Tra "Pirandello,, e il film di Suksin

Tra "Pirandello,, e il film di Suksin LA TV di vice Tra "Pirandello,, e il film di Suksin A colori e in mondovisione, la telecronaca diretta dei funerali del Pontefice, col rito solenne officiato da tutti i cardinali presenti in Roma, ha occupato ieri entrambe le reti televisive dalle 18 circa a dopo le 20,15. Alla sera, ancora una variante in confronto ai programmi: la puntata domenicale della replica del «Mondo di Pirandello», anticipata a ieri, ha portato sul video tre delle «Novelle per un anno» dello scrittore siciliano. Erano: «La marsina stretta». «La vita nuda», «Il lume dell'altra casa». In confronto ad altre, rielaborate nel 1968 per il piccolo schermo da Luigi Filippo d'Amico e Ottavio Spadaro, presentavano qualche lato meno amaro del solito, anche se non proprio ameno. Un Pirandello con qualche venatura umoristica sarà apparso gradito ai telespettatori che, da lunedì in poi, sono stati costretti a salutare, di giorno e sera le trasmissioni delle due reti con un inevitabile «Bonjour (ristesse1». In Camera d'affitto, così si intitolava la replica pirandelliana di ieri, facevano bella figura, con dieci anni in meno sulle spalle, attori dei quali alcuni sono oggi, in confronto al '68, più popolari e altri invece appaiono un po' dimenticati. Tra i primi Gigi Proietti e Tino Buazzelli, per i secondi i nomi, in base alla propria assiduità davanti al video, li metta il telespettatore. // viaggio di Ivan Sergheevic era ieri il film della rete 2, 5" del ciclo «Il cinema di Vasilij Suksin»: inedito per l'Italia e realizzato nel 1972. Poiché Vasilij Suksin è responsabile di questo Viaggio in maniera quasi totale —soggettista, sceneggiatore, regista, protagonista — si può ben dire ch'esso è schiettamente un film d'autore, nel quale le collaborazioni di tipo diverso sono soprattutto tecniche. Ma anche queste (la fotografia di Zabolochij, la scenografia di Paskevic, il montaggio di Liginova) si amalgamano in modo perfetto nella struttura generale dell'opera, poeticamente forse la più immediata e schietta di Suksin. Nato nella regione siberiana dell'Aitai, Suksin che le era attaccatissimo, la sceglie puntualmente a sfondo delle sue opere, nelle quali la componente autobiografica è presente sempre. E' quindi da ritenere che il trattorista Ivan del film di ieri porti con sé qualcosa della sensibilità contadina di Suksin, tanto più che è lui a interpre. tarne, anzi a viverne, il ruolo. Proprio Suksin cosi ha descritto Ivan: «£' un uomo oonario, sicuro di sé e molto curioso, che viaggia attraverso la Russia spalancando gli occhi su tutto ciò che lo circonda. Incontra tanta gente e di ognuno cerca di comprendere la natura e il valore: si imbatte in valori autentici e in altri completamente falsi: in dignità e codardia: in coscienze rette e in intelligenze piegatesi al compromesso». Osservatore «affettuoso, graffiante e complice» del personaggio da lui stesso impersonato, Suksin ne dà un ritratto molto bello attraverso i contatti che, nel «viaggio-avventura» ha con un'umanità varia e pittoresca, nella quale i tipi curiosi (alcuni irritanti) non difettano. Sotto sotto non manca qualche frecciata al rigore dei regolamenti e al conformismo dei burocrati, fastidiosi per un uomo semplice staccatosi dalla sua terra per un «viaggio nel Sud» che spalanca davanti ai suoi occhi un mondo totalmente nuovo, nel quale la differenza tra la campagna e la città risulta enorme. Suksin attore non è inferiore all'autore. Com'egli disegna, qui incidendolo, là sfumandolo, il personaggio di Ivan è ammirevole. Lidia Fedoseeva non recita ma^vivè la parte della moglie Njura. Logico: nella realtà, era la moglie'di Suksin.

Persone citate: Gigi Proietti, Ivan Sergheevic, Lidia Fedoseeva, Luigi Filippo D'amico, Ottavio Spadaro, Pirandello, Tino Buazzelli, Vasilij Suksin

Luoghi citati: Italia, Roma, Russia