«Allarme rosso» in Toscana per una nube radioattiva di Omero Marraccini

«Allarme rosso» in Toscana per una nube radioattiva Per 2 ore l'a ltro ieri si è temuto il peggio «Allarme rosso» in Toscana per una nube radioattiva DAL NOSTRO INVIATO SPECIALE LUCCA — Sono state due ore, interminabili, d'ansia e d'allarme. La paura di una nube radioattiva, sulla Toscana nord-occidentale, ha mobilitato le autorità e l'apparato di difesa civile. Dalla Lucchesia alla Garfagnana, in Versilia, nelle città di Massa e di Carrara, le apparecchiature per il rilevamento dell'inquinamento atmosferico davano il «segnale rosso», quello dell'emergenza. Ci sono state convulse riunioni e concitate telefonate con Roma. Il ministero della Sanità ha spedito (pare con un aereo militare atterrato a Pisa) due esperti. Sono stati mobilitati i tecnici del Camen (Centro di applicazioni militari per l'energia nucleare) di San Pietro a Grado, presso Pisa. I prefetti hanno tirato fuori dai cassetti piani di emergenza nella temuta previsione di dover far evacuare intere città. Finalmente i «rivelatori» sono tornati alla normalità e l'allarme è passato. Ma cos'era successo? L'eccezionale inquinamento atmosferico, su una zona tanto vasta, dicono gli esperti, era dovuto ad un caso di «ionizzazione atmosferica» — quindi un fatto naturale — che ha effetti del tutto simili a quelli provocati dalla diffusione di radioattività sugli strumenti dì allarme. Le spiegazioni del fenomeno sono assai numerose. E' certo tuttavia che, per fortuna senza allarme per la popolazione, tra le 12 e le 14 dell'altro ieri, in alcuni uffici della Protezione civile toscana, si sono vissuti momenti di angoscia anche se nessuno aveva esattamente il senso di quello che si sarebbe dovuto fare. Ieri le autorità parlavano già volentieri dello scampato «pericolo», ma se fosse stato veramente un fatto reale ed imminente? «Il climu — ammette un funzionario — è stato quello dell'incombere di una tragedia. Si pensava a quanto era avvenuto nel gennaio scorso quando si temette che il "Cosmos 954", il satellite spia sovietico, potesse anche finire sull'Italia». Vediamo di ricostruire le ragioni di questo fenomeno. Un ufficiale dei vigili del fuoco — il quale ammette che l'altra mattina i prefetti, collegati con la sala operativa del ministero dell'Interno avevano già programmato un piano di emergenza che prevedeva anche l'evacuazione della zona «contaminata» — tende a credere che gli apparecchi di rilevazione (ormai sono un po' vecchiotti: ce ne sono circa 1600 in Italia, dislocati in tutte le regioni) fossero stati tarati in marnerà inesatta, «contribuendo cosi a falsificare la lettura». La «paura atomica» non è un fatto peregrino come si potrebbe d'altra parte pensare Sentiamo però come valuta il fenomeno imo scienziato, il professor Dino Dini, dell'Università di Pisa, che sin dal primo minuto è stato interessato alla vicenda. Il prof. Dini sostiene che «la radiazione da ionizzazione può essere collegata ad una radioattività soltanto se si tratta dì radioattività naturale che nell'atmosfera si rende anche possibile». Che cosa significa? Spiega il docente: «Un corpo (come ad esempio un satellite tipo Cosmos), che passa ad alta velocità, provoca un riscaldamento tale che gli atomi si scompongono in ioni positivi ed elettroni negativi, per cui si crea uno strato elettricamente conduttore, come le onde radio, che vengono riflesse a terra dalla ionosfera che si trova da quota 80 chilometri sino a circa 1000 chilometri». In casi come questi tutto è possibile Adesso che la paura èpassata c'è anche chi fa l'ipotesi di un passaggio di «Ufo». La gente parla di fenomeni come quelli ben realizzati in «Incontri ravvicinati del terzo tipo»... Chissà? Le spiegazioni che ora si danno del caso sono tutte plausibili: perché dunque non tener conto anche di un passaggio di «amici di un altro pianeta»? Di fronte alle cose che l'uomo non riesce a spiegarsi, i miti sono sempre stati un modo per tranquillizzare le coscienze. Omero Marraccini

Persone citate: Dini, Dino Dini

Luoghi citati: Carrara, Grado, Italia, Pisa, Roma, Toscana