Sara Simeoni a metri 2,01: record del mondo di Giorgio Barberis

Sara Simeoni a metri 2,01: record del mondo Una grande prestazione della bravissima atleta azzurra nella gara di salto a Brescia Sara Simeoni a metri 2,01: record del mondo La campionessa italiana ha battuto di un centimetro il primato della specialista tedesca Ackermann - Superata la misura al primo tentativo dopo la prova positiva a m 1,98 - La gioia della venticinquenne ragazza veronese DAL NOSTRO INVIATO SPECIALE BRESCIA —Due metri e un centimetro: Sara Simeoni, alle 79,52 di ieri sera, è volata al di là dell'asticella, con un salto stilisticamente perfetto. E' il nuovo record mondiale del salto in alto femminile, un centimetro meglio di quanto aveva fatto il 26 agosto dello scorso anno, a Berlino, la tedesca orientale Rosemarie Ackermann, prima donna ad aver abbattuto il «muro» dei due metri. Sara Simeoni ha cosi coronato il suo inseguimento ad un primato costruito gara su gara, salto su salto, con una regolarità addirittura incredibile. Che questo 1978 fosse anno di grazia per lei si era visto fin dai primi passi della stagione indoor: assente la Ackermann — bloccata da un intervento chirurgico ai tendini —, Sara aveva subito chiarito la sua leadership mondiale con il primato indoor a Milano: un salto di 1 metro e 95 che, eguagliando il limite della tedesca orientale, le dava il titolo continentale al coperto. Poi. la stagione all'aperto, che rappresentava un continuo crescendo: a Formia, il 17 giugno, era /'f ,95; a Kouvola, in Finlandia, poco meno di un mese dopo. Sara volava oltre l'i,97. tentando poi per la prima volta quei 2.01 che avrebbe valicato ieri sera, dopo che già si era migliorata ulteriormente, con 1.98. Nata a Rivoli Veronese venticinque anni fa (il 19 aprile 1953). la Simeoni è la più genuina, la più simpatica delle ragazze. Mai un atteggiamento divistico, mai ostentazione delle sue capacità. Sara, anche fuori dalla pedana, è sempre riuscita a guadagnarsi l'ammirazione e la simpatia di tutti, al punto che aveva fatto specie una sua dichiarazione prima degli assoluti: «Non voglio tentare i 2 metri, non voglio eguagliare la Ackermann. Se devo tentare il record mondiale, sarà con 2,01, in modo che possa ' essere poi tutto mio».Ma successivamente, quasi a smentire se stessa, in unestremo «bagno» di umiltà, ecco Sara tentare all'Olimico gli 1.98: «Non voglio avere premura, meglio cercare di salire gradino per gradino», spiegava. E cosi anche ieri: superati gli 1.80. 1.86 e 1.89 alla prima prova, la Simeoni faceva porre l'asticella a 7.93, superandola al secondo tentativo. Quindi gli 1.98, e ancora, al secondo balzo, eccola al di là del regolo, con in mano il nuovo record italiano. Ma non bastava, era serata senza aliti di vento, ma neppure troppo calda. Il pubblico — circa sttemila persone assiepate, in silenzio quasi religioso, sugli spalti del Campo scuola bresciano — era torse vicino alla veronese come ra- ,-amente capita: intorno alla pedana si era creata un'atmosfera particolare, quasi magica, cosi come la rincorsa, lo stacco, l'elevazione di Sara, che subito, al primo tentativo, affondava nei materassini dopo essere passata ben oltre l'asticella a 2.01. Un grido unico si levava: era una specie di boato, che scioglieva attimi di meravigliosa tensione, mentre la Simeoni iniziava a bagnare con legittime lacrime il suo record. L'attività agonistica della Simeoni era iniziata quasi per caso dodici anni fa: una gara e subito un metro e 35. misura di buon livello per una tredicenne, che definitivamente allontanava la veronese dalla danza. Già perché Sara aveva sempre nutrito una forte passione per l'arte. Dapprima, quando frequentava le scuole elementari, era stata la pittura a catalizzare i suoi interessi, poi c'era il balletto dove, assicuravano i suoi insegnanti, aveva grosse possibilità. Perdevamo una «artista», ma acquistavamo una campionessa. Nel 1970. il 9 maggio a Padova. Sara siglava il suo primo primato nazionale assoluto con 1.71. Da allora per ben diciannove volte si è migliorata fino ai 2.01 di ieri. Atleta vincente, ha sempre dimostrato nelle grandi occasioni di sapersi migliorare. Già nel 1970. ai campionati europei juniores di Parigi, aveva ottenuto un lusinghiero quinto posto: poi nel '71 a Smirne, fu seconda ai Giochi del Mediterraneo, mentre coglieva l'occasione successivamente ad Helsinki, nei campionati europei, per migliorare il primato italiano e portarlo a 1,78. L'«escalation» della veronese continuava l'anno dopo, con l'Olimpiade di Monaco, dove veniva toccata quota 1,85 e raggiunto il sesto-posto. Nzl '73 veniva il terzo piazzamento alle Universiadi di Mosca, risultato che veniva ripetuto poi nel '74 agli «europei» di Roma e nella preolimpica di Montreal. Nel '75 il primo successo internazionale di gran livello: erano i Giochi del Mediterraneo, si disputavano ad Algeri e Sara era vincitrice Ancora un anno e veniva l'Olimpiade. Montreal dove so/o la Ackermann faceva meglio della veronese. Era 11,91 e la medaglia d'argento, il primo passo di una lenta scalata alle più alte quote. Poi il '77, con la sola sconfitta nella Coppa del Mondo contro la Ackermann. Ancora il «mostro sacro», ma sempre meno lontano. Le tappe della carriera della Simeoni sono sommariamente queste. Un crescente continuo che tutto fa presupporre continuerà in futuro. Certo in questa «escalation» della veronese va rilevato come quest'anno, trovata una sistemazione presso l'Iveco Torino e con una preparazione invernale più curata del solito, abbia incrementato notevolmente le sue «performances»: se negli anni passati i suoi miglioramenti erano sempre stati dell'ordine di 2-3 centimetri per stagione, quest'anno Sara è già andata di 8 centimetri al di là del suo limite dello scorso anno. Adesso vengono i campionati europei. Ci sarà la Ackermann. non più da guardarsi come l'avversaria da battere, ma al massimo come comprimaria. Sarà un duello che, conoscendo le caratteristiche agonistiche della Simeoni. è facile prevedere la veronese riesca a risolvere a suo vantaggio. Per preparare la massima gara della stagione, questa rassegna continentale di Praga, adesso Sara andrà a Formia. dove potrà smaltire l'euforia del primato mondiale e. collaudandolo poi solo In un probabile «meeting» a Londra il 23 agosto, mantenere quella condizione che le ha permesso ieri sera di diventare la prima donna nel mondo per il salto in alto. Una parte di merito, in questa impresa va anche ad Erminio Azzero, ex campione italiano di salto ora allenatore ed anche fidanzato della ragazza veronese. A parte le doti tecniche, che indubbiamente sono valide. Azzaro ha messo in evidenza, nel seguire l'atleta una discrezione e una serenità che hanno permesso a Sara di esprimersi in gara sempre al massimo, senza problemi. Giorgio Barberis Dopo molti tentativi, Sara Simeoni ha ottenuto a Brescia il fantastico primato mondiale