Umbria e Lazio per una notte sotto l'incubo del terremoto di Bruno Ghibaudi
Umbria e Lazio per una notte sotto l'incubo del terremoto Scosse fino al 7° grado della scala Mercalli Umbria e Lazio per una notte sotto l'incubo del terremoto ROMA — Balle 23 di sabato alle 7,30 di domenica la terra ha tremato in Umbria e nel Lazio. Alle 23,07 una scossa di intensità fra il quarto e il quinto grado della scala Mercalli è stata avvertita nel territorio fra Terni e Spoleto. Altre scosse della stessa intensità si sono succedute alle 2,13 e alle 3,24. La serie è stata chiusa da una scossa di settimo grado alle 7,19. La prima scossa è stata avvertita anche a Napoli e in tutta l'Irpinia. A Terni e dintorni il sisma ha avuto carattere misto (sussultorio-ondulatorio). La scossa delle 7,19 è stata chiaramente avvertita da tutti gli abitanti della città, molti dei quali si sono precipitati in strada preoccupati. Numerose abitazioni sono rimaste leggermente lesionate nella parte vecchia della città, a Narni, a Sangemini, a Cesi e a Portaria. A Orvieto è durata una decina di secondi, facendo oscillare vistosamente i lampadari. A Roma la scossa è stata talmente evidente da svegliare molta gente e da provocare allarmate telefonate ai vigili del fuoco e alla polizia. Ma né ad Orvieto né a Roma sono stati segnalati danni alle abitazioni e alle cose. Una decina di minuti più tardi un'altra scossa, anche questa senza danni, scuoteva la zona di Viterbo e provincia. Tutta la serie di scosse è stata registrata dagli strumenti dell'Osservatorio geofisico nazionale di Monteporzio Catone. Per il geofisico Roberto Console è iniziato un periodo sismico che si manifesta con gruppi di terremoti la cui portata può protrarsi anche per alcuni giorni. La scossa centrale è stata quella delle 7,19, con intensità pari al settimo grado della scala Mercalli. Bopo di essa gli strumenti hanno però continuato a registrare altre scosse, dovute a microsismi che le persone di solito non riescono a percepire. Console ha ricordato che quando l'intensità arriva al settimo grado, le strutture in cemento armato non subiscono danni, mentre possono crollare edifici fatiscenti, con caduta di tegole, intonaci, decorazioni degli edifici. In quanto alle cause, si tratta dei soliti spostamenti dell'Appellino nella zona fra Terni e Spoleto. Il focolaio non è profondo: fra i cinque ed i dieci chilometri, nel primo strato della crosta terrestre. L'epicentro potrà essere individuato con maggiore precisione appena saranno disponibili i dati di tutte le stazioni di rilevamento. Bruno Ghibaudi
Persone citate: Mercalli, Roberto Console
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