Icardinali riuniti in Vaticano vivono già aria di pre-Conclave

Icardinali riuniti in Vaticano vivono già aria di pre-Conclave Provata (funziona) la stufa nella Cappella Sistina Icardinali riuniti in Vaticano vivono già aria di pre-Conclave Alcuni porporati per autorevolezza, potrebbero influire sulle decisioni dei colléghi - La scelta d'un uomo del Terzo Mondo metterebbe a confronto l'argentino Pironio e l'africano Gantin CITTA* DEL VATICANO — Stamane alle 9 nella Cappella Sistina ci sarà la prova della stufa, con la quale si annuncia ai fedeli — mediante le fumate — l'esito della votazione per il nuovo Papa. Le fumate, come noto, saranno nere se l'esito sarà negativo, bianche quando l'esito sarà positivo, cioè sarà stato eletto il pontefice. Alle 11 i cardinali si riuniranno per la nona congregazione generale del Sacro Collegio. Alla riunione di ieri hanno partecipato 98 porporati, cinque in meno rispetto all'altro ieri. Gran parte della riunione è stata dedicata all'esame degli articoli della costituzione «Romano pontifici eligendo)}, riguardanti l'elezione del papa. Mentre i cardinali partecipano alle riunioni si sviluppa nella Città del Vaticano tutta quella serie di «sondaggi» che anticipano in larga parte quelli che saranno gli schieiamenti in seno al Conclave convocato per il 25 prossimo (venerdì ore 17). Come noto, gli elettori del papa da 115 sono scesi a 111. Se identico è il voto di ciascun porporato, non uguale è il «peso politico» dei cardinali, per cui, negli stessi ambienti ecclesiastici, alcuni cardinali sono chiamati «grandi elettori» cioè personalità che per l'ufficio occupato, il prestigio di cui godono o il «giro» di relazioni, hanno una particolare influenza sugli altri membri del Sacro Collegio 0 sui cardinali di una zona del mondo. Secondo gli osservatori vaticani sono sette i porporati che più di altri, avvalendosi dell'autorevolezza in Curia, aspirano in proprio alla successione di Montini. Le scelte poi, in definitiva, saranno ben diverse? Potrebbe essere. Di certo, come sempre v'è che la Curia Romana ha pesato, e pesa, sull'elezione del pontefice più di qualsiasi altra «alleanza» esterna. Si dice che ognuno dei «sette» può contare su un certo numero di voti: dai 7 ai 15. I più attivi fra tutti sarebbero Pericle Felici e Sergio Pignedoli. Gli altri che appena adesso cominciano a muoversi sono: Giovanni Benelli, Ugo Poletti, Jean Villot, Angelo Rossi e Giovanni Willebrands. Questi porporati se uniti potrebbero manovrare il Conclave. Inoltre hanno un peso determinante gli schieramenti «politici», che oggi nel Sacro Collegio sarebbero tre: progressisti, moderati, conservatori. All'interno di ogni schieramento si possono però fare altre suddivisioni: alcuni cardinali, ad esempio, definiti «conservatori» perché contrari ad aperture verso il mondo comunista, sono in effetti tra 1 più progressisti nelle questioni ecclesiastiche (come ad esempio avvenne con gli americani ed i mitteleuropei che in Concilio sostennero la possibilità di ammettere i contraccettivi). Grandi nomi tra i «grandi cardinali» si muoveranno alla vigilia del Conclave per orientare il voto sul prossimo pontefice. Altre alleanze si formeranno con la partecipazione del gruppo dei «sette» o di altri, come l'argentino Pironio, l'africano Gantin, Poma e Felici. (Sono soltanto alcuni nomi più in vista). Giovanni Benelli, arcivescovo di Firenze, troppo giovane forse per aspirare all'elezione (ha 57 anni) anTà un notevole peso sulle scelte dei porpora¬ ti. Franziskus Koenig, 73 anni, arcivescovo di Vienna, considerato «papabile», ha un grosso peso per l'orientamento del voto di numerosi porporati europei, africani, asiatici e latino-americani. E' stato Koenig a dire che ci «vorrebbe un papa giovane» e proveniente da un'area «non europea». E subito in questa indicazione generica qualcuno ha voluto vedere un avallo alla candidatura del cardinale Eduardo Pironio, argentino, da tre anni capo del Dicastero vaticano che dirige l'attivi¬ tà dei frati e suore di tutto il mondo. Ma il Conclave potrebbe riservare grandi sorprese. Siamo naturalmente sul piano delle ipotesi, eppure da più parti si è sentito «favoleggiare» di un papa nero. L'uomo c'è. Indubbiamente l'africano Bernardin Gantin, 56 anni, ha molta influenza tra i cardinali del Terzo Mondo. C'è chi afferma che è considerato troppo giovane e per questo ha scarsa possibilità di successo come il «collega» argentino Eduardo Pironio, che ha 57 anni. Eppure c'è chi sostiene che Bernardin Gantin ha larghe possibilità di affermazione. E c'è addirittura chi ricorre alla solita profezia di Malachia per dire che stavolta indica proprio un papa nero, quando definisce il successore di Paolo VI «De medietate luna». E siccome le profezie si prestano a tutte le interpretazioni, c'è chi sostiene che «De medietate luna» vuol dire dall'altra metà della luna, cioè la parte a noi sconosciuta, che è buia e quindi nera. r. s.

Luoghi citati: Città Del Vaticano, Firenze, Vienna