Di corsa (ma in coppia) sulle montagne

Di corsa (ma in coppia) sulle montagne CENTOCINQUANTA APPASSIONATI IN VAL PELLICE PER IL "TRE RIFUGI Di corsa (ma in coppia) sulle montagne Centocinquanta atleti si sono cimentati ieri sulle montagne dell'Alta Val Péllice per disputarsi il Trofeo Tre Rifugi, gara che ormai è diventata una classica nel suo genere, ed è giunta quest'anno alla settima edizio- ne. Il duo (si tratta di una marcia alpina a coppie) composto da Carlo De Giovanni e Bruno Franco, del D.U.S. di Cavour, si è aggiudicato il primo posto raggiungendo il traguardo in 2h 29*3", mantenendo però un forte distacco dal record detenuto dagli atleti valdostani Nicco e Calandri dellTJ. S. Challant, che nel 1976 riuscirono a compiere l'intero percorso in 2h 5'44", bissando il successo l'anno dopo. Con Nicco e Calandri era assente ieri un'altra coppia di mattatori, Treves e Morello deUU. S. Tavagnasco, vincitori delle prime quattro edizioni. Pur soffrendo la mancanza dei « recordmen», impegnati in Valle d'Aosta in una gara di qualificazione nazionale, la terza edizione del Trofeo Tre Rifugi è riuscita a non essere una manifestazione di serie B. «Non a caso abbiamo rifiutato di far omologare il tracciato dotta Fida (Federazione italiana di atletica) — dice uno degli 'inventori" della manifestazione, il presidente della sezione Uget del Cai, Alberto Fornerone —; proprio lo spirito prettamente sportivo della corsa riesce a mantenere la manifestazione entro i confini decoubertiani dedicati prima alla partecipazione e poi alla eventuale vittoria». Le 75 coppie partecipanti hanno messo a dura prova i garretti e i muscoli degli atleti, già provati (cosi come è successo ai circa duemila spettatori) dall'avventuroso viaggio sui dieci chilometri di strade semidistrutte, dall'alluvione di un anno fa e non ancora ripristinata. Già la prima salita, dai 1753 metri sul livello del mare della partenza (Rifugio Barbara Lowrie) al culmine della Valle dei Carbonieri a Bobbio Pollice fino ai 2663 metri del Colle Manzol rappresentava la prima, dura selezione. La lunga discesa, attraverso la zona del Lago Nero, il Rifugio Granerò e l'immenso, massacrante Pian del Prà (1732 metri) portava i concorrenti a soffrire l'attacco del Colle Barant a quota 2373 per arrivare sfiniti e distrutti al traguardo. Non è facile fare mente locale pensando ai trenta chilometri composti da un ottovolante in montagna, tra dirupi, arbusti e nevai: ben lo sanno però gli atleti che si trovano, soli seppure in coppia (come vuole il regolamento anche per motivi di mutuo soccorso) ad affrontare la fatica improba ma degnamente remune¬ rata. Una coppa, una medaglia e una tazza di tè. Non abbiamo potuto assistere, per motivi contingenti, a tutti gli arrivi: ci piace ricordare la coppia partita in quarta posizione: Fernando GugUelmone, 61 anni, e Alfredo Monnet di 65. Sono arrivati ultimi (e cosa si vuole di più) stanchi e stressati ma con sul viso la felicità che deriva dall'aver affrontato una prova ardua, estremamente selettiva, con lo spirito dello sportivo vero. Ancora Alberto Fornero- ne fa un bilancio di questa settima edizione, quando dice: «I concorrenti hanno contribuito con vero, sincero e puro spirito sportivo, totalmente esente da agonismo esasperato, a confermare l'aspetto puramente dilettantistico di questo incontro e a dare atta manifestazione l'impronta che ci auguriamo sempre più seguita nel semplice spirito amichevole». E queste parale hanno un valore intrinseco forse troppo spesso dimenticato. s. h. I vincitori: De Giovanni e Bruno del Dus Cavour La coppia Girardi-Buttigliero, seconda arrivata

Luoghi citati: Alta Val Péllice, Tavagnasco, Valle D'aosta