Vano il soccorso di un antico in aiuto del giovane Parodi

Vano il soccorso di un antico in aiuto del giovane Parodi Annegato durante la caccia subacquea alle isole Eolie Vano il soccorso di un antico in aiuto del giovane Parodi Aveva 17 anni - Si era immerso in apnea per inseguire un grosso pesce - Soccorso da un amico è stato successivamente trasportato all'ospedale di Lip&i" sul motoscafo del sen. Umberto Agnelli, ma non c'era più nulla da fare - Il funeste presso Fiuggi ROMA — Arriverà oggi a Roma il corpo di Bardo Parodi Delfino, 17 anni, morto sabato pomeriggio durante una battuta di pesca in apnea alle isole Eolie. Il ragazzo, figlio dell'industriale Riccardo, è spirato sui motoscafo che lo stava portando a tutta velocità all'ospedale di Lipari. Bardo Parodi Delfino era in vacanza con la madre, Vivide Visconti, a Panarea. Era un giovane molto vigoroso e abilissimo nuotatore. Nel pomeriggio era salito con un amico, Corrado Montearduino su una barca e l'avevano poi ormeggiata tra le isolette «Lisca bianca» e «Lisca nera». Una zona molto pescosa, frequentata dai sub. Bardo Parodi Delfino ha indossato la muta, si è assicurato la cintura con i pesi alla vita, ha calzato le pinne e si è calato sugli occhi la maschera. «Faccio un breve giro — aveva detto all'amico — vedo se qui sotto c'è qualcosa che merita ». Impugnato il fucile, si è lasciato cadere di schiena oltre il bordo della barca. Dopo un minuto circa, Bardo Parodi Delfino è riemerso, era a qualche metro dal galleggiante e ha urlato: « C'è un glosso pesce, scendo a prenderlo ». E si è nuovamente immerso. Trascorso un minuto un minuto e mezzo, Montearduino si è reso conto che il suo amico doveva essere in difficol¬ tà. Si è buttato in acqua anche lui e con robusti colpi di pinna è sceso sino a una ventina di metri. A quella profondità l'acqua cominciava ad avere un colore azzurro scuro, ma il giovane ha visto a una decina di metri più sotto, quasi sulla sua perpendicolare, Bardo Parodi Delfino con le braccia larghe, immobile. Corrado Montearduino ha cercato di soccorrerlo, poi, comprendendo di non farcela, è riemerso per invocare aiuto. Vicino c'era una barca con altri subacquei muniti di bombole. Subito sono accorsi a dargli una mano. Quando Parodi Delfino è stato recuperato, dava ancora deboli segni di vita. Con la barca sulla quale era la madre è stato portato a Pa- narea. Sul molo c'erano due medici francesi e il professor Mancia. I sanitari hanno prestato le prime cure, ma occorreva altro. Via telefono è stato dato l'allarme al soccorso aereo di Martina Franca e da Messina per chiamare un elicottero. I minuti passavano angosciosi. Al molo era attraccato il motoscafo di Umberto Agnelli. Il senatore ha proposto di trasportare il ragazzo all'ospedale di Lipari, dove c'è un centro di decompressione. E' stata una corsa affannosa sulla cresta delle onde, con il ragazzo che agonizzava e la madre che gli stava vicino in un estremo gesto di protezione. Poi la morte è sopraggiunta quando il motoscafo stava per approdare a Lipari. I medici, che erano stati avvertiti di tenersi pronti, hanno solo constatato il decesso: « Non c'è più niente da fare ». Nel pomeriggio di ieri la salma del ragazzo è stata trasportata a Reggio Calabria e successivamente trasferita su un carro funebre che è partito per Roma dove giungerà oggi. Successivamente il feretro proseguirà per Arcinazzo vicino a Fiuggi dove sarà sepolto nella tomba di famiglia. Il padre di Bardo è l'ingegner Riccardo Parodi Delfino, presidente e maggior azionista delle «Officine Meccaniche S. Andrea » di Novara. La società ha 900 dipendenti e un fatturato annuo che supera i 25 miliardi, di cui almeno la metà verso l'estero. Nel febbraio di quattro anni fa, la « S. Andrea » ha stipulato un contratto vantaggioso con 1' Unione Sovietica (51 miliardi di lire) per la fornitura di macchinari tessili a uno stabilimento di Togliattigrad. La «Bombrini Parodi Delfino» ebbe la sua grande fortuna negli Anni Cinquanta nella produzione dell'insetticida «dd.t.». Poi nel '68 la società era uscita dall'orbita delle due famiglie genovesi e la maggioranza assoluta del capitale (7 miliardi) era passata alla Snia Viscosa.