"Ascoltare,, l'auto

"Ascoltare,, l'auto "Ascoltare,, l'auto LUCIANO CURINO Un guasto all'auto mette in crisi non tanto per il guasto in sé, ma perché bisognerà parlarne al meccanico. « Quando accelero la un rumore... » uno dice e il meccanico vuole sapere: « Un rumore come? », il tono è di chi non tollera menzogne. Ecco il momento tanto temuto, e l'automobilista si guarda attorno, vede che oltre al meccanico c'è soltanto il ragazzo d'officina, e prende coraggio, comincia a fare: « cra-cra-cra... ». Il meccanico ha assunto un atteggiamento di drammatica impassibilità, il ragazzino ha lasciato il lavoro che stava facendo ed è venuto ad ascoltare anche lui, interessato. «Cra-cra...» continua a fare l'automobilista, sentendosi ridicolo. Per dare un'idea del rumore del motore o della carrozzeria che lo preoccupa, l'automobilista dispone di questi termini: cigolio, colpo, detonazione, fischio, friggio, fruscio, gorgoglio, rimbombo, ronzio, schianto, scoppio, scroscio, scricchiolio, sibilo c stridore. Per rendere più chiaro il concetto, dispone anche di aggettivi: acuto, alto, assordante, basso, confuso, crescente, cupo, debole, fastidioso, forte, infernale, irritante, leggero, molesto, sordo e stridulo. Bene. Ma niente di tutto questo gli viene in mente quando il meccanico gli domanda com'è il rumore che lo preoccupa. <f La macchina fa un clicchettio che non dovrebbe fare» dice l'automobilista. Clicchettio? 11 meccanico non capisce e l'automobilista tenta di imitare: rumori come di gargarismi, come raschiamenti di gola, suoni asmatici, rantoli d'agonia, singhiozzi, « gre-gregre». Roba del genere. Ci sono certamente automobilisti che sanno affrontare la situazione. E' gente sicura e decisa, che chiama le cose con il loro nome, dice starter, dice bieVi, parla di bronzine e sa che cos'è un giunto cardanico. I più, però, sono smarriti e balbettanti col meccanico, e le donne con delizioso distacco chiamano la frizione « quel coso lì » e la marmitta « quell'affare là ». Si sa di uomini autorevoli, che dominano consigli d'amministrazione e quando parlano fanno tremare un palazzo, ma che sono presi dal panico davanti al ragazzo dell'officina, e si sentono goffi. « Cosa c'è che non va? » chiede il meccanico, mentre siete andato da lui proprio per saperlo. Ma chiede tanto per chiedere, perché non tiene affatto conto delle vostre riposte imprecise e confusionarie, ha già le mani nel motore, tocca qui e là. Arriva un secondo meccanico, come per un consulto. Si scambiano sguardi, si passano parole misteriose, sembrano confidarsi segreti. Se vi avvicinate per vedere che cosa stanno facendo e per ascoltare, tacciono e vi fissano come un intruso, quasi sospettosi. Li vedete tanto interessati ai guai del vostro motore o alla ricerca delle cause del rumorino che vi affligge, che non vorreste deluderli con una sciocchezza come, per esempio, una candela sporca. Oppure temete che il guasto possa essere soltanto frutto della vostra immaginazione. Vedete un meccanico lavorare alla vostra auto con tanto interesse, perfino appassionatamente, e sperate che il vostro « caso » sia di quelli che danno soddisfazione a un meccanico, il più interessante della sua giornata, che lo renda orgoglioso. Un caso rarissimo, la cui soluzione sarà pubblicata da « Quattroruote », uscirà addirittura su « American Motor ». Aspettate pieni d'emozione. Finché il meccanico scopre che il rumorino era soltanto una vite che « ballava » dentro la lamiera di uno sportello.