Sheene insegue Roberts di Giorgio Viglino

Sheene insegue Roberts A Silverstone gara decisiva del moto-mondiale Sheene insegue Roberts Il pilota inglese, aiutato da quattro «gregari» può recuperare nella classifica delle 500 - Ancora favorito per le 125 Lazzarini DAL NOSTRO INVIATO SPECIALE SILVERSTONE — Ritrovo il mondiale motociclistico dopo qualche settimana di pausa ma è ancora al medesimo punto, fatta eccezione per quel bravissimo Lazzarini che in Finlandia ha conquistato il primo titolo mondiale dì una carriera ricca finora soltanto di sacrifici. E' un peccato perché se anche vince domani come può succedergli, anzi è probabile, visto il miglior tempo in prova, se vince, dicevo, finisce a malapena in un sommario pur essendo in questo momento il sicuro leader del gruppetto dei piloti italiani. Non è cambiato molto nel panorama mondiale, ma la gara inglese può assegnare il titolo più importante, quello delle 500, in cui è coinvolto tutto il rimanente prestigio del motociclismo britannico altrimenti legato alle estemporanee ricomparse di Mike Hailwood ieri protagonista, ma non vincitore, di una corsa di contorno. Barry Sheene, campione del mondo in carica per la Suzuki, ha rincorso con tenacia Kenny Roberts che aveva dominato tutta la parte iniziale della stagione e adesso lo bracca da vicino con tre soli punti di svantaggio. Nell'ultima prova disputata, quella finlandese, la Suzuki probabilmente ha gettato al vento la più bella occasione dell'anno, trascurando un suggerimento tecnico del pilota; in corsa il giorno appresso, la moto si è rotta, permettendo a Roberts di finire pari e patta, lui pure ritirato. Quasi a (arsi perdonare, i dirigenti della Casa giapponese hanno moltiplicato i loro sforzi e oggi saranno in gara, con il pre ciso compito di portare via punti a Roberts, ben quattro gregari di classe e di fedeltà assoluta, con moto ufficiali: sono il francese Rou gerie, l'olandese Hartog, l'americano Baker e l'inglese Parrish. Rougerie è stato il più veloce ad una mèdia record sul giro ottenuta a suo dire, ancora con un certo margine, e Roberts lo segue a circa mezzo secondo. Sono in testa, nella classifica fatta dai fans per lo stile di corsa, Rougerie, tutto rac colto nella carenatura anche in piena curva, Roberts, come al solito autore d'inclinazioni straordinarie. Sheene, dal canto suo, non ha espresso il massimo, poiché, abituato com'è a salire gradualmente, è arrivato all'ultima serie di prove ancora relativamente lontano dai migliori. Si scendeva in pista in quel momento dopo un acquazzone e molti piloti, fra cui l'inglese, hanno preferito montare gomme di mescola intermedia; Sheene è stato l'unico a migliorarsi pur con l'evidente handicap, salendo al quinto posto, che gli vale la posizione centrale nella prima fila, forse migliore persino della pole position. Dovessi rifare adesso il pronostico Coca Cola, che è una specie di Totocalcio omnisport, cancellerei Roberts come futuro campione iridato e sostituirei il suo nome con quello di Sheene. Giocano in favore di questo sbilanciamento, che può costarmi una dura smentita nel giro di ventiquattr'ore. sia la ritrovata condizione di Sheene. che il diminuito rendimento delle Yamaha. Cecotto ha tirato come non mai per riuscire a stare davanti a Roberts del quale si sente nemico assoluto ed è invece soltanto terzo, mentre Katayama non è riuscito a fare il tempo a causa di una lunga serie di rotture, e parte addirittura in terza fila. A proposito di file, in prima troviamo due italiani. Virginio Ferrari, largamente il migliore fra i privati, e Graziano Rossi, il giovane che corre con la seconda squadra di Roberto Gallina: è la prova che un lavoro serio e continuo paga, per la maggior gloria di Nava, Oliofiat e Oece- che sponsorizzano queste costose due ruota. Un po' in crisi è Lucchinelli con la Cagiva, mentre Bonera, con una Suzuki di serie non può avere grandi aspirazioni. Nelle altre gare in programma, il protagonista assoluto è Kork Ballington: dovrebbe aggiudicarsi il primo titolo della carriera nella 350 mentre per ottenere la doppietta dovrà ancora lottare a fondo contro Hansford che ha una Kawasaki di pari efficienza, e Roberts che, se scende in pista, non si accontenta di piazzamenti. Purtroppo ancora una volta sono lontani dai migliori i piloti italiani: il campione del mondo uscente Lega, boicottato dalla Morbide!11 (ci sarà da scrivere una bella storia in proposito), Pileri, che non è più riuscito a ripetere o avvicinare il successo del Belgio, Bonera, che ha qualche difficoltà con la bicilindrica della Yamoto, e Villa, con una MBA che non ha ancora raggiunto l'efficienza della macchina iridata più piccola, che nemmeno si è qualificalo. Giorgio Viglino

Luoghi citati: Belgio, Finlandia, Silverstone