S'inasprisce in Germania la polemica sull'amnistia per i criminali nazisti di Tito Sansa

S'inasprisce in Germania la polemica sull'amnistia per i criminali nazisti Lo storico Golo Mann favorevole al provvedimento S'inasprisce in Germania la polemica sull'amnistia per i criminali nazisti DAL NOSTRO CORRISPONDENTE BONN — Un'amnistia generale per tutti i criminali di guerra nazisti, proposta dallo storico Golo Mann (figlio di Thomas Mann) e rilanciata dal capo dei cristiano-sociali Franz Josef Strauss, ha scatenato tra i partiti politici della Germania federale una nuova polemica, non esente da insinuazioni e diffamazioni, come è ormai tradizione. Appena una settimana fa, lo scrittore Bernt Engelmann aveva accusato Strauss di essere stato ufficiale di propaganda psicologica nell'esercito hitleriano e il settimanale straussiano aveva replicato che il cancelliere Helmut Schmidt aveva assistito in qualità di osservatore al processo contro i congiurati antinazisti del 20 luglio 1944. Erano state le prime avvisaglie di lavaggio di panni sporchi in pubblico. Ora la proposta di Golo Mann l'ha infiammato. La polemica. Dice Strauss che bisogna « finirla con il dibattito » sul passato nazista degli uomini politici, che minaccia di trascinare il Paese in « una guerra civile degli spiriti », e non prestarsi al gioco dei « rossi ». Replica il ministro della giustizia, il socialdemocratico Joshem Vogel, che la proposta è insensata in quanto la magistratu¬ ra persegue soltanto coloro che si sono resi colpevoli di omicidio e non è lecito lasciarli impuniti. Aggiunge l'antifascista Willi Frischauer che Strauss intende sottrarre alla giustizia « le decine di migliaia, le centinaia di migliaia di tipi come Filbinger (il capo del governo del Baden-Wuerttemberg costretto a dimettersi per avere emesso condanne a morte) i quali non possono dire ai propri figli di avere mandato al capestro gente rea di non avere salutato la i bandiera nazista, e di avere ucciso ». Altri socialdemocratici, che durante la guerra subirono persecuzioni naziste, tra cui il ministro per gli affari pantedeschi Egon Franke, l'ex borgomastro di Berlino Heinrich Albertz, l'ex generale conte Baudussin, sono dell'opinione che un'amnistia per i criminali di guerra sarebbe « un insulto per le vittime della dittatura nazista », le quali non hanno ancora ricevuto un risarcimento di danni « mentre i giudici nazisti ricevono la pensione ». La replica di Strauss, al quale si è accodato il capo dei democristiani Helmut Kohl, è violenta. Dice il capo dei cristiano-sociali bavaresi che « il ministro della giustizia Vogel ha paura della sinistra nel suo partito la quale accetta in silenzio i massacri e le mostruosità commesse dai comunisti in passato e ancora oggi e cerca di avviare una seconda denazificazione rivangando il passato. Bisogna finirla una volta per sempre con le inquisizioni e l'aizzamento all' odio degli pseudomoralisti di sinistra ». Secondo Kohl, coloro che hanno scatenato la campagna contro Hans Filbinger si sono comportati « secondo uno schema farisaico nel cosiddetto superamento del passato: i membri del partito nazista che dopo il 1945 si sono infilati nel partito socialdemocratico, sono purificati e pertanto tabù, chi invece dopo la fine della guerra è diventato attivo in un altro partito, siede in eterno, come incorreggibile, sul banco nazionale degli imputati. Questo tipo di "superamento del passato" porta alla divisione del popolo tedesco perché diffonde un modo di pensare che è veleno ». Più avanti Kohl mette forse inavvertitamente il dito sulla piaga, ammettendo che « un popolo che si incapsula contro la propria storia e non riconosce il suo passato non è in grado di capire il presente ». Tito Sansa

Luoghi citati: Baden-wuerttemberg, Berlino, Bonn, Germania