"Mi hanno ucciso padre, fratello, cane e adesso anche gli alberi: aiutatemi"

"Mi hanno ucciso padre, fratello, cane e adesso anche gli alberi: aiutatemi" Castelvetrano: un giovane perseguitato dalle vendette "Mi hanno ucciso padre, fratello, cane e adesso anche gli alberi: aiutatemi" NOSTRO SERVIZIO PARTICOLARE CASTELVETRANO — Una catena di delitti, vendette e ritorsioni insanguina Castelvetrano, nel versante trapanese della Valle del Belice. Ma uno spesso manto di omertà copre mandanti ed esecutori, fa buio sui retroscena, rendendo difficili le indagini. Le vittime sono agricoltori o pastori, tutti della zona. L'ipotesi più accreditata è che alla base dei delitti ci siano ragioni d'interesse maturate nel « clan » dei macellatori clandestini di animali rubati. In mezzo a questo turbine di violenza e paura, fra i tanti, s'è ritrovato un contadino di 27 anni, Francesco Scilipoti che alla fine non ha retto più. Gli sono saltati i nervi e si è rivolto ai carabinie¬ ri e alla polizia: « Non ce la laccio più, aiutatemi». Ma il giovane si è guardato bene dal rivelare nomi, fatti e circostanze. Così, in queste condizioni, agli investigatori sarà molto difficile aiutarlo. In un anno e mezzo a Francesco Scilipoti hanno ucciso il padre e un fratello, gli hanno impiccato il cane da caccia e, infine — ultimo « avvertimento » della serie — gli hanno devastato un vivaio di piante di agrumi, Primo a cadere, fulminato da cinque colpi di pistola la notte del 27 gennaio 1977, fu Salvatore Scilipoti, 50 anni, il padre. Ora, il 20 maggio, è stata la volta di Sebastiano, il fratello trentenne. Il 13 giugno del 1976, invece, era già venuto il turno del loro amico, Giacomo Agosta, un trattorista di 26 anni. Due giovani sono stati fermati per l'omicidio di Sebastiano Scilipoti. Sono Pasquale Saladino e Francesco Giancontieri, di 28 e 26 anni. Scilipoti — secondo carabinieri e polizia — si sarebbe innamorato della moglie di Saladino e avrebbe cominciato a corteggiarla senza troppa prudenza, insomma facendo capire tutto a tutti, marito compreso. Quindi quest'ultimo avrebbe ucciso Scilipoti mentre Giancontieri faceva il « palo ». Ma la tesi del delitto passionale non regge per giustificare la morte di Scilipoti padre e di Agosta, per cui gli inquirenti pensano che alla fine tutti e tre gli omicidi potranno essere inquadrati nelle aspre lotte tra pastori e agricoltori del Trapanese. a. r.

Persone citate: Francesco Giancontieri, Francesco Scilipoti, Giacomo Agosta, Giancontieri, Saladino, Salvatore Scilipoti, Sebastiano Scilipoti, Sono Pasquale Saladino

Luoghi citati: Agosta, Castelvetrano