Giugno '77: i terroristi firmano i primi attentati

Giugno '77: i terroristi firmano i primi attentati Giugno '77: i terroristi firmano i primi attentati Prima linea: un anno di violenza dalle bombe ai gravi ferimenti Impressionante escalation: molotov contro edifici, incendi, raffiche contro caserme - Uno dei presunti "capi storici", ucciso l'anno scorso a Tradate, visse e lavorò a lungo a Torino E' una tiepida sera dell'ultima settimana di maggio dell'anno scorso: un ragazzo scivola neir ombra d'un giardinetto, raggiunge una panchina dove lo sta aspettando un altro giovane. Poche parole, poi ecco il primo che fa scivolare in mano all'amico una pistola avvolta in un foglio di giornale: « Volevi entrare in azione? E' arrivato il momento. rienfi pronto per il 2 giugno ». Ed il 2 giugno, alle 2,50, quattro giovani armati sono bloccati dalla polizia nei pressi del deposito Satti in corso Regio Parco: appartengono a Prima Linea e, secondo la Questura, volevano compiere un attentato ai pullman. Mentre li portano alla « politica » un'esplosione manda in frantumi i vetri di due pullman in piazza Carducci e, alle 4,15, viene trovato all'Atm un barattolo di vetro con un chilo di esplosivo; negli stessi minuti qualcuno lancia benzina all'interno dell'Istituto case popolari. Il giorno dopo la polizia scoprirà in via Cottolengo 21 il primo covo del gruppo con proiettili e tubi di cheddite. Esplosioni e tentati assalti uniti ad uno « spontaneismo » quasi Incosciente per un'organizzazione eversiva, sono il primo, nero biglietto di visita di Prima Linea a Torino. Un disegno eversivo che nella nostra città si è sviluppato agli inizi soprattutto con attentati a « cose » o edifici: molotov contro un'agenzia della Singer e devastazione al circolo Donati della de, poi il 29 luglio del '77 salta in aria un traliccio dell'alta tensione ed il 19 ottobre viene presa di mira ed incendiata da 4 terroristi la sede dei dirigenti indu¬ a striali in via S. Francesco da Paola 20. Dopo aver immobilizzato sotto la minaccia d'una rivoltella venti persone, 4 aderenti a Prima Linea razziano gli schedari con 1 nominativi e gli indirizzi dei soci poi gettano un paio di molotov nella sala del consiglio. Prima di andarsene Imbrattane i muri con scritte inneggianti alla loro organizzazione. Intanto si giunge airincrlminazione dei 5 terroristi arrestati in giugno cui si aggiunge quella per altrettanti iscritti a Prima Linea fermati a maggio: tutti e dieci (il più giovane ha 17 anni, il più vecchio 21) finiscono in carcere per « costituzione di banda armata e rapine »; il primo gruppetto verrà giudicato a settembre. Dopo due mesi di « vuoto » (ma in altre città gli attentati proseguono) ecco ancora Prima Linea alla ribalta della violenza estremista: la notte del 21 dicembre quattro terroristi gettano una bomba contro la caserma del carabinieri di corso Umbria 7 e sparano raffiche di mitra. L'ordigno, probabilmente ad orologeria, manda in frantumi tutti i vetri delle case vicine e apre un buco di mezzo metro sul marciapiedi. « Prima di far esplodere la carica — dicono alcuni testimoni — un giovane da un'auto ha sparato con un fucile mitragliatore ». « Sparato per uccidere — dicono gli esperti balistici — chiunque si trovasse ad una scrivania negli uffici del primo piano ». L'attentato fu rivendicato come gesto di « solidarietà per i compagni in carcere ». Il giorno seguente ancora spari ed ancora una bomba contro la caserma dei carabinieri di Belnasco ed il 24 dicembre l'assalto al cantiere del nuovo carcere alle Vallette: 10 grappoli di candelotti di dinamite posti sotto altrettanti piloni dopo aver sequestrato per alcune ore il custode in un camioncino. Solo il caso (alcune micce si spengono) evita gravissimi danni. L'escalation degli attentati culmina a Torino il 17 maggio di quest'anno quando i terroristi abbandonano 1 bersagli Inanimati e dirigono la loro violenza sugli uomini: 2 giovani sparano, quel giorno, all'agente di polizia Roberto De Martini, 25 anni. Gli sfrecciano accanto in motoretta e gli esplodono contro tre colpi: due proiettili lo raggiungono al braccio, 11 terzo al collo. I terroristi volevano uccidere ma la fretta dell'esecuzione, fortunatamente, evita l'omicidio. Gli altri attentati sono cronaca recente: il 3 luglio un commando di Prima Linea entra negli uffici della Finanziaria regionale in via Garibaldi angolo piazza Castello, sequestra quattro dipendenti, fruga negli schedari, lancia tre bottiglie molotov. Ancora la Regione « nel mirino » dei terroristi il 15 luglio: sette estremisti armati ed incappucciati fanno irruzione nel Centrc di calcolo regionale in corso Unione Sovietica 216, disarmano una guardia, immobilizzano tredici persone, appiccano fuoco alle macchine. Ed eccoci a mercoledì scorso: tre giovani entrano nell'ufficio dell'assicuratore Salvatore Russo, 43 anni, in viale Gramsci 37 a Grugliasco. Sparano l'intero caricatore della loro pistola contro il titolare che è, fra l'altro, segretario dell'Associazione commercianti della cittadina. Prima di andarsene dicono: « Siamo venuti per vendicare il compagno Valerio ucciso da un commerciante il 19 luglio». « Valerio » è, in realtà, il nome « di battaglia » di Romano Tornirli che, il 19 luglio dello scorso anno, mori durante un « esproprio proletario » In un'armeria di Tradate dopo che il titolare gli aveva esploso al capo un colpo di fucile. Tognini, sposato e separato da Grazia Perosini e con un bimbo di 4 anni, era vissuto a Torino dal '69 al '71. Poi (lavorava come commesso) era stato trasferito al Banco di Roma della città lombarda. Ora c'è chi pensa a lui come ad uno dei « capi storici » di questo movimento che sembra stare in una posizione intermedia fra autonomia e Brigate rosse e che non ha, alle spalle, un vero e proprio passato ideologico. Forse è proprio in questo « gregariato » la reale identità dell'organizzazione: un nucleo limitato di giovanissimi che vogliono « costruire l'esercito proletario ed organizzare i reparti avanzati degli operai e dei proletari rivoluzionari » senza obbedire ad un disegno militarmente preordinato. Renato Rizzo k/^roAi/Tcofci «rrwj*»* iiflb in*.. ■»'*►! »»>.»«,ìto. m tAÈS&D xxMTvft» roex* ,vao tn r*o....;.j«*»eu> i<i>»n:-;MiìMi. ìmìwm>i»*M wm*. . a imi— >wa «jipujii.h *■»•«. - - » ., ì&to» «ni* vnmm»Mam -mmHMmum r*o....;.j«*»eu> ii>»n:;MiìMi. Gl'identikit di 3 terroriste descritte dai testimoni dopo attentati compiuti in città

Persone citate: Grazia Perosini, Renato Rizzo, Roberto De Martini, Salvatore Russo, Singer, Tognini

Luoghi citati: Grugliasco, Torino, Tradate