E' ripreso il lavoro al Centro di calcolo

E' ripreso il lavoro al Centro di calcolo Dopo l'assalto dei terroristi E' ripreso il lavoro al Centro di calcolo I danni ai calcolatori valutati in 250 milioni • Polemiche sulle misure di sicurezza Circa 250 milioni di danni, quasi interamente coperti da assicurazione: questa la valutazione di massima indicata dal tecnici che hanno esaminato 1 calcolatori danneggiati sabato durante l'assalto rivendicato da « Prima Liitea » al Consorzio piemontese per lì trattamento automatico dell'iniormazlone. Ieri, nel Centro di corso Unione Sovietica, si è riunito in seduta straordinaria il consiglilo di amministrazione del Consorzio, per esaminare la situazione determinatasi In seguito all'attentato: « L'Integrità dei dati e delle informazioni non è stata compromessa — annuncia un comunicato — grazie alle normali misure di sicurezza attuate come in tutti i centri di queste dimensioni. Quanto all'operatività del centro i danni conseguenti all'attentato sono circoscritti, anche in seguito al tempestivo intervento del personale che ha contribuito a domare l'incendio ». Fin dal pomeriggio di sabato, e per tutta la giornata di domenica, 1 tecnici si sono Impegnati per ripristinare l'operatività delle macchine, che ieri erano nuovamente in funzione, sia pure con configurazioni ridotte. Annunciando che il ritorno a regime normale è previsto entro la settimana in corso, il consiglio di amministrazione del Consorzio ha espresso il proprio apprezzamento al personale tecnico che ha reso possibile questo risultato: « E' la più serena e civile risposta che si possa opporre a quanti tentano di scardinare le regole della convivenza democratica ». Riguardo alle polemiche sulle misure di sicurezza adottate, il Consiglio ricorda come 11 trasferimento delle macchine nella nuove sede sia avvenuto nei primi giorni di aprile, essendo stato giudicato indilazionabile l'avvio di servizi essenziali sia per la Regione, sia per la comunità scientifica. «Il progetto della nuova sede consortile — si aggiunge — ha previsto ovviamente in ogni dettaglio le necessarie misure di sicurezza e di protezione degli impianti e del personale. Alcuni ri- tardi nel completamento dei lavori della nuova sede hanno creato però condizioni di maggior vulnerabilità rispetto ad attacchi terroristici. Condizioni che il Consiglio ha potuto fronteggiare soltanto con normali misure di sicurezza rivelatesi inadeguate di fronte alla eccezionalità e gravità dell'attentato. Restano da accertare eventuali responsabilità sulla vigilanza esterna, affidata ad un Istituto specializzatoti.