Catena di delitti per una superstrada

Catena di delitti per una superstrada Una faida per gli appalti della Palermo-Sciacca Catena di delitti per una superstrada DAL NOSTRO CORRISPONDENTE PALERMO — Una faida si è accesa in Sicilia per i subappalti di una strada che è in costruzione da più di quindici anni, la «veloce» comunale di Palermo. Il bilancio, per ora è di tre vittime ma si teme che la catena di sangue si allunghi. Gli inghippi e i contrasti sono emersi da un anno in qua, appena sono iniziati i lavori di «Bivio Pernice». Qui impegnate in lotti diversi lavorano tre imprese di costruzione i cui titolari sono stati bersagliati da offerte e controfferte, lusinghe e minacce per affidare a questo o a quello, lo sbancamento, il trasporto dei materiali, e così via. Un turbine di pressioni mafiose e clien1 telismi a vari livelli anche medio-alti come quelli di alcuni esponenti politici locali. E ora che la buona stagione consente di lavorare più in fretta e quindi con margine di utile più elevato che durante l'inverno, i nodi stanno venendo al pettine. Sabato notte sono stati assassinati a fucilate il guardiano di uno dei tre cantieri edili lungo la «veloce»: Salvatore La Barbera, 43 anni, pregiudicato che aveva il ruolo di factotum della impresa almeno limitatamente alle opere per la Palermo-Sciacca e il piccolo impresario Francesco Martorana di 44 anni, anche lui nel «giro» dei lavori edili nella zona tra Pioppo e Sancipirrello. Angela Messina, la vedova, ha raccontato piangendo ai carabinieri e alla polizia: «Eravamo vicino a ca¬ sa, accanto al bar, l'hanno chiamato da una «500» e quando mio marito si è avvicinato l'hanno illuminato con una lampadina elettrica e gli hanno sparato». Ventiquattr'ore dopo, cioè lunedi mattina, la catena di sangue si è allungata. Nella sua casetta di campagna di Sancipirrello, mentre innaffiava i fiori, è stato crivellato con due fucilate a lupara Antonino Di Giovanni, 54 anni. Del ballo di miliardi attorno alla Palermo-Sciacca, i cui tratti aperti al traffico non sono stati collaudati in tanti anni dai tecnici dell'Anas che li considerano pericolosi e realizzati con discutibili criteri, si era occupato anche il colonnello dei carabinieri Giuseppe Russo che l'anno scorso, il 20 agosto, fu assassinato da killers mafiosi nel bosco «Ficuzza», a nove chilometri da Corleone. L'ufficiale s'interessò anche della diga Garcia (costo di oltre 220 miliardi) in costruzione accanto alla superstrada Palermo-Sciacca e non a caso pure terreno di scontro tra appaltatori e mafiosi sicuri di ottenere altissimi utili soprattutto con il sistema delle perizie di variante. Il meccanismo è semplice: un'opera pubblica costa un miliardo ma se passa un po' di tempo tra la progettazione e la realizzazione, è possibile ottenere un più consistente finanziamento. E il «di più» certe volte in Sicilia alla fine è stato il triplo ed anche oltre del preventivo. Antonio Ravidà

Persone citate: Angela Messina, Antonio Ravidà, Francesco Martorana, Garcia, Giuseppe Russo, Pioppo, Salvatore La Barbera

Luoghi citati: Corleone, Palermo, Sicilia