C'è il posto dei nudisti sulle spiagge di Levante

C'è il posto dei nudisti sulle spiagge di Levante Anche in Liguria tintarella integrale C'è il posto dei nudisti sulle spiagge di Levante , e , a a e , a i DAL NOSTRO INVIATO SPECIALE RIVIERA DI LEVANTE — I tempi cambiano. C'è sempre il pienone (si calcola che da Nervi a Lerici vi siano almeno quattrocentomila turisti) ma si tratta di una massa anonima, senza volto e senza nome, che ha invaso spiagge e spiaggette della riviera di Levante. Unica «isola» che continua a mantenere un certo tono è Portofino, ma anche qui qualcosa è mutato. Agli attori ed artisti di grido, ai magnati dell'editoria, son succeduti industriali e finanzieri, grossi commercianti e ricchi imprenditori. Rex Harrison ha ormai lasciato da tempo la sua villa nel golfo più bello del mondo; la splendida dimora dei Mondadori è ora di proprietà di quel Franco Ambrosio nei guai con la giustizia, e pare sia in vendita per milleduecento milioni. Anche il castello San Giorgio è in vendita in seguito alle traversie degli armatori Fassio: verrà posto all'asta per una cifra che si aggira sui tre miliardi. Sulla piazzetta che si specchia nel porto, il «Pitosforo» è sempre meta dei buongustai, gente dai solidissimi conti in banca ma non riconoscibili a vista come la clientela di una volta. Il più noto è Amintore Fanfani il quale però fa vita abbastanza ritirata: dalla finestra dell'appartamento che sua moglie possiede da tempo proprio di fronte al porticciolo, si diletta con il suo hobby preferito, la pittura, fermando sulla tela questi inimitabili paesaggi. Spingendosi all'estremo levante, il divertimento alla moda è il nudismo sulle spiaggette nascoste. Paradiso dei naturisti sono le Cinque Terre, Punta Manarola, Punta Rospos, Deiva Marina, Moneglia, Riva Trigoso. Per i «voyeurs», che non mancano mai, la vita è però difficile: se vogliono sbirciare i naturisti devono salire in barca e remare lungo la costa, perché le piccole calanche prescelte dai cultori della tintarella integrale sono inabbordabili da terra. Il pienone di Ferragosto non è mai stato forse cosi caotico come quest'anno. Crisi o no, la gente si è riversata in massa su questa riviera non lasciando nemmeno un buco libero. Se ne è accorto il cronista il quale spostandosi in auto da Santa Margherita a Rapallo ha girato a vuoto per quaranta minuti prima di trovare un posticino per la vettura. E lo ha trovato soltanto a San Michele di Pagana, sobbarcandosi poi circa tre chilometri a piedi sotto il sole inclemente, per approdare sul lungomare di Rapallo. Questa che anni addietro era un po' la reginetta del golfo Tigullio sembra un grosso sobborgo di Milano, una sorta di città dormitorio dominata dal caos. Certo, commercianti ed albergatori non hanno di che lamentarsi, perché tra proprietari di seconde case e pensionanti il bilancio è assicurato, ma si tratta di un turismo medio che ha fatto scadere Rapallo ad un ruolo di second'ordine e costretto qualche grand hotel a chiudere i battenti per una ristrutturazione più adeguata ai tempi. Gli stranieri arrivano ancora a frotte, specialmente tedeschi, danesi ed olandesi, ma nella maggioranza si tratta di visitatori frettolosi: i pullman delle grandi agenzie li scaricano sul lungomare, si fermano un giorno o due e poi riprendono il loro viaggio di forzati delle vacanze organizzate. I francesi quest'anno han¬ nLqcpqnccvlmsssvcl«dOl no invaso Chiavari e Sestri Levante, due cittadine tranquille, dal tono familiare, in cui i divertimenti organizzati per gli ospiti sono ancora quelli di sagra di paese: tornei di pallanuoto, qualche concerto o balletto, l'immancabile festa del mare, il festival del cabaret, la mostra dell'artigianato. Anche Lavagna non è da meno, ma qui si offre al turista non il fritto di pesce, bensì la torta nuziale. E' successo, come vuole tradizione, la vigilia di Ferragosto, quando cinque maestri pasticcieri locali hanno approntato la «Torta dei fieschi» che ricorda le nozze trecentesche di Opizzo e Bianca, signori del luogo. Una torta gigantesca, del peso di una tonnellata, della quale sono state fatte dodicimila porzioni distribuite ai presenti. Gran finale con ballo in piazza protrattosi sino alle prime luci dell'alba. I festeggiamenti ferragostani hanno avuto una coda anche ieri, giornata di San Rocco. A Ruta di Camogli il consueto premio di fedeltà canina, a Santa Margherita, invece, sulla piazza del municipio spettacolo di varietà seguito da un ballo liscio popolare, quasi un addio all'estate ed un arrivederci al prossimo, anno. Per l'occasione i «vigilantes» hanno smesso i turni di guardia in via Bottaro, nel quartiere di Corte, teatro, sino a pochi giorni or sono, delle prepotenze di una banda di giovani milanesi. Pescatori e marinai, dopo aver dato una lezione a due studenti, per qualche giorno hanno montato la guardia nella zona antistante il «Caffè del porto», ed i bulli come per incanto sono spariti. Un episodio che ha lasciato qual¬ che strascico nei commenti, ma che tutti ormai sembrano decisi a dimenticare. Nel brogliaccio dell'estate '78 la guerra tra i rampolli della Milano-bene ed i pescatori di Santa Margherita sarà ricordata soltanto con poche righe. Vittorio Preve

Persone citate: Amintore Fanfani, Fassio, Franco Ambrosio, Pagana, Rex Harrison, Vittorio Preve