Rinvio a giudizio per gli assassini dell'impresario edile di S. Mauro

Rinvio a giudizio per gli assassini dell'impresario edile di S. Mauro Era stato ucciso nella sua villa durante una rapina Rinvio a giudizio per gli assassini dell'impresario edile di S. Mauro Tra di loro non c'è il nipote scioperato della vittima: secondo il giudice avrebbe solamente parlato della rapina al nonno, senza però parteciparvi - Solo due in carcere Cinque giovani sono stati rinviati a giudizio come responsabili dell'omicidio dell'Impresario Leonardo Ferreri, 68 anni, ucciso durante una rapina nella sua villa In collina, a S. Mauro, la notte del 18 maggio di due anni (a. Sono Franco Barone, 23 anni; Luigi De Simone, di 26; Tommaso Umbertino, di 29; Ermenegildo Accalai, di 27 e Nazzareno Manco, di 26, che confessò al carabinieri i nomi del complici. Il nipote della vittima, Dario Cadeddu e 1 fratelli Eraldo e Sergio Carasso, coinvolti In un primo tempo nell'assassinio, sono stati prosciolti in istruttoria dal giudice Caselli, per insufficienza di prove. Del cinque incriminati solo due sono in carcere: Nazzareno Manco e Tommaso Umbertino. Quest'ultimo fu arrestato, dopo il delitto, in Germania ma riuscì a scappare dalle carceri tedesche, fu Infine ripreso dalla polizia olandese ed estradato In Italia. Franco Barone riuscì ad evadere dalle Nuove nel luglio del '76. Accalai, fermato in Olanda con Umbertino, sfuggi alla cattura mostrando del documenti falsi. Da allora è uccel di bosco. Il prologo dell'omicidio va ricercato nell'esistenza sbagliata di Dario Cadeddu, un ragazzo definito « dissociato » e riconosciuto seminfermo di mente. Di famiglia benestante, senza problemi di soldi ma debole di carattere si Invischiò In una compagnia di balordi dedita al gioco d'azzardo. Perse somme notevoli, qualche volta pagò 1 debiti vendendo un paio di gemelli d'oro o una pelliccia sottratta alla madre, mentre in altre occasioni fu costretto a ricorrere agli amici del « giro » e quindi subirne 1 ricatti. Il Cadeddu però, secondo 11 giudice istruttore, lanciò solo l'idea di svaligiare la villa del nonno, ne parlò con gli amici ma poi lasciò perdere, anche perché non era più ossessionato dal debiti di gioco che erano stati pagati dal padre. Furono quindi 1 cinque rinviati ora a giudizio a fare la rapina che si concluse tragicamente. Entrarono nel parco della villa e tentarono di salire con una scala a pioli al secondo piano. Un vetro andato In frantumi richiamò però l'attenzione del custode Augusto Giuliani, della moglie e del figlio che furono subito immobilizzati e presi come ostaggi. Il Giuliani approfittò di un momento di disattenzione del rapinatori per dare l'allarme al padrone che si trovava al piano di sopra. Gridò: « Attento ci sono t banditi » e si chiuse a chiave nel bagno con il figlio. Allora scoppiò 11 dramma. Barone e i complici sfondarono la porta della camera da letto nel momento In cui Leonardo Ferreri tentava di Impugnare la « Beretta » che teneva nel comodino. Un colpo esploso da un bandito, 11 Barone, lo fulminò mentre era ancora chino sul letto. La morte della vittima gettò nel panico 1 rapinatori che fuggirono rinunciando al bottino. Le Indagini portarono immediatamente al Cadeddu e da lui 1 carabinieri risalirono al Manco che fece 1 nomi dei complici. Il cerchio si chiuse attorno agli assassini. Nella rete degli investigatori rimasero però solo Manco e Barone che poi riuscì ad evadere. Il suo posto alle Nuove fu preso dall'amico Umbertino arrestato in Olanda. La vittima, Leonardo Ferreri - Franco Barone, Nazzareno Manco e Dario Cadeddu incriminati per il feroce omicidio

Luoghi citati: Germania, Italia, Olanda