Londra: aperte le scommesse su chi sarà il prossimo Papa di Fabio Galvano

Londra: aperte le scommesse su chi sarà il prossimo Papa Favoriti nella "corsa" i cardinali italiani Londra: aperte le scommesse su chi sarà il prossimo Papa DAL NOSTRO INVIATO SPECIALE LONDRA — Per un Paese nel quale i cattolici rappresentano soltanto il dieci per cento della popolazione — secondo le stime più recenti essi superano di poco i cinque milioni, su 55 milioni di abitanti — l'Inghilterra ha « sentito » la scomparsa di Paolo VI con grande intensità. Le prime pagine dei giornali cosiddetti « di qualità » sono ancora dominate dalle cronache romane, che già si proiettano ampiamente sul successore di Papa Montini; la stampa popolare, che per le sue caratteristiche strutturali è costretta a variare di giorno in giorno (oggli il Sun, per esempio, titolava sulle vicende della principessa Margaret) dedicano alla scomparsa del Papa e alla scelta del nuovo Pontefice almeno un paio delle pagine interne. Il cordoglio è unanime: ieri tutti gli edifici pubblici inglesi hanno esposto la bandiera a mezz'asta, le cose del Vaticano diventano argomento di conversazione anche nei « pubs » e nella metropolitana, abitualmente scenario di pettegolezzi e storie boccac¬ cesche, di politica e sport. Va però detto che l'Inghilterra, fedele alla sua tradizione liberale, non trasforma quest'occasione in un vano esercizio adulatorio, ma esamina con freddo distacco i meriti, ma anche le incertezze di un Papa che, nelle parole del Daily Telegraph, ha avuto « l'ingrata sorte di succedere a un Giovanni XXIII ». Questo distacco, che sarebbe tuttavia esagerato definire dissacrazione, emerge anche da un episodio praticamente inconcepibile in Italia: si è aperta una sorta di « totopapa ». La tradizionale passione degli inglesi per il gioco non si è fatta sfuggire quest'occasione, e la Ladbroke's, maggiore casa inglese di allibratori, ha ufficialmente aperto ie scommesse sull'esito del conclave. Ci sono state critiche e proteste, qualcuno ha accusato gli allibratori di cattivo gusto; la Ladbroke's ha replicato che per tradizione accetta scommesse su qualsiasi avvenimento, senza esclusioni, e che rinunciare a questo avvenimento avrebbe significato la rottura di una vecchia tradizione. Le quotazioni degli scommettitori, tuttavia, possono valere come indicazione di come l'opinione pubblica inglese vede questo incerto conclave. Nonostante la speranza, espressa ugualmente da giornali e uomini di chiesa, che questa volta la fumata bianca possa salutare un papa non italiano, dopo oltre quattro secoli, gli inglesi sembrano rassegnati a questo nostro « vantaggio »: il cardinale Pignedoli è il favorito degli scommettitori, dato 5-2 (cioè puntando due sterline se ne possono vincere cinque). Lo seguono, entrambi a 7-2, i cardinali Baggio e Poletti, mentre Benelli è dato 4-1. L'olandese Willebrands è dato 8-1, l'argentino Pironio 12-1; il primate d'Inghilterra, cardinale Hume, soltanto 25-1. In un editoriale di commento il Times sottolinea l'ingrato compito di Paolo VI di aver dovuto presiedere la maggior parte del secondo Concilio Vaticano, e poi attuarne le decisioni contenendo le forze che queste scatenarono. Fabio Galvano

Persone citate: Baggio, Benelli, Giovanni Xxiii, Paolo Vi, Papa Montini, Pignedoli, Poletti, Willebrands

Luoghi citati: Inghilterra, Italia, Londra