Sottoposta ad aborto morì: il giudice sequestra il registro delle operazioni

Sottoposta ad aborto morì: il giudice sequestra il registro delle operazioni Sottoposta ad aborto morì: il giudice sequestra il registro delle operazioni All'ospedale Maria Vittoria - Perché si sono lasciati trascorrere tanti giorni tra l'aborto e l'intervento riparatore dell'utero perforato? Prosegue l'Inchiesta sulla giovane sposa morta al Maria Vittoria dopo un intervento abortivo. Ieri il sostituto procuratore della Repubblica, dott. Rinaudo, ha sequestrato 11 registro operatorio del 27 giugno, giorno In cui la donna fu sottoposta a raschiamento. Vittima è Cristina Ruta, 28 anni, da sette sposata con Vincenzo Quaranta, Abitavano, insieme ai due Agli, in via Forlì 138. Il 27 giugno, dopo una visita al consultorio delle Vallette, la donna viene ricoverata in ospedale e operata dal dott. Giuseppe Campochlaro, assistente del prof. Terzi, primario del reparto di ginecologia, che è In vacanza. Il raschiamento provoca la perforazione dell'utero e di due anse dell'Intestino. Il 4 luglio 11 prof. Terzi rientra dalle ferie e visita la paziente: pare non riscontri nulla di anormale. Nei giorni successivi però Maria Cristina peggiora e 1*11 luglio deve essere operata d'urgenza dal chirurgo prof. Gazzera. Le sue condizioni sono preoccupanti e viene disposto il ricovero in rianimazione dal prof. Cazzano. Intanto, dopo una polemica denuncia dell'Udì il presidente del Maria Vittoria, Mercurio, sospende il dott. Campochiaro per «imperizia e negligenza», anche sulla base di un rapporto del direttore sanitario Naccari. La donna si aggrava e nel giro di pochi giorni subisce altri due interventi chirurgici per tentare di chiudere la fistola aperta nell'intestino. I medici tentano tutto 11 possibile per salvarla. C'è un miglioramento, tanto che un giorno Maria Cristina fa qualche passo nella sua camera. Ma il 13 agosto ha una crisi e alle 18,30, probabilmente per un embolo, muore. La procura della Repubblica apre un'inchiesta sulla vicenda e 11 p.m. Rinaudo, dopo aver fatto sequestrare al Maria Vittoria la documentazione cllnica del caso affida la perizia al prof. Griva concedendogli 60 giorni di tempo. Sono 1 primi passi di un'indagine complessa su un caso che presenta molti lati oscuri. Il primario si era accorto delle condizioni della donna? Perché tanti giorni tra l'aborto e l'Intervento chirurgico? C'è stato un ritardo? Al momento del ricovero In rianimazione dov'era la cartella cllnica? CI sono uno o più responsabili? Pare intanto che 11 dott. Campochiaro, dopo la sospensione cautelativa, abbia citato l'ospedale per danni morali e materiali. Cristina Quaranta, 28 anni