Editori, politici, finanzieri nel businness chiamato tv di Indro Montanelli

Editori, politici, finanzieri nel businness chiamato tv Viaggio tra video e radio private: Milano Editori, politici, finanzieri nel businness chiamato tv miliANO — Sono dieci le stazioni private televisive che possono per il momento agire a Milano occupando i canali disponibili: non tutte però trasmettono regolarmente. Tre o quattro praticamente lanciano nello spasio solo il monoscopio, e a queste se ne dovrebbero aggiungere presto altre. A settembre, comunque, è prevista una vera -esplosione» di trasmissioni di ogni genere dapartedelle televisioniprivate, alle quali in via sperimentale dovrebbe aggiungersi il terso programma della Rai.. Con la legge che dovrebbe regolamentare queste attività, molte stazioni forse saranno' costrette a chiudere. Al problema delle televisioni private a Milano sono interessate molte componenti sociali: in primo luogo gli editori, seguiti a ruota dai politici Poi vengono finanzieri di ogni calibro, industriali e commercianti. Una sola emittente, la «Tele Milano International" di via Locatelli 1, per il momento non ha alle spalle alcun finanziatore: è stata creata da Rino Borra e funziona per circa 4 ore al giorno trasmettendo solo film per nulla costosi, con un organico di un paio di persone. Riesce a sopravvivere per i costi bassissimi: gli impianti di una stazione televisiva, infatti, non richiedono grandi investimenti, ma organizzare spettacoli, riprese, gestirla cioè con programmi attraenti diventa molto dispendioso. O l'apparato della pubblicità è taledapagare tutte le spese, o si lavora in perdita. Quale sia la stazione televisiva privata più seguita a Milano è impossibile dirlo. Secondo gli esperti è «Tele Lombardia 1» che ha sede in via Fratelli Lumière 4, a Cotogno Monzese. E' sorta un anno e mezzo fa per ripetere i programmi di Capodistria, che già in pieno monopolio Rai hanno attratto l'utenza milanese se non altro per una lunga serie di film leggeri e spinti. Nella guerra alle antenne straniere, Capodistria ha resistito più delle altre proprio per l'accordo stipulato con -Tele Lombardia 1». Presidente di questa stazione è l'ingegnere Luciano Boriili, un facoltoso professionista vicino — qualcuno dice iscritto — alla de, che tuttavia non ha imposto ai suoi subalterni alcun orientamento politico. Direttore responsabile il pubblicista Vincenzo Ditrich (che esercita anche la professione di avvocato) e direttore dei programmi Emilio Bellini. La stazione televisiva che può essere politicamente caratterizzata è la «Tvm-66» di corso di Porta Romana 51. E' diretta dal dottor Marcello Di Tondo, ex capo ufficio stampa della Pirelli, esponente democristiano strettamente legato all'onorevole Vittorino Colombo, fino a qualche mese fa ministro delle Poste e Telecomunicazioni. Direttore dei programmi è l'ex frate francescano Marco Calindri, figlio di Ernesto, il noto attore teatrale^_ L'apporto pubblicitario è notevole. Il «budget» è gestito dalla «PubbliepU, una società che fa capo a Famiglia Cristiana, il noto settimanale cattolico. La «PubbliepU è proprietaria di «Telenova», una stazione televisiva che attualmente non trasmette ma occupa un canale Pare che anche il pei abbia intenzione di creare a Milano una sua stazione televisiva che dovrebbe chiamarsi «Trmi» ed essere diretta dal giornalista Ivano Davoli, attualmente gerente di «Milano Tv», che ha sede in via Tito Speri 8. Uno degli editori più impegnati nel settore televisivo è Edilio Rusconi. La sua «Antenna Nord» di via Oldofredi 23 è tra le stazioni milanesi che hanno più seguito. E' diretta dal giornalista Lillo Tombolini. Trasmette dalle 7 alle S ore al giorno L'editore Rizzoli è impegna to in «Telealtomilanese» di Busto Arsizio, una delle prime televisioni private, creata da Enzo Tortora, mentre l'editore Mondadori sta creando una sua divisione per la distribu zione dei programmi. Mondadori, infatti, anche se non ha una propria stazione televisiva, attraverso la «Giuliano Re», una delle concessionarie di pubblicità, controlla una quarantina di tv private di tutt'Italia. Alcune stazioni televisive di Milano e provincia sono state create da transfughi della Rai. Il primo è stato Emo Tortora, che dopo aver fondato e lanciato «Telealtomilanese» è diventato il «deus ex machina» di «Antenna 3 - Lombardia» con sede a Legnano in via Pier Busto 15. E'la più grossa come investimenti di capitali (si parla di circa due miliardi) ' C'è poi «Tele Milano» che ha sede a «Milano Due», uno dei quartieri residenziali più «chic» della città. E'diretta da Gabriele Ceccato e ne è direttore artistico Mike Bongior no. Nello staff figurano tra gli altri Pietro Mazzarella, Mas-simo Inardi e Lino Procacci. Si dice sia finanziata dall'impresario edile Berlusconi, uno degli azionisti de 11 giornale nuovo di Indro Montanelli. Gino Mazzolili