Nomine banche: quasi accordo di Natale Gilio

Nomine banche: quasi accordo Il ministro del Tesoro deciderà a fine mese | Nomine banche: quasi accordo ROMA — Volata finale per la dibattuta questione delle nomine bancarie: alla fine del mese il ministro del Tesoro, Filippo Maria Pandolfi, riunirà il Comitato per il credito e il risparmio per procedere alle nomine più urgenti, sulla base degli accordi «stipulati» tra i partiti nell'ultimo incontro avvenuto ieri a Palazzo Chigi presente lo stesso Pandolfi e il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Franco Evangelisti. I politici, almeno da quanto appare dalle dichiarazioni rilasciate dai rappresentanti dei partiti, hanno accettato, sia pure come un velo pietoso al sistema della lottizzazione delle cariche, di ricorrere alla «rosa dei nomi» all'interno della quale il ministro del Tesoro, sentito il parere del governatore della Banca d'Italia, dovrà estrarre il candidato da portare all'approvazione del Comitato di credito. Una procedura, richiesta dallo stesso Pandolfi e, comunque, non valida per tutti i casi in esame e che riguardano principalmente sette grandi banche: la Nazionale del Lavoro, il San Paolo di Torino, la Cassa di Risparmio di Torino, il Banco di Sicilia, la Cassa di Risparmio di Roma, il Mediocredito Centrale, la Cassa di Risparmio delle Provincie Lombarde (Cariplo). Per la Cassa di Risparmio di Torino, ad esempio, il ministro del Tesoro ha sottoposto ai partiti che non hanno avuto nulla da obiettare la riconferma dell'ori. Savio alla presidenza, trattandosi fra l'altro di un problema più formale che sostanziale, quale appunto la riconferma. Lo stesso, per motivi questa volta diversi, è accaduto per la Banca Nazionale del Lavoro dove la candidatura del socialista Nerio Nesi è stata obtorto collo accolta da tutti. Il fatto è che sul nome di Nesi il Psi ha gettato tutto il peso della sua attuale forza politica, imponendone di fatto la scelta. Un atteggiamento, quello socialista, che stride non poco con le dichiarazioni dei suoi principali dirigenti che, a parole, hanno più volte ribadito di non accettare criteri di spartizione di poltrone. Più conforme ai criteri di scelta selezionata, nonché di competenza e professionalità, la procedura seguita per le altre banche in discussione. Alla presidenza della Cariplo, secondo Pandolfi, concorrono così Siro Lombardini, professore universitario di economia e senatore democristiano e Piero Schlesinger, presidente della Banca Popolare di Milano. La scelta finale dovrebbe ricadere su Lombardini, conosciuto in Italia e all'estero come uno degli economisti di maggior rilievo. Per il San Paolo di Torino la «rosa» è più ampia: Giannino Parravicini presidente scaduto e non riconfermabile, per aver già ricoperto per due volte la stessa carica, del Mediocredito Centrale; Gino Coccioli, socialdemocratico, professore di economie, per lunghi anni alla Banca Mondiale; Franco Giannini, presidente degli agenti di cambio di Milano. Da questi tre nomi andrebbe, però, escluso quello di Parravicini, per il quale il ministro del Tesoro ha indicato in alternativa la presidenza del Banco di Sicilia, in sostituzione dì Ciro De Martino da 9 anni in regime di prorogano. Alla Cassa di Risparmio di Roma andrebbe invece il prof. Rosario Nicolò. Infine, al Mediocredito centrale, al posto dell'uscente Parravicini, Pandolfi ha indicato il candidato comunista Antonio Banfi, condirettore centrale della Banca Commerciale Italiana. Natale Gilio

Luoghi citati: Italia, Milano, Roma, San Paolo, Torino