Come l'Albania toma in campo

Come l'Albania toma in campo Primo Nebiolo è stato testimone di una apertura storica Come l'Albania toma in campo Dieci atleti di Tirana hanno preso parte ai Giochi balcanici, primo segno tangibile del raffreddamento politico con il governo di Pechino - «Ragazzi timidi ma orgogliosi, veri dilettanti» - Da Salonicco uno sguardo verso Praga: il bulgaro Petrov aspetta Mennea Il ritorno dello sport albanese nelle competi?. zlohi. internazionali, anticipato dall'iscrizione del Vllanzlà ella Coppa del Campioni di calcio (primo turno contro l'Austria di ViennaX è ste/q confermato nei giórni scorsi dalla partecipazione di una rappresentativa di Tirana ai Giochi Balcanici di atletica leggera. Al primo atto ufficiale di un rientro che se per ora non ha soverchia importanza tecnica, ne ha moltissima sul piano politico, ha presenziato il vicepresidente del Coni dott. Primo Nebiolo. a Salonicco in veste ufficiale di membro del Ùouncil dell'lAAF (la federazione Internazionale di atletica leggera) e come sempre molto attento agli sviluppi del problemi internazionali. «Ancora una volta — fa rilevare' Nebiolo al rientro dalla Grecia — lo sport, ed in particolare l'atletica leggera, precede in modo concreto certe aperture politiche. Esempi ce ne sono molti: la Germania Est ha anticipato la sua ripresa economica e sociale con le imprese degli atleti e dei nuotatori, Nordwig e Matthes sono stati due personaggi ormai storici. E poi le due Coree,. la Cina Stessa che noi abbiamo già ospitato a Roma e che ora andremo a visitare a Pechino con una forte squadra. A Salonicco i contatti con i dirigenti albanesi sono stati Interessanti, ed al dita delle dichiarazioni ufficiali si è avuta la conferma della situazione politica che sta maturando. Un evidente distacco dalla Cina magari accentuato dalla Imminente visita di Hua a Belgrado, visita non gradita al governo di Tirana, un riavvicinamento all'Unione Sovietica. Non escludo che rivedremo gli albanesi a Praga, per i prossimi campionati d'Europa. Ancora una volta lo sport fa da tramite, serve addirittura a rompere il ghiaccio nelle relazioni internazionali. A Tirana avevano promesso solidarietà alla Cina: ci asterremo anche noi dalle gare sino al vostro riconosclmehto ufficiale da parte del Ciò. Evidentemente ora le ragioni di questa solidarietà stanno scomparendo. L'Albania, forte di una situazione interna equili¬ brata grazie allo sviluppo dell'agricoltura ed allo spirito di saprlficio della sua gente, cambia rotta è.lo dimostra anzitutto con i suol atleti». GII ultimi contatti, dello sport italiano, con quello albanese risalgono ad una ormai lontana trasferta del Torino in Coppa a Tirana. Da allora, per noi e per l'Europa, l'Albania per quanto vicinissima è diventata un «mistero» non solo nello sport. Adesso, a Salonicco, lo Spiraglio si è aperto. Dice ancora Nebiolo: «Gli atleti di Tirana sono stati accolti con grande simpatia alla sfilata, eseguita con cadenze e movenze di tipo cinese, frutto di una amicizia che se anche ora si incrina ha lasciato il segno. Un saltatore con l'asta da 5 metri, una valida ostacolista, un buon sieplsta, sono stati gli elementi di punta della rappresentativa. Una squadra di ragazzi educati, timidi, ma coscienti di vivere un momento importante. Tute color rosso di taglio vecchio, grande entusiasmo. Hanno portato una ventata di aria pura, di vero dilettantismo. Di certo per ora non sanno cosa siano sponsorizzazioni ed abbinamenti, gareggiano per lo sport e per II loro Paese, fanno con orgoglio la parte di ambasciatori» £ lo sport — ricorda Nebiolo —è servito anche alla città di Salonicco: «E' stato un aluto per superare lo choc provocato, dal terremoto di due mesi or sono. C'è ancora gente che vive nelle tende, molte case hanno affissi sulle porte i cartoncini gialli o rossi che indicano pericolo o inagibilità totale. Ma lo stadio, rinnovato dai tempi della vittoria del Milan in Coppa e con otto .corsie In tartan, era colmo. Attraverso i Giochi Balcanici i giovani hanno ritrovato il gusto di tifare e incitare, si sono di nuovo sentiti vicini. Il ministro dello sport Karamanlis, fratello del primo ministro, mi ha detto che l'esemi pio dello sport italiano, il modo con il quale | cerchiamo di superare le difficoltà, sono molto seguiti in Grecia | ; Ai «Balcanici» dì Salonicco hanno preso I parte, oltre alla decina di albanesi, nutrite rap¬ presentative della Grecia (ohe ha vinto non senza patemi la classifica maschile), della flo.~ mania (successo femminile), della Jugoslàvia,' della. Jurchia.e della.Bulgaria. La media^del. risultati è stata notevole, particolarmente "m campo femminile (11 "60 nei cento. 4'04" sui 1500, V59"45 sugli 300. 6.56 in lungo. 1.91 nell'alto. 69 metri nel disco, alcuni dei risultati più significativi). Primo Nebiolo. spettatore neutrale, ha guardato le gare in proiezione Praga, con occhio attento ai possibili protagonisti dei campionati d'Europa. «Si è avuta la conferma.di una convinzione che è sempre Valida:.contano molto gli appoggi economici, conta l'assistenza sanitaria, ma vanno forte solo gli atleti che si sacrificano, che si allenano con coscienza e Impegno. Non per nulla, alla Fidai, vediamo la partecipazione ai prossimi Europei anche sotto questo profilo. Qualcuno che, magari amareggiato, rimarrà fuori dalla nostra squadra per la Cecoslovacchia pensi anche se ha davvero fatto tutto per entrarci. La Federatletica fa il possibile, se commettiamo errori è perché non siamo cerio infallibili. Ma gli atleti debbono rispondere" con le loro latiche». A Salonicco. Nebiolo ha visto giovani molto interessanti. I romeni hanno lasciato a casa gerire come Floroiu. Silai e Marasescu. sotto pressione per gli «Europei» ma hanno egualmente presentato elementi molto validi; i bulgari hanno nascosto Petrov, che sarà un duro rivale per Mennea sui 100 a Praga. Lo collauderanno domenica a Solia contro la DDR, sperano dì scoprire nell'occasione la torma di Ray, il temìbile sprinter tedesco Est. «Petrov — conclude Nebiolo — lo considerano però.in grado di arrivare a 10"20 senza problemi. Mennea e gli altri sono avvisati. Sotto ogni aspetto, Salonicco ha detto cose molto interessanti, adesso aspettiamo Praga». Bruno Ferucca