Nascosti presso Mantova? di Giuliano Marchesini

Nascosti presso Mantova? Nascosti presso Mantova? DAL NOSTRO INVIATO SPECIALE MANTOVA — E' scomparsa la compagna di Renato Curcio. Nadia Mantovani, ventottenne, mobilita ancora le forze dell'ordine, che la stanno ricercando in tutta Italia. Processata a Torino accanto ai capi storici delle Brigate rosse e condannata a cinque anni, era uscita in libertà provvisoria per decorrenza dei termini della carcerazione preventiva. E aveva scelto, come residenza, la casa dei genitori a Bastia di Sustinente, un quieto paese della piatta campagna lombarda. La procedura le imponeva di presentarsi ogni sabato presso la locale caserma dei carabinieri: un timbro su un apposito libretto, per registrare la sua presenza. Ma questa « routine » è durata poco. Nadia è sparita, in circostanze misteriose, da dieci giorni. Il 29 luglio scorso, il giudice di Torino aveva ordinato nei suoi confronti il « domicilio coatto ». Forse, attraverso tortuosi canali, era arrivato alla brigatista un soffio di notizia in anticipo. E la ragazza ha messo una distanza per ora incolmabile fra sé e l'attuazione del provvedimento. La più grande vicenda giudiziaria, per Nadia, cominciò con il processo di Torino: la Mantovani nella gabbia circondata dai carabinieri, nella fila dei brigatisti rossi, nel clima tragico, terribile degli agguati mortali, dell'uccisione di Aldo Moro e dei cinque uomini che componevano la sua scorta. A conclusione di quel dibattimento, cinque anni di carcere per Nadia Mantovani, ma in sospeso, in attesa del giudizio di secondo grado. Per lei, erano scaduti i termini della carcerazione preventiva: la Mantovani lasciava il reclusorio, in libertà provvisoria, e tornava al suo paese, eletto a residenza per le esigenze della burocrazia. Nadia Mantovani sembrava tornata la ragazza quieta di un tempo. Almeno così pensavano molti dei compaesani. C'era quella formalità da sbrigare presso la caserma dei carabinieri. Tutto regolare fino a sabato 22 luglio, quando Nadia Mantovani s'è presentata per l'ultima volta, per il timbro sul cartellino. Tre giorni dopo, davanti al brigadiere Guido Lotti, che ha l'incarico di accertare settimanalmente la presenza in zona della «brigatista rossa», compare affannato il padre di Nadia. « Mia figlia — dice l'uomo — è sparita. Non so che cosa dire, nessuno l'ha più vista, chissà dove è andata a finire ». A questo punto, i carabinieri non fanno nulla, perché la prassi impone di attendere per la verifica fino al sabato successivo. Dov'è andata Nadia Mantovani, con chi è stata nelle ultime giornate? La storia di questa donna è di nuovo immersa nel mistero. Secondo una versione, che viene prospettata come ufficiale, il 24 luglio Nadia era in gita al lago di Garda con la sorella Luana, insegnante in una scuola media di Ostiglia. Una breve sosta a Peschiera, tra la folla dei turisti, poi della ragazza si perdono le tracce d'improvviso, in maniera sconcertante. La sorella dirà che, in mezzo alla gente, ha perso di vista Nadia, l'ha invano cercata per ore. Secondo quel che si racconta in paese, invece, la Mantovani sarebbe stata a Verona il giorno dopo, ancora insieme con Luana. « Tu torna pure a casa — avrebbe detto —. 10 mi fermo qui, vorrei andare a vedere lo spettacolo dei balletti al teatro romano. Dicono che sia tanto suggestivo ». Poi, la scomparsa, 11 buio sulla Mantovani. C'è però chi sostiene che la moglie di Vincenzo Guagliardo, l'altro brigatista scomparso dal Pinerolese quasi contemporaneamente alla Mantovani, fosse ieri in casa dei genitori della ragazza, a Sustinente. I due « brigatisti » si sono incontrati? Sabato 29, il magistrato torinese emette il provvedimento per il domicilio coatto a carico della « brigatista rossa ». L'ordine, comunque, non è ancora notificato a Mantova. E Nadia Mantovani, come ormai è largamente prevedibile, non si presenta alla caserma dei carabinieri di Sustinente per il solito timbro. La burocrazia non serve più. Può darsi che la ragazza abbia saputo in anticipo, I nei « sotterranei » in cui inI credibilmente passano certe | informazioni, che le sarebbe , toccato di rimanere bloccata i nel modesto perimetro di un j paese. E ha infilato strade ! che l'hanno condotta chissà dove. Il comando dei carabinieri di Mantova non può fare altro che segnalare la scomparsa della ragazza alla corte d'assise di Torino, competente per quest'altro sconcertante caso. Intanto, le forze dell'ordine cercano qui e là, con l'incarico di notificare alla « brigatista rossa » l'assegnazione al domicilio coatto. Ma Nadia Mantovani dev'essere già molto lontana. Giuliano Marchesini Nadia Mantovani con Renato Curcio durante un'udienza del processo di Torino