Dalla guerra alla tregua armata

Dalla guerra alla tregua armata Diminuisce la tensione per i reingaggi dei giocatori al Torino Dalla guerra alla tregua armata Decisivo rincontro chiarificatore fra il vicepresidente Traversa ed i giocatori - Del problema, però, si riparlerà al rientro del general manager Bonetto - Oggi (ore 1730) prima uscita della squadra a Ivrea, con assenze: oltre a Pecci e Zaccarelli mancherà Greco - Dubbi Graziani e Jorio TORINO — Un po' di sereno, finalmente. Qualcosa si muove al Torino In senso positivo dopo giorni di battaglie e verbali. Lunedì sera, come è noto, il vicepresidente Traversa ha raggiunto l'eremo granata ai piedi della collina. In teoria poteva succedere di tutto, eravamo pronti per registrare anche eventi clamorosi. La guerra dei reingaggi aveva infarti provocato una netta separazione di rapporti tra squadra e gruppo dirigenziale. «Quando sono arrivato — racconta Traversa il mattino dopo — l'ambiente era teso, c'era imbarazzo. Poi ho cenato con la squadra al completo». Traversa ha cercato di creare un'atmosfera di distensione con un'iniziale battuta: «Dimenticavo, ragazzi. Ho i guantoni in macchina. Devo andarli a prendere per qualche ripresa? lo fino alla terza reggo il combattimento». Pareva quasi impossibile che si potesse scherzare, dopo quel terremoto. Il dirigente ha ribadito le intenzioni del club in materia di trattamento economico, ma ha voluto fare un passo avanti, venire incontro ai giocatori. Al ritorno di Bonetto (previsto per dopo Ferragosto) verranno preparati i contratti e si potrà discutere, come del resto si è sempre fatto. Viene dunque data la possibilità ai vari Graziani, Sala, Pulici di dialogare sul rapporto lavoro. Parliamo dunque di tregua armata. Tutto è rinviato d'una settimana, dieci giorni. «Ora — continua Traversa — cerchiamo di voltare pagina. Ci sono stati dei chiarimenti, auguriamoci che la vertenza s'aggiusti. Tra non molto, dopo averle elaborate, renderemo note le nostre proposte. Naturalmente poi ognuno è libero di comportarsi come crede, di valutare e decidere. Non penso comunque che ci sia tanta gente che abbia voglia di andare a casa, al giorno d'oggi tutti hanno bisogno di lavorare. La diminuzione dei compensi non è tanto legata ai punti, ma al rendimento. L'importante è raggiungere certi traguardi. Come si può pretendere d'incassare una barca di soldi, quando a fine anno si rimane a mani vuote e magari la società ci ha rimesso parecchio per mancati incassi?». La notte ha portato consiglio; i giocatori appaiono sollevati. Graziani sorride e dice: «lo ero pronto per le quindici riprese se c'è ne fosse stato bisogno». E poi confida un particolare che avrebbe avuto del clamoroso: «State tranquilli che se il ragionier Traversa non fosse corso fin quassù ci saremmo ammutinati. Niente più allenamenti, ma braccia incrociate. Pensate un po' che bel pasticcio. Eppure queste prese di posizione sono importanti per tutelare i nostri diritti». «Adesso — continua Francesco —pare chele cose stiano correndo su un giusto binario. Già il fatto che si possa avere un colloquio è un vantaggio rispetto alla situazione che si era prospettata A me piace il Torino, ad un patto però: che i dirigenti si comportino bene». Zaccarelli interviene nell'argomento: «Il capitolo è chiuso, per ora. Con Traversa non siamo scesi in particolari; quando ci chiameranno, allora ci renderemo conto esattamente di come stanno le cose». Claudio Sala parla in veste di capitano: «Il pericolo rimane. Le grane forse scoppierano più avanti, è sempre stato cosi. Ci vuole del tempo per accordarsi, non è poi tanto semplice Adesso la question - reingaggi diventa un interrogativo per tutti». Chiediamo a Sala cosa può aver determinato quest'atteggiamento della società. Risponde: «Non si può dare una spiegazione precisa. Senza dubbio dal calcio-mercato molte cose sono cambiate, per noi e per loro. Lo spauracchio dello svincolo ha messo loro una comprensibile paura, l'entusiasmo necessario per guidare una società può venire meno». Graziani che è vicino al compagno cambia discorso e annuncia intanto che la squadra chiederà precise spiegazioni su frasi del presidente giudicate infelici. «Va a dire che abbiamo tirato indietro la gamba durante lo scorso campio- nato. Queste frasi non le abbiamo digerite». In questi giorni tra i tifosi sono circolate parecchie «voci». C'è chi parlava d'un imminente abbandono del tandem Pianelli-Traversa. d'una manovra per liberarsi della squadra, chi assicurava che ci fossero delle pendenze economiche nei confronti dei giocatori. Traversa assicura che si tratta di pura fantasia, che tutto ciò non corrisponde a verità. «Per disfarsi del Torino — aggiunge il vicepresidente — bisognerebbe che esistessero i presupposti A chi potremmo mai vendere la squadra, visto che non ci sarebbe nessuno disposto a farsi avanti? Il discorso sarebbe fattibile se la realtà lo permettesse». Ora che la fune si è allentata. Radice può tirare un sospiro di sollievo. La grana rischiava di mandargli all'aria la preparazione, una delle fasi più importanti per la stagione agonistica che sta per iniziare. «La schiarita — dice Gigi con sicurezza, con quell'abituale disinvoltura che lo accompagna anche nelle parentesi delicate — era nell'aria. Ora pensiamo al pallone, a questa prima "uscita" ad Ivrea, è importante il primo approccio con il pubblico». Purtroppo Radice non potrà presentare oggi (la gara avrà inizio alle 17,30) il Torino-tipo. La fila degli infortunati si allunga. Pecci e Zaccarelli non sono disponibili, la presenza di Graziani e dell'eventuale sostituto Jorio è alquanto incerta, accusando entrambi dei fastidi muscolari. Fermo anche Greco che ieri in allenamento si è «stirato». Radice pensa di poter schierare contro la squadra guidata da Sattolo (l'Ivrea è un «feudo» del Torino) la seguente formazione: Terraneo; Danova, Santin; Salvadori, Mozzini, Onofri; C. Sala. P. Sala. Jorio (Graziani o Erba), Vullo. Pulici. Radice ha intenzione di impegnare la maggior parte di uomini per l'intero incontro o per buona parte di esso; ha chiesto comunque rinforzi al settore giovanile con una convocazione d'urgenza Domani mattina poi il Torino salirà a Pino per una doverosa visita alla tomba di Giorgio Ferrini Poi. si tornerà al lavoro Radice si sta interessando del programma degli spagnoli del Gijón per andare al più presto ad «osservarli» in vista dell'imminente impegno di Coppa Uefa. Ma per il momento c'è questo «battesimo» stagionale con l'Ivrea che dovrebbe presentare: Cattaneo; Cos. Falanga; Beda, Gilardi, Berutti; Cofano, Cigliano, Rista, Ciotti, Campofredano. Dopo, per il Torino, ci sarà Udine. Radice conta sul recupero degli infortunati per quella gara che avrà già una maggiore consistenza. Ferruccio Cavaliere Graziani prima dell'allenamento sul campo di Venaria

Luoghi citati: Cigliano, Ivrea, Torino, Udine, Venaria