Accuse a Strauss e Schmidt Zelanti durante il nazismo? di Tito Sansa

Accuse a Strauss e Schmidt Zelanti durante il nazismo? Pesante polemica tra socialisti e democristiani Accuse a Strauss e Schmidt Zelanti durante il nazismo? DAL NOSTRO CORRISPONDENTE BONN — J7 passato nazista di due eminenti uomini politici tedeschi — il capo dei cristiano-sociali Franz Josef Strauss e il Cancelliere socialdemocratico Helmut Schmidt — viene portato alla ribalia in una feroce polemica tra scrittori e giornalisti vicini ai due partiti rivali. La sorpresa è grande, perché mai, in più di 33 anni trascorsi dalla fine della guerra, era stata messa in dubbio l'integrità democratica di Strauss e di Schmidt, che durante la guerra erano ufficiali dell'esercito. Accuse (risultate fondate) erano state lanciate contro il defunto Presidente della Repubblica Heinrich Luebke (che aveva fatto costruire camere a gas) e contro l'ex Cancelliere Kurt Georg Kiesinger (funzionario della propaganda nazista). Ma Strauss e Schmidt erano sempre stati lasciati da parte. A cominciare ora è stato lo scrittore Bernt Engelmann, che fu detenuto per motivi razziali in un campo di sterminio nazista ed è presidente dell'associazione tedesca degli scrittori. In un articolo del servizio stampa Iniziativa democratica, vicino al partito socialdemocratico, ha accusato Strauss di essere stato «guida spirituale-militare », cioè ufficiale di propaganda nazista tra le truppe, con l'incarico di «fanatizzare i soldati», convincerli della giustezza del razzismo e portarli alla vittoria, secondo gli insegnamenti di Goebbels. Engelmann ha aggiunto di avere una documentazione in materia, ma di volere renderla pubblica soltanto quando Franz fosef Strauss gli farà un processo. Strauss non si è scomposto, ha ammesso di essere stato in guerra « ufficiale per la guida spirituale-militare », ma Ita negato di avere avuto un passato nazista. Anzi, già all'inizio della guerra aveva detto apertamente che « Hitler e compagni erano delinquenti ». In quanto a Engelmann, Strauss ha detto che « chi scatena la guerra psicologica, fa soltanto gli interessi di Mosca ». Nessuna rettifica, nessuna denuncia, Strauss è partito per una vacanza di un mese in località sconosciuta. La vicenda sembrava fini-ta, quando il settimanale di cui Franz fosef Strauss è editore, il Bayernkurier, ha risposto per le rime al purtiw socialdemocratico della Baviera, accusandolo di essere una « organizzazione comunista mimetizzata ». la quale ha costituito un « fronte popolare della diffamazione » in vista delle elezioni regionali del 15 ottobre. « Engelmann sarebbe ben consigliato — scrive il direttore del settimanale straussiano, Wilfried ScharnagI — se si occupasse del passato di alcuni eminenti compagni del suo partito ». E qui viene la botta a sorpresa contro il cancelliere Helmut Schmidt: «Engelmann potrebbe indagare i motivi per cui il suo amico di partito e Cancelliere federale Schmidt, allora, in qualità di ufficiale della Luftwaffe, ebbe il privilegio di partecipare in qualità di osservatore al processo dinanzi al tribunale del popolo di Berlino contro i congiurati del 20 luglio 1944. Era quel processo al cui inizio Roland Freisler disse che "tutti coloro che sono qui presenti hanno un interesse pròjessionale in forza della loro funzione nello Stato, nel partito e nell'esercito"». In difesa del Cancelliere, in vacanza sul Lago di Brahm, a Nord di Amburgo, il portavoce del governo Klaus Boelling ha risposto indignato che « allora il Cancelliere fu comandato dalle massime autorità del Reich ad assistere in qualità di osservatore al processo contro Witzlebjn, Von Hassell e Wirmer. A parte alcuni sporchi mestatori, a nessuno che conosca la biografia del Cancelliere jjuò venire l'assurda idea di allinearlo con i nazionalsocialisti ». La polemica a base di colpi bassi coinvolge il passato non solo di coloro che servirono sotto il nazismo (come il capo dei sindacati Welter) ma anche di coloro che lottarono contro di esso (l'ex cancelliere Willy Brandt, che fece parte della Resistenza, e il capo del gruppo parlamentare socialdemocratico Herbert Hehner, che allora era comunista). A più di trent'anni dalla fine della guerra le accuse e contraccuse vengono considerate poco edificanti perfino dalla Bild Zeitung (quotidiano popolare scandalistico) il quale scrive: « Mettete via la fionda lanciafango, prima che la nostra democrazia vada in malora ». Ma la polemica continua: ci si sono lanciati anche i comunisti e i neonazisti. Tito Sansa wmm< Helmut Schmidt Josef Strauss

Luoghi citati: Amburgo, Baviera, Berlino, Bonn, Mosca