I lettori discutono di Massimo Mila

I lettori discutono I lettori discutono Bellini e Wagner Vorrei segnalare un vistoso errore nella 3'' pagina de « La Stampa » del 1" agosto: all'interno dell'articolo del prof. Massimo Mila su Bayreutli erano riprodotte due caricature di Dorè. Queste caricature sono famose, ma non rappresentano affatto quanto si legge nella didascalia! Esse rappresentano il pubblico durante e dopo una rappresentazione dei « Puritani » di Vincenzo Bellini e perciò con Wagner e Bayreutli non c'entrano niente! Sarebbe conte fare un articolo .ulla Mole Antonclliana e mettere una foto della Tour Eiffel scrivendoci sotìc: « Ecco la famosa Mole Antonclliana ». Curio Fava, Torino La caricatura di Gustave Dorè era tratta da un programma di sala del Teatro alla Scala di Milano, che portava la didascalia di cui scrive il lettore. Esami e opinioni E' con grande perplessità che si deve notare come, giorno dopo giorno, il quotidiano divenga sempre più una palestra esclusiva delle opinioni e del pensiero di correnti ideologiche estremiste o comunque prevaricatrici. Si può anche comprendere come la tragica scomparsa di Casalegno vi abbia scioccati e forse anche impaurili, ma non vi è dubbio che quanto più si cede tanto più si rinuncia ad un vero e concreto pluralismo di idee. E' di ieri l'altro un articolo in cui, a proposito del dibattuto problema delia serietà degli esami e quindi della selezione che inevitabilm:ntc ne consegue, si intervista — come attendibilità di giudizio — una insegnante nota più come attivista politica di estrema che ancora ieri, nel momento caldo del terrorismo (e di nuovo domani, c'è da presumere) sfilava per la città con il cartello « Kossiga boia » ed altri consimili! Ma quale obiettività per i nostri figli può venire da tale pulpito? E' ancora recente, in margine ad un grave fatto delittuoso, l'intervento di un esperto (la qualifica può anche essere autoallribuita) che sostiene come l'autoerotismo sia un comportamento normale da non riprovare o sconsigliare: gli fanno poi eco «laici» pieni di esperienza e riflessione. Posso chiedere in base a quali studi, ricerche e sperimentazioni l'esperto può sostenere quanto ha affermato? Dal canto mio potrei citare fior di studi che concludono in senso contrario. Giovanni Rcpaci, Torino Una correzione per le tasse Ho appreso che presso La Stampa si costituirà un Comitato di esperti per la revisione delle norme per la Dichiarazione dei redditi delle persone fisiche. Tra le molte osservazioni possibili, mi permetto di segnalare una particolare situazione riguardante gli agenti di commercio, che rasenta l'assurdo. E' nolo che, se il volume di affari dell'agente di commercio non supera 12 milioni di lire, è ammessa una deduzione forfettaria del 50 per cento. Considerando quindi due agenti, che abbiano entrambi lire 3 milioni di spese annuali, uno con un volume di altari di 12 milioni e l'altro di 12.050.000, per il primo risulta un reddito imponibile di lire 6 milioni (usufruendo della deduzione forfettaria) e per il secondo di lire 9.050.000. 11 primo avrà quindi una Irpef di lire 690.000 e non dovrà pagare l'Ilor, mentre il secondo per quelle maledette lire 50 mila in più dovrà pagare una Irpef di lire 1.498.500 ed una Ilor di 457.500, cioè in totale lire 1 milione 956.000. Sarebbe logico che fosse permessa una deduzione, se non del 50 per cento, almeno di 6 milioni di lire fissi per i volumi di affari superiori a 12 milioni di lire, ovvero la deduzione analitica a scelta dell'agente. Luigi Cibrario, Torino La paura del pei Ugo Buzzolan (La Stampa del 5 agosto, prima pagina) è impressionalo dal fatto « che esìsta ancora qualcuno a cui i comunisti fanno paura »: questo all'indomani della dichiarazione di Berlinguer, secondo cui è assurdo che i comunisti possano rinnegare Lenin. Se non ha voglia, dato che è in vacanza, di leggere il bello ma ponderoso articolo di Francesco Barone (stesso giornale, stesso giorno, seconda pagina) che spiega che cosa voleva veramente Lenin, si ricordi solo che è stato Lenin a sciogliere con la forza la Costituente Russa, eletta democraticamente, perché i comunisti vi erano in netta minoranza: e se ne è anche vantato. Se poi vuole persuadersi che anche un custode di garage può aver paura del comunismo, si procuri, dato che è in vacanza, almeno uno dei tre volumi di Solzcnicyn su l'« Arcipelago Gulag » (consiglierei il terzo, che parl.i anche del « dopo Stalin »). Domenico Garelli, Milano

Luoghi citati: Milano, Solzcnicyn, Torino