Duemila in festa al Pian della Mussa con la fanfara dei vecchi bersaglieri

Duemila in festa al Pian della Mussa con la fanfara dei vecchi bersaglieri Il diciannovesimo raduno si è svolto in un clima sereno e festoso Duemila in festa al Pian della Mussa con la fanfara dei vecchi bersaglieri C'è chi ha raggiunto il pianoro sulla moto con sidecar, chi in bicicletta - Tutti con il cappello piumato in testa Emilio Giuppone, torinese, classe 1901, è salito al Pian della Mussa sulla sua moto Indian con sidecar, costruita nel 1934, e con la quale gira tutto l'anno. Germano Milan, 40 anni, Dalprato, 75 anni, e Giovanni Petris, 64 anni, sono arrivati ai 1850 metri del pianoro sulle biciclette d'ordinanza, in dotazione al corpo dal 1915 fino al 1941. Tutti gli altri hanno partecipato al 19" raduno dei bersaglieri con mezzi normali e borghesi. La «sagra cremisi», la festa del «corpo piumato», ha portato sotto le cime della Ciamarella e della Bessanesa, circa 300 ex militari e quasi duemila tra amici e familiari, che si sono uniti ad alcune centinaia di gitanti domenicali, che già poco dopo le 11, accampati sui prati, sotto i larici, cominciavano a consumare i pranzi al sacco. Il rituale è stato il solito dei raduni degli «ex»: ritrovo, saluti «fraterni e camerateschi», generali finalmente cordiali coi subalterni, alzabandiera, messa al campo, visita alle «opere sacrane» (una cappella, un campanile sacrario, il busto di bronzo del generale Biagio Augusto Zaffiri, una fontana intitolata all'on. Bovetti, ex sottosegretario democristiano alla Difesa), sfilata di corsa con la fanfara e la gente che batte le mani. Intorno — nella bella piana morenica diventata un immenso parcheggio — l'atmosfera domenicale del pic-nic, con venditori, nell'ordine, di: lampadari, accendigas piezoelettrici, orologi da muro, radio giappo¬ nesi, cappelli di tutte le qualità, pizzette e krapfen, ricordini in legno della vaiclavicola, collanine, anellini e medagliette del tipo «al monte andai, a te pensai, questo ricordo ti portai». Un formicolare di falò accesi sotto la graticola, insalate, bottiglioni di vino, bambini che giocano al pallone, grandi che prendono il sole e una «marmellata sonora» tra la fanfara che suona marce militari, radio e mangianastri che diffondono per l'aria odorosa di costine e braciole, ondate di liscio misto a cori di montagna e musica pop. Tra la selva di pennacchi piumati (il «ciurlo» di penne d'un cappello da bersagliere costa fino a 70 mila lire) Lorenzo Fasano, presidente della sezione «Scognamiglio» di Ciriè, ha letto un lungo messaggio di saluto e ringraziamento ai convenuti, dicendo tra l'altro: «... grazie anche al bersagliere Gietti, della tua presenza, la quale dà maggiore lustro alla nostra Sagra Cremisi, in quanto nel tuo corpo dilaniato e martoriato nei campi di battaglia, rappresenti la sofferenza di tutti coloro che nel credo, nella fede e nel crisma si sono sacrificati al dogma, ai detti e ai voleri della Patria, affinché le nuove generazioni avessero un migliore avvenire e benessere...». Alle 17 ha chiuso la giornata un concerto della fanfara in piazza ad Ala di Stura, con ricevimento da parte della Pro Loco. E' seguita la faticosa discesa a valle: un serpentone di auto che ha intasato la strada fino a buio. Pian della Mussa: bersaglieri e folla alla «sagra cremisi»

Persone citate: Biagio Augusto Zaffiri, Bovetti, Cremisi, Emilio Giuppone, Germano Milan, Giovanni Petris, Lorenzo Fasano, Scognamiglio

Luoghi citati: Ciriè, Pian Della Mussa