Eanes parla questa sera alla tv Annuncerà il nuovo "premier,,? di Fabio Galvano

Eanes parla questa sera alla tv Annuncerà il nuovo "premier,,? Attese con ansia a Lisbona le decisioni del presidente Eanes parla questa sera alla tv Annuncerà il nuovo "premier,,? DAL NOSTRO INVIATO SPECIALE LISBONA — Questa sera, con un messaggio televisivo alla nazione, il presidente portoghese Eanes, che aeri ha nuovamente consultato i leaders dei quattro maggiori partiti, potrebbe sciogliere gli interrogativi sorti con la caduta del secondo governo costituzionale di Lisbona. L'uso del condizionale è d'obbligo: se da una parte ci si aspetta la nomina di un primo ministro in grado perlomeno di portare il Paese a elezioni anticipate, dall'altro si osserva che la riunione decisiva del Consiglio della rivoluzione, in programma ieri, è stata rinviata a domani, e che senza il benestare di questo organismo militare Eanes non può varare il nuovo governo. Certo è che, se questa sera il presidente portoghese dovesse soltanto riferire degli sforzi finora compiuti, senza daTe una risposta concreta alle aspettative del Portogallo, quella che era sembrata una crisi di non impossibile soluzione («Per esonerarmi così bruscamente — aveva detto la settimana scorsa il primo ministro Soares — il presidente deve già disporre di una soliieione alternativa ») rischia di trasformarsi in un calvario non dissimile dalla prima crisi del dicembre scorso, risolto soltanto dopo due mesi di trattative, quando i democristiani del cds accettarono di appoggiare i socialisti. E' opinione diffusa a Lisbona che Eanes intendesse ricorrere alle elezioni anticipate — che a loro volta richiedono l'approvazione della relativa legge e il completamento del censimento elettorale — appoggiandosi su un governo superpartitico, probabilmente affidato a un militare (si fanno i nomi di Pirminio Miguel, attuale ministro della Difesa, uomo di centro-destra legato in passato al generale Spinola, e di Almeida Costa, centrista e attuale membro del Consiglio della rivoluzione, visto come contrapposizione a Melo Antunes, maggiore esponente dei militari di sinistra). Ma i timori «golpisti» che accompagnano inevitabilmente l'ascesa di un militare, e soprattutto il «no» quasi unanime dei partiti, avrebbero indotto Eanes a fare marcia indietro, e mancherebbe così al presidente quella «soluzione alternativa» cui accennava Soares. In altre parole Eanes avrebbe dovuto riprendere da zero, addentrandosi nei meandri della politica portoghese, caratterizzata da equilibri instabili, da repentini voltafaccia, da antichi odii e recenti sospetti. La Lisbona dei carri armati, preconizzata dalle cassai! dre politiche del Portogallo, sembra oggi ben lontana; eppure si osserva, nel quadro dei rapporti interpartitici, una tensione che da tempo questo Paese aveva dimenticato. Ne è esempio il drastico discorso di un colonnello dell'esercito, a cui la stampa di Lisbona dà ampio rilievo. In un momento di complessivo equilibrio dei quadri militari il comandante del reggimento di fanteria di Abrantes, colonnello Casanova Ferreira, ha duramente attaccato «coloro che scendono a patti con la massoneria filomarxista» «Sapppiamo che non sono dalla nostra parte — ha detto — coloro che negano la nostra morale e la nostra storia, preferendone altre con le quali tradiscono le infrastrutture sociali ricevute dal sangue che ci ha generati». E' il segno degli attriti che logorano oggi il Portogallo, un Paese nel quale la «rivoluzione dei garofani» ha spento 48 anni di regime dittatoriale, ma non ha ridotto le divergenze fra le ali estreme della dialettica politica. E' un segno che i carri armati, oggi assenti, potrebbero comparire d'improvviso, nel quadro di una politica imprevedibile e, negli occhi dell'osservatore straniero, capace di improvvi¬ si eccessi, di capovolgimenti inattesi. Sul fronte dei partiti le ultime ore non hanno segnalato sostanziali mutamenti, salvo la recrudescenza della polemica fra le parti, che oggi ricorda i dibattiti del passato molto più da presso che non le smorzate dichiarazioni della scorsa settimana. Gli unici ad «ammorbidirsi» sembrano essere i socialisti di Soares, che hanno cessato di criticare il presidente Eanes per avere esonerato Soares quando questi, abbandonato dai democristiani del Cds, aveva annunciato di voler continuare a governare con un monocolore socialista minoritario. Il numero due del partito socialista, Salgado Zenha, ha accennato a un nuovo accordo con il Cds, a patto che i democristiani non insistano con la richiesta di sostituzione «dei tre ministri calunniati», in particolare di Saias (Agricoltura) accusato di fare il gioco comunista attuando a rilento la controriforma agraria nell'Alentejo (la restituzione, cioè, delle terre tolte nel «caldo '75» ai proprietari). «L'unico accordo che possiamo concludere in questo momento — ha detto Zenha — è con il Cds». I democristiani a loro volta si dicono disposti a riaprire le trattative con i socialisti (e- liminando gli errori e le ambiguità» della precedente coalizione. Sembrano così messe da parte, tra i due schieramenti, le dure polemiche che ancora fiorivano domenica, quando Vasco da Gama Fernandes, l'anziano socialista presidente dell'Assemblea, di- chiaro ohe «la destra (la base del Sds, ndr) ha montato una turpe cospirazione, inventando fatti che non esistono, perché temeva i progressi democratici compiuti dal governo»; Da Costa, «numero due» del Cds, aveva replicato che il Cds non poteva rimanere nel governo perché «stava verificandosi un nuovo "goncalvismo" con una facciata liberale e democratica». Degli altri partiti il socialdemocratico, che rappresenta la destra portoghese, insiste nella formazione d'un governo di « salvezza nazionale », senza comunisti, fra Psd, Cds e «una parte dell'elettorato socialista». I comunisti, senza più insistere su una soluzione di «fronte popolare» (Ps e Pc), chiedono un governo «sulla base dell'attuale assemblea della Repubblica (ohe comprenda cioè tutti i partiti, ndr), oppure elezioni anticipate da convocare nel minor tempo possibile». Il Pc si è così guadagnato dall'Udp (unione democratica popular) l'accusa di «collocarsi piii a destra che il Ps». In questo quadro di antagonismi, senza ombra di immediate convergenze, si colloca il discorso di questa sera del presidente Eanes. Quello che annuncerà rimane un'incognita. Fabio Galvano Il presidente Eanes

Luoghi citati: Lisbona, Pirminio Miguel, Portogallo