La Regione destinerà undici miliardi per l'Ossola sconvolta dall'alluvione

La Regione destinerà undici miliardi per l'Ossola sconvolta dall'alluvione L'annuncio nella seduta straordinaria della Giunta a Domodossola La Regione destinerà undici miliardi per l'Ossola sconvolta dall'alluvione Stanziati 330 milioni per i primi aiuti - I danni ammontano a 70 miliardi • I sindaci della Valle chiedono un intervento straordinario dello Stato - Si continua a lavorare per riallacciare le comunicazioni stradali e per ripristinare i servizi pubblici essenziali: entro oggi si potrà raggiungere Macugnaga - Per sistemare la statale della Valle Vigezzo occorrerà più di un anno DAL NOSTRO CORRISPONDENTE DOMODOSSOLA — La Regione Piemonte destinerà più di undici miliardi all'Ossola sconvolta dall'alluvione. Ieri a mezzogiorno la giunta regionale ha tenuto una seduta straordinaria al municipio di Domodossola, formalizzando uno stanziamento di 330 milioni per le prime necessità. Subito dopo c'è stato un incontro con tutti i sindaci dei centri colpiti (quelli dei comuni ancora isolati sono arrivati in elicottero) con la partecipazione di numerosi parlamentari. Il presidente della giunta regionale Aldo Viglione ha annunciato che 5 miliardi saranno reperiti con una variazione di bilancio nel settore del pronto intervento, altri 6 nei capitoli delle spese destinate all'agricoltura e alla sistemazione indrogeologica. Viglione ha aggiunto che, una volta superata l'emergenza, « saranno istituite due basi tecnico-operative della regione a Domodossola e a San- ta Maria Maggiore che lavoreranno a contatto di gomito con i sindaci e gli amministratori locali, provvedendo a tutte le autorizzazioni e alle formalità necessarie. Rimarranno in funzione fino a quando l'opera di ricostruzione non sarà compiuta ». La stima dei danni provocati dallo spaventoso nubifragio ha ormai superato 70 miliardi e potrebbe salire ancora. Oggi i sindaci della Valle hanno invocato a gran voce l'intervento dello stato: mentre l'ipotesi di una legge speciale per la Valdossola ha perso ormai ogni consistenza, le speranze sono rivolte ai provvedimenti straordinari per il rilancio dell'edilizia e dell'occupazione che stanno per essere varati dal governo. La sola « Vigezzina », la piccola ferrovia a scartamento ridotto che univa Domodossola a Locamo, ha avuto più di sei miliardi di danni: quattro ponti sono crollati fra Malesco e il confine svizzero, chilometri di binari sono stati spazzati via dalla furia delle acque. C'è chi teme che questo durissimo colpo possa rivelarsi fatale per le sorti della piccola ferrovia, una delle poche linee ancora in concessione che in passato si era già trovata parecchie volte in difficoltà finanziarie. Il presidente della commissione trasporti della Camera, Lucio Libertini, ha comunque ricordato che « la gestione della linea è stabilita da una convenzione internazionale fra Italia e Svizzera e lo Stato dovrà rispettare fino in fondo i suoi impegni » entro la fine della settimana la « Vigezzina » dovrebbe riprendere le sue corse, per il trasporto di merci e passeggeri, fino a Orcesco: da qui sarà organizzato un servizio di trasbordo con pullman e autotreni fino al confine svizzero. La statale della Valle Vigezzo che da Domodossola sale a Santa Maria Maggiore potrà essere riaperta ai traffico con soluzioni di fortuna solo a Natale: per la sistemazione definitiva ci vorrà più di un anno. Entro oggi sarà completato il ponte militare sulla statale di Valle Anzasca e si potrà nuovamente raggiungere in auto Macugnaga. Anche le frane che ostruiscono la provinciale di Valle Antrona sono state sgombrate e stasera la strada sarà percorribile. Si temono gravi contraccolpi per l'occupazione: nei venticinque comuni colpiti dall'alluvione, il 40 per cento delle imprese artigiane ha subito danni più o meno gravi. Sono decine di piccolissime aziende, due o tre dipendenti ciascuna, messe in ginocchio. Il fervore della ricostruzione ha smorzato i toni della polemica che era sorta per il ritardo degli interventi dopo l'ultima alluvione dell'ottobre 1977: ieri i rappresentanti delle comunità montane e molti sindaci dei centri devastati hanno riconosciuto l'efficacia dell'azione svolta in questi primi giorni. Il presidente del consiglio regionale, Dino Sanlorenzo, ha annunciato una seduta strordinaria dell'assemblea a Domodossola entro la fine d'agosto. Sarebbe la prima volta che il consiglio regionale si riunisce fuori Torino. Sarà discusso anche il problema della lentezza burocratica alla base delle critiche sollevate nei giorni scorsi. Lo stesso Sanlorenzo ha affermato che « Non sempre la burocrazia tiene il passo con le necessità urgenti ». Adriano Velli

Persone citate: Adriano Velli, Aldo Viglione, Dino Sanlorenzo, Lucio Libertini, Sanlorenzo, Viglione