Guerra dichiarata tra Caprie e Regione per ricerche di fonti di acqua minerale

Guerra dichiarata tra Caprie e Regione per ricerche di fonti di acqua minerale Tra Celle e Novaretto: una sorgente concessa a privati Guerra dichiarata tra Caprie e Regione per ricerche di fonti di acqua minerale Il sindaco: " Nessuno ci ha interpellati e non è la sola concessione fatta a nostra insaputa " Energica presa di posizione del sindaco di Caprie in Val- susa, Carlo Canali, e degli amministratori comunali con- tro la Regione Piemonte, che da concesso le ricerche per «acque minerali» sui monti della frazione Novaretto. La vicenda si trascina da tempo: è una lotta tra gli amministratori comunali che difendono il loro territorio e coloro che, pur avendo la competenza dì tutelarlo, consentono che le acque pubbliche finiscano in mano a privati per diventare «minerali». «Ma cos'è questa storia? Il nostro territorio è oggetto di gravi dissesti — precisa il sindaco Canali (psi) —: nella Dora Riparia ditte private fanno il bello e il cattivo tempo, scavando buche, recando danni agli argini. Tutto col "benestare" degli enti superiori; sulle montagne c'è chi ha concesso autorizzazioni per scavi per ricerche minerarie, ma a noi chi ha chiesto il permesso? Ora c'è la vicenda dell'acqua. Non basta il dissesto che viene provocato, pure la pubblica utilità viene ignorata in favore di certi privati. Gli amministratori di Caprie sono stufi di questi fatti». Da alcuni anni tre privati — Michele Girodo, Simone Girardi e Francesco Blandino di Almese — hanno ottenuto delle autorizzazioni per ricerche di acque «minerali» presso la fontana Sognassi, sui monti tra Celle e Novaretto. In verità le cosiddette «acque minerali» non sono altro che acque naturali che il comune intenderebbe usare per l'acquedotto «ma che solitamente diventano "minerali" quando viene aggiunta anidride carbonica». Il Comune si è già opposto più volte a questi scavi con ampie e specifiche motivazioni; ma dalla Regione Piemonte è giunto in municipio un decreto dell'assessore regionale Marchesotti che autorizza per altri trenta mesi questi «assaggi» per la ricerca delle fonti, affermando che «è respinta l'opposizione del Comune». «Ma qui ci prendono in gi- ro», hanno commentato gli amministratori. Infatti le op posizioni del Comune tra smesse alla Regione sono sta te da questa «ritenute infon date poiché le argomentazioni addotte non trovano riscontro con la realtà». Il sindaco Canali ribatte: «E le frane incipienti a Celle, presso le zone di scavo, chi le ha provocate? Queste sono acque pubbliche che intendiamo usare per la popolazione, la quale non è d'accordo con questi sistemi. Poi c'è la fontana dei "giardini" e gli scavi potrebbero danneggiarla gravemente. Non si possono fare ricerche su questi territori in quanto sono sotto il vincolo idrogeologico in modo che non venga turbato il regime delle acque». La Regione sostiene invece che «i danni non ci sono», che «il Comune potrebbe servirsi di altre fonti per l'acquedotto, i dissesti non si verificano, non ci sono deviazioni nelle falde acquifere», eccete¬ ra. Argomentazion i che gli amministratori e il sindaco di Caprie hanno subito ribattuto: «Vista la conclusione, nell'elevare viva protesta, si prende atto della solenne inutilità della tutela del patrimonio naturale e pubblico perseguita seriamente da questa Amministrazione. Le opposizioni del Comune sono state disattese e certo non in favore della collettività locale». Aggiunge Canali: «Come se non bastasse tutto questo, c'è anche il problema della cava Rotunno che da anni imperversa sul nostro territorio senza alcun permesso del Comune (il tutto concesso da altri enti esterni). Ora il Comune andrà ad una chiara regolamentazione di questi lavori, visto che si fanno sul territorio comunale». Giuliano Dolimi

Luoghi citati: Almese, Caprie, Dora Riparia, Piemonte