Ritrovato l'aoreo scomparso venerdì Aveva armi particolarmente segrete?

Ritrovato l'aoreo scomparso venerdì Aveva armi particolarmente segrete? Precipitato vicino a Sampeyre l'F 104 dell'aeronautica Ritrovato l'aoreo scomparso venerdì Aveva armi particolarmente segrete? Nessuno ha potuto avvicinarsi al luogo dell'incidente - Il pilota, Giovanni Ghislandi, è morto DAL NOSTRO INVIATO SPECIALE SAMPEYRE (Cuneo) — L'«F 104» pilotato dal capitano Giovanni Ghislandi, 28 anni, nativo di Sondrio, coniugato, scomparso sulle Alpi cuneesi venerdì durante un'esercitazione, si è schiantato presso Melle, in Valle Varaita: i rottami sono stati avvistati ieri mattina Me 9,45 da un elicottero dell'esercito partito da Levaldigi e che stava perlustrando a palmo a palmo la montagna. Come si temeva, il capitano Ghislandi non è riuscito a catapultarsi in tempo prima dell'impatto e il suo corpo si è disintegrato con l'apparecchio. La sciagura è avvenuta quasi alla sommità del vallone Armiglione, nella zona del colle delle Ciabre che in territorio di Melle separa la Valle Varaita da quella del Maira. Il punto di caduta è situato a 1700 metri di quota. Subito dopo il ritrovamento dei resti dell'«F 104» si sono recati sul posto squadre dell'aviazione militare per la pietosa opera di recupero di quel poco che era rimasto del corpo del pilota. La commissione d'inchiesta è diretta dal col. Siciliano, del ministero dell'Aeronautica. Nel frattempo i carabinieri provvedevano a bloccare la zona allontanando bruscamente chiunque tentasse di raggiungere il vallone dell'Ar- miglione. Ad un fotografo cuneese, Mario Prosdocimi, che aveva ripreso i rottami, sono stati sequestrati i rullini scattati. Sembra, infatti, che l'apparecchio del cap. Ghislandi avesse a bordo armi particolarmente segrete il che spiegherebbe il blocco della zona del disastro e il ferreo riserbo delle autorità militari sulle circostanze dell'incidente. Come si ricorderà, il capitano Ghislandi nel primissimo pomeriggio di venerdì, la sciata Cameri, dove gli «F. 104» hanno la loro base, in compagnia di un collega che pilotava un altro apparecchio dello stesso tipo, stava compiendo un'esercitazione nel cielo di Cuneo. I due aerei ad un certo momento, ma non si capisce il perché della manovra, si sono separati: il primo apparecchio ha virato sulla Bisalta ed è regolarmente rientrato a Cameri; l'«F. 104» del capitano Ghislandi ha puntato invece verso le Valli Grana e Maira, cioè fuori dalla sua rotta regolamentare. Di quest'ultimo velivolo si sono persi subito i contatti. E' quindi scattato l'allarme e sono cominciate le ricerche. Molto probabilmente la caduta dell'«F. 104» — tristemente noto in Europa per analoghi incidenti tanto che viene chiamato « bara volante» — oltre che da un guasto negli strumenti, poireb-, be essere dovuta ad una disattenzione dei pilota Da tempo nel Cuneese la popolazione e le autorità locali protestano per le frequenti esercitazioni degli aerei a reazione che provocano panico e fastidio ai timpani della gente con i voli a quota troppo bassa. Dopo il tragico incidente di venerdì ci si chiede cosa sarebbe avvenuto se l'«F. 104» anziché su una località deserta fosse invece precipitato su un luogo abitato. Gianni De Matteis NOVARA — Anche se le speranze di trovare ancora in vita il capitano Giovanni Ghislandi, il pilota del bisonico «F. 104» scomparso con il suo aereo venerdì nel cielo del Cuneese, erano legate ad un tenue filo, la notizia del ritrovamento dei resti dell'ufficiale insieme a quelli del velivolo ha destato sgomento alla base di Cameri. Si sperava che il capitano si fosse lanciato con il paracadute facendosi catapultare dall'aereo prima che precipitasse per un guasto. «Forse — si diceva — il pilota ha preso terra in una zona impervia di alta montagna; magari è ferito e non riesce a mettersi in contatto con qualcuno». Quando a Cameri è giunta da Cuneo la notizia del ritrovamento anche questa speranza è venuta meno e sulla base aerea è sceso un velo di mestizia, nessuno vuole parlare dell'incidente di volo e tanto meno commentare le prime, vaghe notizie da Cuneo che riferiscono di un fatale errore di manovra che ha portato l'«F. 104» a schiantarsi sul costone dell'Armigitone, dieci metri sotto la cima coperta da nuvole basse. A sperare più di tutti in un possibile salvataggio con il paracadute era la moglie del capitano. Fabiana Coscia, 24 anni, andata sposa nell'aprile scorso. E' stato nella loro casa di Bellinzago dove si erano sistemati dopo le nozze che il cappellano militare, Mario Ugazìo, e i colleghi del pilota le hanno recato la ferale notizia. La salma dello sfortunato capitano è stata portata ieri sera in elicottero alla base aerea di Cameri dove è stata allestita la camera ardente. I funerali si svolgeranno oggi alle 17. a Novara, in Duomo. p. b. hi dl