Trentamila novaresi pagano per lavorare con Celentano
Trentamila novaresi pagano per lavorare con Celentano Il "si gira,, allo stadio per il film "Geppo il folle,, Trentamila novaresi pagano per lavorare con Celentano La scena (un concerto apoteosi) costava 1 miliardo: il cantante allora ha chiesto la collaborazione del pubblico per ridarre le spese NOSTRO SERVIZIO PARTICOLARE NOVARA — Questo Celentano è furbo come tre volpi o la sua è soltanto fortuna? «Sono fortunato. Ma penso che se volessi fare il furbo, saprei essere furbissimo» risponde, tentando un sorriso a metà strada tra il ghigno e la smorfia. E' sempre in fuga, inseguito e preceduto da uno stuolo di poliziotti vari, amici, postulanti, fans e ragazzine che svengono. In Italia ormai sono rimasti solo in due a saper suscitare l'entusiasmo delle folle. Uno è il Papa, laltro è Adriano Celentano. E il cantante — bisogna riconoscergliela questa dote — riesce a suadere e piegare le masse in maniera davvero magistrale. Saranno almeno 30 mila gli spettatori sugli spalti e seduti sul prato dello stadio di Novara, e per la seconda volta ascoltano e applaudono la stessa canzone che Celentano canta, oltretutto in play-back, perché le riprese non sono venute bene. E il bello è che hanno pure pagato. Come mai?! La storia in breve è questa. Celentano sta facendo un film, «Gepo il folle», ideato, iscritto, prodotto, diretto e interpretato tutto da lui. «Non è la mia autobiografia, né la storia di Gesù, come ha scritto qualcuno» precisa lui stesso. E' la storia di un ragazzo che, dopo varie peripezie e dopo essere diventato il cantante più bravo d'Europa, parte per l'America, per diventare il più famoso del mondo. C'è anche, immancabile, Claudia Mori, professoressa d'inglese, e Jennifer, compagna di scuola di Celentano-Geppo, che lo ama non riamata, per che lui ama la professoressa. «Ma ci sono anche dei contenuti molto più profondi» sottolinea l'addetto stampa. Ordunque, per questo film, che uscirà a Natale, Celentano aveva bisogno di una scena di massa: il con- certo-apoteosi di Geppo. Costo previsto per questa sola scena, un miliardo. E così, per coprire questa spesa, troppo grande ma necessaria, Celentano ha ideato, que- sto concerto a Novara: prezzo di ingresso, dalle 3 mila alle 8 mila lire. Chi pagava 3 mila però si impegnava ad ubbidire anche agli ordini dell'aiuto regista. Sabato i biglietti erano esauriti e i bagarini hanno quotato 30 mila. E così, Celentano, con una vistosa cicatrice sotto l'occhio sinistro per esigenze di copione, alterna una canzone per accontentare le esigenze del pubblico ad un'altra prevista dal copione del film. Il concerto, reclamizzato come l'unico che Celentano darà in questa stagione, è stato tuttavia molto interessante, nonostante non di un concerto si trattasse bensì di una giornata di riprese cinematografiche con trentamila comparse che, invece d'essere pagate, hanno pagato. E come hanno lavorato bene, anche quelli con biglietto da ottomila! Pazienti e calmi durante le lunghe pause, entusiasti ed eccitati nonostante le ripetizioni degli stessi brani. «So che il pubblico mi permette molto: gli va di farmi dei piaceri», commenta Celentano, e aggiunge: «Credo di aver capito una cosa. Il pubblico sa che non bluffo mai, che, anche quando gioco, gioco con lui, e gioco pulito». Chi ha avuto l'idea di una giornata come questa? Risponde Celentano: « Io stesso». Ma perché Celentano non fa più concerti o serate? «Perché ho troppe cose da fare. Questo film mi diverte molto. Fare un film è entusiasmante e creativo». E, finito il film, cosa farà? «Finito il film, mi riposo». Gianni Pennacchi Celentano e le sue ballerine ieri allo stadio di Novara (Foto Dolla-Giorcelli) Claudia Mori
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