Ha gettato stracci contro il Quirinale sconvolto dalla pensione anticipata

Ha gettato stracci contro il Quirinale sconvolto dalla pensione anticipata Non è grave il bimbo ferito nella sparatoria Ha gettato stracci contro il Quirinale sconvolto dalla pensione anticipata ROMA — Poteva sfociare in una tragedia il gesto penoso di un sottufficiale squilibrato. Il protagonista, un maresciallo dei carabinieri di Lacedonia, in provincia di Avellino, ha lanciato davanti al Quirinale un innocuo sacchetto di panni. «E' per il vostro presidente», ha gridato allontanandosi in auto con il figlio più piccolo. La polizia lo ha inseguito credendolo un terrorista ed ha sparato alcuni colpi d'arma da fuoco nel tentativo di bloccarlo. Uno dei proiettili ha raggiunto il bambino che era sulla vettura. Il piccolo, Diego Festa, 2 anni, ferito di striscio al petto, sarà dimesso fra qualche giorno dal «San Camillo», mentre il padre, Antonio Festa, 45 anni, verrà sottoposto ad una serie di accertamenti psichiatrici all'ospedale militare del Celio. Sospeso dal servizio quando aveva cominciato a dare i primi segni di squilibrio, il sottufficiale, sposato e con due figli, non si è arreso alla sua situazione e sabato si è allontanato dalla propria abitazione portando con sé il figlioletto Diego. Senza dire nulla alla moglie, Antonio Festa si è diretto a Roma, dove ha assistito ai funerali del Papa sistemandosi poi per la notte in albergo. Domenica, dopo aver riempito una busta di plastica con stracci e pane secco, è salito sulla sua «132» i col figlio dirigendosi verso la 'piazza del Quirinale. Giunto davanti alla residenza del presidente della Repubblica, ha spalancato la portiera della macchina in corsa e ha gettato l'involucro davanti al portone dov'erano di guardia due militari. La scena è stata notata da un agente della stradale che è montato in sella alla moto e si è posto all'inseguimento dopo aver dato l'allarme alla sala operativa della questura. Mentre alcuni agenti bloccavano la piazza nel timore che la busta nascondesse un ordigno, venivano chiamati gli artificieri e da via San Vitale era dato l'ordine di bloccare l'auto, che si era lanciata a tutta velocità verso piazza Venezia. Imporre l'alt non è servito e l'inseguimento, reso drammatico da numerosi colpi di pistola, si è concluso a largo Arenula, dove il sottufficiale è stato costretto a fermarsi. Solo allora gli agenti hanno potuto rendersi conto che un proiettile aveva colpito il bambino al petto. Chi è Antonio Festa? Un pover'uomo ossessionato dall'idea di andare in pensione a 45 anni e dallo spauracchio della miseria? Un individuo lucido che ha tentato di innescare una provocazione? I suoi superiori parlano di «confusione mentale contratta durante il servizio». A Lacedonia, il centro della provincia di Avellino in cui il maresciallo ha prestato servizio fino all'autunno scorso, come ccmandante della stazione dei carabinieri, confermano che Festa aveva cominciato da tempo a comportarsi in «modo strano». Le stranezze, dicono in paese, stavano nel consentire, e probabilmente partecipare, a esercitazioni paramilitari che un gruppo di fascisti della zona organizzava sulle alture dell'Irpinia e nello scrivere lettere dure, se ncn minacciose, alla procura della Repubblica locale dopo che il sindaco aveva bloccato i lavori di una casa che il sottufficiale si stava costruendo. Festa fu allontanato una prima volta nella scorsa estate dalla stazione di Lacedonia per qualche settimana. Tornò alla fine di agosto. Le lamentele, però, continuavano, non solo in paese, ma anche alla iegione dei carabinieri di Avellino. E così contro il maresciallo fu adottato un provvedimento drastico: fu esonerato dal comando della stazione. In pratica la pensione, sotto la forma di precongedo. Poi i rapporti con la moglie sempre più tesi e il ricovero a Napoli in una casa di cura per malattie mentali. L'altro ieri, davanti al Quirinale, il gesto insano che poteva costare la vita a un innocente.

Persone citate: Antonio Festa, Diego Festa, Festa

Luoghi citati: Avellino, Lacedonia, Napoli, Roma