Fatto consorzio bancario che dovrà risanare la Sir

Fatto consorzio bancario che dovrà risanare la Sir Fornirà400miliardi alle aziende di Rovelli Fatto consorzio bancario che dovrà risanare la Sir ROMA — Le banche creditrici della Sir, hanno raggiunto un accordo per la costituzione del consorzio che dovrà gestire e avviare il piano di risanamento del gruppo di Rovelli. La decisione è stata presa ieri al tèrmine di una riunione-fiume al ministro del Tesoro e glia quale hanno preso parte il ministro Pandolfi, il governatore della Banca d'Italia, Baffi, il direttore generale, Ciampi, i presidenti dell'Imi, Cappon, dell'Icipu, Piga, e dell'Isveimer, Ventriglia, oltre ai rappresentanti delle banche creditrici della Sir : il presidente del Banco di Napoli, Pagliazzi, l'amministratore della Banca Commerciale, Cingano, il presidente della Banca Popolare di Milano, Schlesinger. I termini dell'intesa non sono stati resi noti ufficialmente in quanto dovranno essere ulteriormente esaminati dal ministro del Tesoro. A quanto si è appreso, comunque, le banche e gli istituti di credito interessati si sarebbero impegnati a versare subito circa 120 miliardi alla Sir per far fronte alle necessità immediate del gruppo e in particolare al pagamento degli stipendi arretrati. L'accordo non dovrebbe di scostarsi molto da quanto anticipato da «La Stampa- il 29 luglio: il «consorzio» tra le aziende di credito promosso dall'Iri tirerà fuori per la nuova holding Sir 400 miliardi (compreso il sopradetto anticipo di 120 miliardi) di cui 200 apportati in capitale e 200 in obbligazioni convertibili. La parte privata, poi, dovrà conferire alla holding tutto il proprio patrimonio: in particolare dovranno essere conferite le azioni Euteco e le azioni Montedison possedute direttamente o indirettamente da Rovelli. L'Imi, che risulta essere il maggiore creditore (la sua esposizione è di 1041 miliardi) Dovrebbe sottoscrivere più del 58 per cento dell'intero importo. Altri 175 miliardi dovrebbero essere dati alla holding attraverso la legge di ristrutturazione. Per la «regolazione» dei debiti attualmente esistenti, pari a 1779 miliardi di cui 1491 a medio termine e 288 a breve, l'intesa dovrebbe prevedere il congelamento fino al 1981 delle rate dei mutui, quelle già scadute e non pagate ed anche quelle in scadenza. Il salvataggio della Sir costituisce, in pratica, il primo effetto del provvedimento adottato l'altro ieri dal governo per il risanamento dei grandi gruppi in crisi. Se, infatti, le banche non avessero raggiunto l'intesa per il consorzio, il ministro dell'Industria, in base alle disposizioni contenute nel disegno di legge, sarebbe dovuto intervenire nominando un commissario per la gestione deel gruppo. L'accordo per la Sir dovrà ora essere formalizzato dai consigli di amministrazione delle banche interessate, anche perché, in alcuni casi, gli statuti degli istituti di credito dovranno essere modificati per consentire la loro partecipazione a consorzi per la ge stione di attività industriali. Le banche e gli istituti di credito speciale sono stati ieri unanimi nel porre due precise condizioni, pena la mancata intesa: la subordinazione dell'accordo all'impegno del governo di «non introdurre figure giuridiche anomale che turbino l'ordinamento attuale» (il riferimento al commissario è evidente); una sollecita approvazione della legge di ristrutturazione finanziaria delle imprese, in quanto è proprio questo provvedimento che prevede i consorzi. e. p.

Persone citate: Baffi, Cappon, Ciampi, Cingano, Pandolfi, Piga, Rovelli, Schlesinger, Ventriglia

Luoghi citati: Roma