Nuoto, apertura fra polemiche di Cristiano Chiavegato

Nuoto, apertura fra polemiche All'Olympia Stadion di Berlino la cerimonia inaugurale dei Mondiali Nuoto, apertura fra polemiche La «guerra» fra le due Germanie per una inserzione pubblicitaria - Gemellaggio con l'atletica leggera (battuti_duen^cordinondialìfein^ DAL NOSTRO INVIATO SPECIALE BERLINO —Decine di migliaia di berlinesi hanno assistito ieri sera a un importante gemellaggio dello sport. Incolonnati in lunghe e ordinate die si sono assiepati sugli spalti e sulle tribune dell'Olympia Stadion, una costruzione architettonica magari un po' tetra, ma certamente di grande effetto e funzionalità. La loro attesa non è stata inutile. Gli organizzatori del campionato del mondo di nuoto hanno fatte le cose nel migliore dei modi e, tutto sommato, hanno avuto anche una bella idea. Mescolando le carte a disposizione, hanno unito gli sport della piscina con l'atletica leggera. La cerimonia d'apertura, infatti, è stata preceduta e seguita da un meeting internazionale, con la partecipazione di molti campioni. Il tutto ha reso divertente e interessante la serata durata più di tre ore, rallegrata inoltre dalla musica di celebri complessi folcloristici e moderni. I soliti discorsi, neppure troppo lunghi, le solite sfilate, il solito giuramento sono stati resi meno noiosi da un programma vivace, senza risparmio di mezzi, ripreso dalle stazioni televisive, radiotelevisive di tutto il mondo. Così i rappresentanti di 49 nazioni (cifra record per i campionati mondiali di nuoto) hanno marciato nello stadio olimpico di fronte a una folla entusiasta. Naturalmente non c'erano tutti gli atleti iscritti (828 per nuoto, pallanuoto, tuffi e nuoto sincronizzato), ma in compenso si è vista una marea di dirigenti e di tecnici. Applauditissime, ci pare ovvio, le ragazze dei balletti acquatici, giovani belle e prosperose, dal passo felino, che tentano la strada che molti anni fa portò al successo la famosa star americana Esther Williams. A dire il vero, tutto si è svolto perfettamente, ma non si può sostenere che sia mancata la tensio- ne. Due piccoli scandali a livello politico, prevedibili, del resto, data la situazione di Berlino, hanno animato la vigilia della cerimonia, senza però poi dare adito a risvolti clamorosi. I rappresentanti della Germania Est che avevano protestato — a nostro avviso giustamente — per la pubblicazione sul bollettino ufficiale dei campionati di un avviso pubblicitario della sezione berlinese del partito democratico cristiano tedesco sono stati accontentati dal comitato organizzatore. Nell'inserzione pubblicitaria del CDU, redatto in tre lingue, s'invitavano tra l'altro le associazioni sportive internazionali a prendere delle misure per impedire quello che era definito un boicottaggio dei Paesi comunisti nei confronti di Berlino in quanto questi ultimi non gradiscono questa città come sede per le manifestazioni sportive. Il comunicato chiedeva anche al governo federale della Germania Ovest di far capire che una maggiore apertura verso Berlino nel campo sportivo potrebbe favorire la distensione politica organizzando manifestazioni dove si possono incontrare l'Ovest e l'Est. Forse l'intento era anche buono, ma certamente non era il caso di pubblicare l'inserzione sul bollettino ufficiale dei Giochi, perché il minimo che ci si poteva aspettare era una protesta. Gli organizzatori, per riparare al danno, hanno dovuto inserire nel programma che viene stampato ogni giorno una precisazione nella quale si dissociano completamente dalla richiesta della democrazia cristiana tedesca. Altro problema (e questo potrebbe saltare fuori nuovamente nei prossimi giorni) riguarda l'esposizione delle bandiere. I funzionari della squadra sovietica avevano chiesto che non venisse innalzata quella della Germania Ovest come Paese ospitante in quanto non ritengono Berlino una città facente parte del territorio della Repubblica Federale. Anche qui ci sono state numerose discussioni e poi si è finito per esporre ugualmente il drappo in quanto il comitato organizzatore è pur sempre tedesco occidentale. Il primo record dei campionati mondiali di nuoto lo ha comunque fatto l'atletica. Infatti nel meeting organizzato durante la cerimonia di apertura è caduto addirittura un primato mondiale. Si tratta dei 400 ostacoli femminili: la polacca Cristina Kasperczyk, trent'anni, alta 1,68, già detentrice del limite nel 1974 con 56"51, ha corso la distanza in 55"44. Il precedente record apparteneva alla tedesca orientale Rossley con 55"63. Nella tarda serata, sempre nella riunione di atletica all'Olimpiastadium è caduto poi un altro primato mondiale. Merito della tedescoorientale Ulrike Bruns, che ha migliorato il proprio limite assoluto dei mille metri, con il tempo di 2'31"95, arrotondato per l'omologazione a 2'32" netti. Nella finale dei 100 metri, l'americano Steve Williams ha vinto in 10"20. Nella stessa prova femminile, vittoria della tedesca dell'Est Ritcher in 1V16/100 Cristiano Chiavegato Mondiale di salto in lungo

Persone citate: Bruns, Esther Williams, Ritcher, Steve Williams

Luoghi citati: Berlino, Germania Est, Germania Ovest