Un difficile vertice di Paolo Garimberti
Un difficile vertice Un difficile vertice (Segue dalla 1' pagina) dollaro. Anche per il presidente americano questo sarà un « test » decisivo. Egli dovrà dimostrare di saper onorare i propri impegni, vincendo l'opposizione interna, domando l'ostilità egoistica del Congresso: ne dipende la sua credibilità, già fin troppo scossa non soltanto dalle incertezze della conduzione economica, ma anche e soprattutto dalle continue oscillazioni della politica estera, che non ha ancora trovato un giusto equilibrio sia nei rapporti Est-Ovest che nei rapporti Ovest-Ovest. Il giuoco, infatti, non è soltanto economico e non è ristretto solo alle relazioni tra i Paesi dell'Occidente industrializzato, ma si allarga all'intero spettro delle relazioni internazionali, toccando il delicato processo della distensione e l'incerto equilibrio tra il mondo capitalista e quello socialista. Un Occidente economicamente diviso, ripiegato su se stesso dalla crisi inflattiva e recessiva, è anche un Occidente politicamente debole di fronte all'arrogante sfida sovietica. Carter sembra esserne pienamente cosciente. Nel brindisi pronunciato venerdì sera, al pranzo ufficiale offerto dagli ospiti tedeschi, ha detto: « Il lavoro che faremo insieme, per rafforzare globalmente le economie e garantire la nostra sicurezza reciproca, ci dà fiducia nella nostra capacità di cercare di ridurre la tensione con i nostri potenziali avversari. Noi comprendiamo che i nostri rapporti con l'Unione Sovietica continueranno ad essere competitivi per lungo tempo ancora e che i sovietici continueranno a minacciare e a sfidare gli interessi dell'Occidente (...) ma quale che sia la scelta dei sovietici, l'Occidente deve fare tutto il possibile per salvaguardare la propria sicurezza senza per questo cessare gli sforzi per la ricerca di una pace duratura ». Paolo Garimberti
Luoghi citati: Unione Sovietica
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