"Mostro,, sulla spiaggia di Torvajanica? No, una bella tartaruga di tre quintali

"Mostro,, sulla spiaggia di Torvajanica? No, una bella tartaruga di tre quintali Una storia d'estate che ha avuto, per fortuna, un lieto fine "Mostro,, sulla spiaggia di Torvajanica? No, una bella tartaruga di tre quintali Impigliata nella rete dei pescatori e trasportata a riva ha suscitato i meravigliati commenti dei bagnanti - Ha rischiato di essere venduta a un pescivendolo - Dopo essere stata trasportata allo zoo di Roma, è stata rimessa in libertà ROMA — Prime luci dell'alba al largo di Torvajanica, litorale del Lazio cementato da villette a schiera e dall'abusivismo. I pescatori recuperano le reti e si accorgono che qualcosa di gigantesco è rimasto imprigionato. La massa scura si dibatte furiosamente, emette una serie di «muggiti» lamentosi: è la reazione di un animale disperato che pesa tre quintali ed è lungo più di due metri. E' una testuggine di mare che non si vede se non raramente nel Mediterraneo. Nome scientifico Dermochelys coriacea, detta «Liuto» per la forma allungata della sua corazza. Così ha inizio una storia d'estate, di quelle a lieto fine. Quando i pescatori la scaricano a riva diventa subito la curiosità dei bagnanti mattinieri. Anziani e giovani si accalcano, la toccano, commentano, scattano foto ricordo. La testuggine Liuto dimena le pinne, cerca di tornare in acqua. Qualcuno ha il gusto sadico di montarla come un cavallo. E' viva, non ha alcuna ferita e non teme nulla restandosene fuori dell'acqua. Nella sua vita lo fa ogni volta che deve depositare le uova. Solitamente questa è una specie d'alto mare che preferisce le acque a correnti calde dei Tropici e dell'Oceano Indiano ma che non disdegna anche le regioni fredde. Mentre la folla presente intreccia assurdi discorsi sulle origini e le usanze di un animale che viene dipinto come un «mostro», c'è chi vuol portare a termine l'affare. La contrattazione avviene tra 11 pescatore che vuol disfarsi di una preda che gli ha tranciato le reti e il proprietario di una pescheria locale che sogna di tagliarla a pezzi, pensando ai trecento chili di brodo pregiato che ne potrebbe ricavare (senza sapere che la Liuto è immangiabile e con le sue carni si ottiene soltanto olio). Interviene un terzo incomodo per l'acquisto dello scudo da cui ' ricavare tanti braccialetti a caro prezzo. Contro l'idea di massacrare l'animale interviene un anonimo villeggiante. Una telefonata alla protezione animali per raccontare l'accaduto. Giuseppe Santarelli, Giampiero Dedone e Marco Valerio Rosellina arrivano a metter fine ali "ignobile speculazione. La tartaruga marina è requisita | perché è meglio che viva. Francesco D'Angelo, il proprietario della pescheria è d'accordo. La carica sul suo furgone. Ha inizio la parte finale dell'odissea del dermochelide che, contrariamente alle prime affermazioni di «falsi» esperti, è cosmopolita: vive cioè in quasi tutti gli osicmnznscstqts oceani e anche nel «mare nostrum», nonostante preferisca i mari tropicali e subtropicali. Prima tappa la zoo di Roma. Per arrivarci intervengono alcune volanti della polizia. Il direttore del Giardino ne dà l'esatta definizione scientifica ma allarga le braccia: in acquario non esiste posto al mondo dove sia riuscita a sopravvivere per più di quattro mesi. Meglio riportarla in mare e lasciarla al suo destino. Riparte il corteo preceduto da sirene. La via più veloce è Fiumicino, alla capitaneria di porto, che viene avvertita via radio. Mentre la «Liuto» torna verso la libertà a centoventi all'ora sull'autostrada c'è tempo per saperne di più: è in pericolo d'estinzione. Gli esemplari adulti come questa sono calcolati intorno ai quattromila in tutto il mondo. La mortalità dei giovani è altissima: su mille nati alla fine del primo anno di vita ne sopravvivono non più di due. Poi ci sono coloro che vanno a caccia delle uova, ritenute eccellenti dai «buongustai». Ora la specie è protetta in Australia, Surinam, Costa Rica e Messico. In Sicilia una sola volta uno zoologo osservò le uova del dermochelide e due volte furono avvistati i piccoli. Da noi, e questo deve far pensare, solitamente le tartarughe Liuto vengono uccise da pescatori e bagnanti. Gli avvistamenti avvengono sempre in vicinanza delle coste. Ma quest'esemplare avrà salva la vita. A detta degli esperti dello zoo la sua età non dovrebbe essere lontana dai sessant'anni. Si arriva a Fiumicino. Per imbracarla ci pensano i pescatori e per metterla a bordo del motoscafo del comandante Pasquale Sacco arriva un operaio con il «muletto», la macchina mobile per alzare pesi. Ancora pochi minuti e si parte. Al largo di Fiumicino la Liuto viene lanciata da poppa. E' salva. Pensiamo un momento solo alla sua potenza natatoria: cento metri in dieci secondi netti. f. c. La tartaruga di tre quintali impigliatasi nella rete ieri nel mare davanti a Torvajanica

Persone citate: Francesco D'angelo, Giampiero Dedone, Giuseppe Santarelli, Marco Valerio, Pasquale Sacco

Luoghi citati: Australia, Costa Rica, Lazio, Messico, Roma, Sicilia