«Ho vissuto una notte di terrore»

«Ho vissuto una notte di terrore» Testimonianza di un nostro giornalista in vacanza in Valle Ossola «Ho vissuto una notte di terrore» A Malesco, uno degli epicentri del nubifragio, la furia delle acque del Melezzo ha provocato angoscia e distruzione "Ho visto case e ponti crollare, auto e roulottes galleggiare" - Donna salvata pochi attimi prima che la casa crollasse NOSTRO SERVIZIO PARTICOLARE MALESCO — Il disastroso nubifragio che ha sconvolto l'Alta Ossola ha avuto uno dei suoi epicentri in Valle Vigezzo nella parte che comprende i comuni di Drugno, Santa Maria Maggiore, Malesco, Re, lungo la statale per la Svizzera e ha coinvolto anche i comuni di Toceno, e Craveggia a mezza costa della montagna che porta alla stazione sciistica della piana di Vigezzo. Tre torrenti: Loana, Melezzo e Isornino e alcuni ruscelli di solito privi di acqua, gonfiati in modo impressionante da 24 ore di pioggia ininterrotta hanno provocato lutti e distruzioni. Proprio a Malesco i tre torrenti si riuniscono in uno solo che prende il nome di Melezzo Orientale che scende verso la Svizzera. Il punto d'unione delle tre acque è la zona dei danni maggiori: due ponti stradali, due ferroviari, quattro passerelle pedonali spazzati via insieme con otto case tra cui una villa e un condominio di otto alloggi. Danneggiati in modo irrimediabile una segheria e un pantalonificio che davano la¬ voro a una trentina di persone: asportata completamente la strada che portava ad un noto locale pubblico che ha perso interamente il parco giochi dei bambini e le due ampie vasche nelle quali si esercitava la pesca sportiva. Ho vissuto come molti villeggianti questa notte di terrore e ne posso dare testimonianza. La tragedia è cominciata con lui temporale scoppiato domenica verso le 21. Sembrava uno dei tanti temporali estivi destinati a portare lo scompiglio tra le brigate di villeggianti che si attardavano attorno ai fuochi delle «grigliate» amichevoli. Invece è andato avanti tutta la notte e lunedì mattina la cascata della Loana noto richiamo turistico di Malesco, cominciava a costituire uno spettacolo degno di nota. La sua acqua era però ancora limpida segno che in montagna la pioggia non aveva cominciato a provocare guai. E' nel pomeriggio che è cominciata a diventare fangosa e a gonfiarsi sempre più come quella del Melezzo. Per tutta la giornata temporali a ripetizione sempre più violenti. Alle 18 manca la luce. Un guaio abbastanza frequente in queste località durante i temporali. Si accendono le candele e le pile e si attende. La luce ritorna se ne va di nuovo torna a riaccendersi e poi scompare definitivamente. Sono circa le 20. Qualcuno tra le migliaia di villeggianti telefona all'Enel e in municipio; gli uomini del- jl'ente elettrico nazionale van- no alla ricerca dei guasti. Poi alle 21,30 l'assessore comunale Giovanni Battista Bergamaschi dà la notizia: «Abbiate pazienza, ci sono cose più gravi: è crollato il ponte sulla strada di Re, sono crollate alcune case». Il sindaco, Albino Barazzetti, è già al ponte con la guardia comunale e alcuni volontari che tentano di sbarrare il passaggio. Li raggiungo. «C'erano molte auto in transito sotto la pioggia, speriamo che nessuna fosse sul ponte al momento del crollo» è il commento sconsolato del sindaco. In quell'istante vediamo sul filo della corrente vorticosa un'auto rovesciata. La segue una roulotte. Poi sempre più frequenti altre roulotte strap-1 paté via dal campeggio Her- mitage di Prestinone. Qui il Melezzo ingrossato dal rio Bondone ha invaso i tetti dopo aver strappato il ponte che porta alla stazione di partenza della funivia per la Piana. Scomparsa anche buona parte della strada. «Mio Dio fa che non ci sia nessuno in quelle roulottes» grida una giovane signora che osserva piangendo lo spaven- a farlo pochi minuti prima che crollasse da un loro vici- toso passaggio. Soltanto ieri mattina abbiamo appreso con sollievo che i campeggiatori erano riusciti a mettersi in salvo dopo aver lottato invano per salvare le loro case su ruote. Così pure nessuna vittima nelle ville e le case che le acque hanno spazzato via senza lasciare la più piccola traccia. Ma molti abitanti hanno perso tutto. Una vecchietta ieri mattina girava per Malesco con un sacchetto di plastica contenente tutto quel che era riuscita a salvare prima di fuggire. Due donne che non volevano assolutamente lasciare la loro casa sono state costrette no, Luciano Gamba, il padrone della segheria. E mentre compiva quest'opera umanitaria, l'acqua gli portava via la sua azienda: migliaia di metri cubi di legname grezzo e lavorato, un camion, un ponte gru, alcune macchine. Il capannone è stato rovinato dalle fondamenta. Ieri mattina davanti alle migliaia di persone che andavano a visitare i luoghi del terrore. Gamba mi diceva: «Qualche anno fa avevo costruito uno sbarramento perché temevo il fiume. Sono stato condannato a pagare 200 mila lire di multa e a fare cinque giorni di prigione. E ad abbattere il riparo. Guardi ora i risultati». Domenico Garbarino

Persone citate: Bergamaschi, Domenico Garbarino, Gamba, Giovanni Battista, Luciano Gamba, Malesco

Luoghi citati: Craveggia, Malesco, Ossola, Svizzera, Toceno