Mina, ragazza di 38 anni

Mina, ragazza di 38 anni Incontro con la cantante a Bussoladomani Mina, ragazza di 38 anni Settemila spettatori l'hanno applaudita a Lido di Camaiore - "Ho tanta simpatia per la Mina del '58 — confida —. Ne ha avuto di coraggio!" - Nel suo camerino si parla di tutto, da Pertini ai mondiali di calcio - "Quella della cantante non è vita" NOSTRO SERVIZIO PARTICOLARE LUX) DI CAMAIORE — Seguita dall'interminabile applauso di quasi settemila spettatori — è diventata uno stadio Bussoladomani, per questo recital estivo — Mina lascia il palcoscenico dopo aver cantato per oltre un'ora. Appare stanca, provata. Elio Gigante e Sergio Palmieri l'aiutano a scendere la scala e la scortano fino al camerino. Un bicchiere d'acqua e la spazzola per i capelli sono le sue richieste. Si siede, si asciuga, ascolta il cicaleccio delle coriste che l'hanno seguita e si sottopone ai primi abbracci delle amiche, immancabili, che sono riuscite a raggiungerla. Si spazzola, beve, sorride agli orchestrali che vengono a salutarla. Sprizza fuori le prime scintille ricordando il piccolo incidente verificatosi dopo che aveva cantato poche canzoni: via la luce, buio completo, folla mormorante, orchestra muta. Un attimo, soltanto, ma chi è in scena si sente come schiaffeggiato. Poi ritorna la luce: però i delicati apparecchi di amplificazione, delle tastiere, delle chitarre, dei bassi, non danno più suoni fedeli. Sono bravissimi Pino Presti e i suoi ragazzi, compiono miracoli accompagnando Mina con gli strumenti. «Queste cose mi mandano in bestia. Chissà che voce è venuta fuori. Era tutto distorto, vero?», chiede Mina. Gli altri rispondono di no, il tecnico del suono assicura che non è stato avvertito il minimo dislivello. Giunge un ragazzo dell'orchestra, trafelato. Entra, si guarda attorno, si avvicina e sussurra qualcosa all'orecchio di Mina. Una risata piena, esplosiva, gioiosa, liberatrice spazza via ogni residua tensione. «Allora è tutto spiegato, allora capisco tutto. Ma guarda un po' se questa str... doveva venire proprio qui, stasera!». Mina chiede qualcosa da toccare. Basta un chiodo, magari un fermaglio. Poi dice che, veramente, non crede a queste cose, non crede alla iettatura, ma ogni volta che una certa collega arriva dove lei canta o incide, accade sempre qualche guaio. Ora è severa. Pronta per la lunga, interminabile serie di visite del dopo-recital. Impossibile avvicinarla prima di entrare in scena. Quell'eterna paura di cantare in pubblico è il suo cruccio segreto. Tenta di mascherarlo arrivando in teatro almeno un'ora prima dello spettacolo e diventa impaziente, aspettando. Beve un caffè, non accende la sigaretta, ma, passeggiando, fuma da quelle degli orchestrali. Parla di tutto ma non segue le risposte. Domanda come vanno gli altri, quelli che servono da preludio alla sua entrata in scena. Quando finalmente tocca a lei, si avvia tremando verso il palcoscenico. Sembra come paralizzata. Viene sospinta. Compie i primi passi come in trance. Alza le braccia per salutare e i primi applausi la ritrasformano in «tigre». Più tardi, quando Bussoladomani è deserta, quando le visite sono finite, Mina è la Mina di sempre: una ragazza di 38 anni. Vent'anni di successi, di sofferenze e d'esperienza non hanno cambiato questa donna che sta diventando un mito. Basta guardare i giovani di ieri, quelli che oggi hanno i capelli grigi e i giovani di oggi, quelli che assaltano la sua auto, che le gettano fiori, che la supplicano di continuare a cantare. «Come giudichi la Mina di ieri?». «Uguale. Perché dovrei cambiare? Ti dirò che ho molta, moltissima simpatia per la ragazzona del 1958. Ne ha avuto di coraggio non credi? Possiamo rifare insieme tutto il suo cammino, quello artistico e quello, diciamo così, umano. Quasi quasi non senti di volerle bene?». Che cosa pensa della gioventù d'oggi? «Mi fa impazzire. Non dimenticare che ho un figlio di 15 anni, oltre a Benedetta. Mi sento contemporanea. Vivendo in loro, mi rinnovo. Divento più buona. E' una gioventù dalla quale si può sperare molto e io, in questo, ho tanta, tanta fiducia». Il camerino di Mina, a una certa ora, diventa un po' come il «salotto buono», si può parlare di tutto. Logico ricordare l'avvenimento più importante, l'elezione di Pertini a presidente della Repubblica. «Un presidente in blue-jeans — dice lei sorridendo, per aggiungere subito bando agli scherzi, è l'uomo giusto, quello che ci voleva. Sono contenta che abbiano eletto lui. E' onesto come uomo e come politico. Un galantuomo. Avesse vent'anni di meno! Peccato. Sai che ti dico? Un Pertini con vent'anni di meno avrebbe messo a posto tante cose. Però è così simpatico e umano, così puro e sereno, così fiero e deciso che potrebbe tenere il timone nel modo giusto, dando magari una scrollatina a questa nostra benedetta barca governativa». Proprio sulla situazione politica attuale chiedo un parere a Mina. «Mi metti nelle grane perché non so tacere. Ti rendi conto di come andiamo avanti? Sono disperata perché amo l'Italia più di ogni cosa al mondo. Ed ho paura. Leggo ed ossorevo, ascolto e seguo quello che avviene. C'è seriamente da dubitare. Poi penso che noi italiani siamo capaci di tutto, che siamo in grado di sovvertire le situazioni più tragiche, che all'ultimo momento troviamo sempre la soluzione giusta. Ma vogliamo parlare di altre cose, magari della Nazionale in Argentina?». La casa di Mina, durante i «mondiali» era diventata una sala di scommesse. Orari delle partite e dislocazione dei vari stadi erano ben visibili in cartelli appesi alle pareti. «Ho visto tutti gli incontri, ho seguito tutte le trasmissioni, a ogni ora. I nostri ragazzi hanno giocato benissimo e non accetto le critiche per gli azzurri. Tutti bravi, non è sta¬ to così? Tutti da elogiare. Però Cabrini, che leggerezza, che eleganza di gioco! E quel Paolino Rossi? E Benettì? Ci hanno divertito e resi orgogliosi. Cabrini, poi, è bravo e bello. Toh, lasciamelo dire finalmente. E poi è di Cremona!». Qualcuno suggerisce una partita a scopone. Mina si crede imbattibile perché ha vinto, durante l'inverno, un paio di tornei paesani facendo arrabbiare alcune coppie di vecchietti. Una signora, ribardataria, chiede di poter parlare con lei e la proposta della partita cade nel nulla. La signora domanda un consiglio: che suggerimento può dare Mina a una ragazza che vuol fare la cantante. «Trovare un'altra strada, fare un altro mestiere. Sono sincera, mi creda, questa non è vita. Il successo non può mai ripagare quello che perdiamo di cose nostre, tutte e sole nostre». E alzandosi mette fine alla riunione per recarsi a mangiare. Anche alle 3 di notte, per lei, un buon piatto di spaghetti rappresenta un appuntamento importante. Aldo Valleroni

Persone citate: Aldo Valleroni, Cabrini, Elio Gigante, Paolino Rossi, Pertini, Sergio Palmieri

Luoghi citati: Argentina, Camaiore, Cremona, Italia, Lido Di Camaiore