II terrore è arrivato in città con l'assalto di api omicide

II terrore è arrivato in città con l'assalto di api omicide LE PRIME VISIONI SUGLI SCHERMI DI TORINO II terrore è arrivato in città con l'assalto di api omicide Bees, lo sciame che uccide di Bruce Geller con Ben Johnson, Paul Hecht, Horst Buchholz. Americano a colori. Cinema Reposi. Secondo il genere orrifico e catastrofico le dimensioni abnormi assunte da animali portano nell'umanità lo scompiglio e il lutto. In King Kong e in Tarantula, due classici del genere, lo scimmione e il ragno seminano il terrore anche senza un preciso istinto maligno. Contro questo genere di convenzioni, assumono rilievo i soggetti che fanno di animali all'apparenza normali i portatori d'una diversa forma di guerra: in Fase IV - Distruzione Terra e Bug sono addirittura gl'insetti di minuscole dimensioni a subire le conseguenze d'un mutamento cosmico e a farsi il primo nemico dell'uomo. Anche in Bees, lo sciame che uccide il produttore e regista Bruce Geller si trova alle prese con un soggetto volutamente in tono minore. Alcune morti misteriose nella campagna della Louisiana si direbbero prodotte dalla puntura di api. Così è infatti: per un dissesto ecologico migliaia di api africane si trovano ora in America, animate da una particolare spinta omicida. Gl'increduli fanno la stessa fine dei coraggiosi perché lo sciame si muove in massa ferendo chi si oppone e bloccando persino i moto:i Una ragazza assediata in auto dalle api viene sospinta verso lo stadio di New Orleans, dove esiste un sistema di refrigerazione che paralizzerà le api Si giunge a tanto tra l'angoscia dei personaggi, la suspense della regìa e la paura degli spettatori. Chi è appassionato al filone horror non mancherà certamente questo titolo. Ridendo e scherzando di Marco Meandri con Gino Bramieri, Walter Chiari, Luciano Salce, Olga Karlatos, Macha Meril, Orchidea De Santis. Produzione italiana a colori (episodi). Cinema Nazionale. Non si è ancora spenta la voga dei film farseschi a episodi o meglio delle barzellette sveltamente sceneggiate e tosto servite a un pubblico distratto. La stagione estiva contrasta con l'impegno e favorisce queste disinvolte operazioni. Delle cinque storie solo una francamente valeva la pena di essere girata. E' l'equivoco che deve sopportare un povero napoletano ansioso di recarsi allo stadio per combattere la sua guerra personale contro la Juventus e inopinatamente colpito da arresto per peculato, falso ideologico, esportazione di valuta. Sembrerebbe impossibile che questo modesto contrabbandiere in sigarette, superstiziosamente devoto a San Gennaro e preso tra moglie e figlia l'una più impicciona dell'altra, sia un persoruiggio di tale portata. Sennonché si chiama Michele Sintona ed è facile comprendere la portata dell'equivoco. Stefano Satta Flores si difende dai goffi tentativi portati dai corpi separati dello Stato (polizia, carabinieri, finanza si dissanguano in una penosa questione di competenza). Esplode in un florilegio di parolacce, ne fa un guazzabuglio impressionistico e giunge a contagiare i suoi persecutori alpunto che riuscirà in ultimo a svignarsela per fare in pace il suo tifo al «San Paolo». Negli altri episodi manca ogni traccia di satira e di coloritura dei personaggi Solo con Satta Flores il regista Aleandri dimostra di avere polso: Walter Chiari gli sfugge urlando proteste incomprensibili Gino Bramieri ha solo in parte la misura apprezzata in teatro, Carlo Hintermann sfidi Fiorenzo Fiorentini in un suo improbabile romanesco. p. per. Olga Karlatos

Luoghi citati: America, Louisiana, New Orleans, San Paolo, Torino