La Malfa, grande assente, spiega, critica, accusa di Luca Giurato

La Malfa, grande assente, spiega, critica, accusa CHE PENSA DI CRAXI, PCI, GOVERNO, SINDACATI; COME USCIRE DALLA CRISI La Malfa, grande assente, spiega, critica, accusa CORTE DEI BUTTERI (Grosseto) — Ugo La Malfa è stato il grande assente degli ultim'. dibattiti politici, prima di queste ferie tanto sospirate. Il suo ritiro dalla vita politica attiva era nell'aria da tempo, ma fu annunciato ufficialmente all'ultimo congresso nazionale del pri, nel giugno scorso. Da allora, il «grande assente» ha rotto il silenzio solo due volte: con la lettera, ormai famosa, a Biasini, e da questi subito girata a Zaccagnini, nella quale invitava la de a non votare Giolitti presidente della Repubblica, comunque a non favorire un candidato di Craxi. E per venire a Montecitorio a votare Pertini l'ultimo giorno della battaglia per il Quirinale. Poi, più niente. La Malfa è di nuovo scomparso, è tornato ad essere il «grande assente» della politica italiana. Ma con l'aiuto e le testimonianze di alcuni dei suoi collaboratori e amici più intimi siamo riusciti a ricostruire con esattezza e fedeltà, sia pure in forma inconsueta, le opinioni del leader repubblicano. Il psi non ha voluto Ugo La Malfa presidente della Repubblica. La Malfa ha del rancore per Craxi? «Rancore!? Neppure per sogno. La Malfa è invece fortemente preoccupato per la posizione assunta dai socialisti nelle ultime, drammatiche vicende: caso Moro, referendum, battaglia per la presidenza della Repubblica. Giudica le scelte di Craxi fortemente destabilizzanti per una democrazia, e per un accordo politico, che di tutto ha bisogno tranne ne che di destabilizzazione». V'è dunque un'incompatibilità totale tra il socialcraxismo e il leader del pri? «Craxi vuole ad ogni costo recuperare a sinistra del pei dovunque e comunque capiti, senza badare a niente e a nessuno. Ma che significa "recuperare" quando, per qualche voto in più, si rischia di mettere in gioco equilìbri già cosi difficili? Craxi vuole la "rivalsa" elettorale sul pei. Ma che significa "rivalsa"? Concorda con gli interessi del Paese? La Malfa non lo crede. E' rimasto quasi sgomento quando, l'altro giorno nell'in- I iervista su La Stampa, ha | letto che il segretario del psi ha giudicato la linea della fermezza sul caso Moro "la linea della demagogia e dell'impotenza"». Insomma, tutto ciò che fa e dice il psi a La Malfa non sta bene. Questa intolleranza non può sembrare eccessiva, magari un po' sospetta? «Di sospetto non c'è proprio niente. A La Malfa non piace il linguaggio di Craxi. Non gli piace affatto lo stile che il segretario del psi ha introdotto nei rapporti tra le forze politiche. Prima.il partito, poi il Paese! E all'Italia chi ci pensa?». L'autunno si annuncia dunque carico di grane per la maggioranza e per il governo. La Malfa crede che ci sarà una crisi o ritiene che questa formula durerà ancora a lungo? «L'emergenza si regge su questa formula. Non si vedono alternative Non ci sarà crisi e la maggioranza dovrebbe durare ancora a lungo. Del resto, quali alternative potrebbero esserci alla formula attuale?». Anche se in via del tutto teorica, osserviamo, una formula potrebbe essere un governo con il pei. Un'altra un centro sinistra più o meno mascherato. «Sulla prima ipotesi il no di La Malfa è secco, deciso: niente pei al governo, anche se il partito repubblicano ha fatto una politica di grande apertura ai comunisti, in nome dell'emergenza. Il pei al governo non risolverebbe niente e creerebbe problemi internazionali. Del resto, la politica la fanno le maggioranze non i governi e il pei è da tempo nella maggioranza». Con scarsi risultati, almeno a mio giudizio. «Tocca ai comunisti darsi da fare di più, essere più incisivi. Chi, se non loro, che sono forti e nuovi a queste esperienze, deve fare spirare vento nuovo nella maggioranza?». E il centro sinistra mascherato, che tra l'altro sarebbe uno dei tanti disegni che vengono attribuiti forse a torto un po' a Craxi e un po' a Fanfani? «Assurdità. Fantapolitica. Sempre secondo La Malfa, ipotesi che, in un momento come questo, forse vanno bene come esercitazioni sul campo di Marte, non certo sul pianeta Italia. Di certo. La Malfa non è conten¬ to né di questo governo, né di questa maggioranza. Il suo ritiro dalla vita politica attiva parte proprio da qui». Si può essere più chiari, più precisi? « Da questa nuova maggioranza, per la quale, con Moro, si è battuto tenacemente in prima linea. La Malfa si attendeva soprattutto due cose. Primo: contenuti programmatici più rigorosi. Secondo: una relativa tranquillità nel quadro politico che permettesse al governo di portare il Paese fuori dall'emergenza. Né l'una né l'altra circostanza si sono verificate. Anzi, si è verificato quasi l'opposto. Tutti gli italiani possono vedere con quanta puntualità e rigore vengono attuati i contenuti programmatici! Quanto all'unità d'azione dei partiti, essa ha subito un primo drammatico colpo durante il sequestro Moro, una tragedia sconvolgente che ancora molti, troppi, non hanno valutato nella sua gravità estrema, proprio al limite di un pericolo, tutt'altro che scomparso, per le istituzioni. Un altro colpo l'ha dato la polemica in corso tra | partito comunista italiano e partito socialista italiano. Quindi, anche questo grande disegno è in crisi, fatica ad imporsi, subisce spinte e controspinte destabilizzanti, dietro le quali ci sono forse trame oscure, inconciliabili con la legalità repubblicana. E allora, che cosa resta? Che cos'altro si può dire o fare? Da qui, il ritiro, l'isolamento ». Fino a quando? « Fino a quando non si ìntravederà un raggio di vera luce, cioè di volontà politica concreta ed efficace per operare, uniti, con l'unico obiettivo di far uscire il Paese dalla crisi ». E' questa la sola condizione che potrebbe spingere La Malfa a tornare alla politica attiva? « Ce n'è anche un'altra: l'ipotesi, che ci auguriamo non debba mai verificarsi, di una drammatica crisi internazionale. La Malfa è molto preoccupato per quanto sta accadendo in Albania dopo la rottura tra quel Paese e la Cina. Chi prenderà il posto della Cina? E cosa accadrà nel Me- Luca Giurato (Continua a pagina 2 in quarta colonna)

Luoghi citati: Albania, Cina, Grosseto, Italia