Contingenza in busta: il trattamento uguale per minorenni e maggiorenni di Francesco Bullo

Contingenza in busta: il trattamento uguale per minorenni e maggiorenni Contingenza in busta: il trattamento uguale per minorenni e maggiorenni Fino a ieri un operaio diciottenne percepiva una cifra inferiore al collega, con la stessa qualifica, ma di età superiore ai 20 anni - Ora non più Un altro ostacolo sulla strada della piena parità del diritti è stato abbattuto da una sentenza del pretore del lavoro di Torino, destinata ad avere importanti riflessi. Il giudice Denaro nel giorni scorsi ha Infatti riconosciuto che l'età non può essere fonte di discriminazione e di conseguenza non si possono usare trattamenti diversi a seconda che un operaio sia minorenne o maggiorenne (cioè, per alcune aziende, abbia superato o no i 20 anni). Il problema era stato sollevato alla fine del '77 da sei lavoratori metalmeccanici appoggiati dall'ufflcio-vertenze Cisl: Angelo Boston e Giorgio Orrù, dipendenti della Filp; ClauSio Grassi, Roberto Tinnirino, Plinio Vallino, Giovanni Bua dipendenti dell'Alternano. Nel ricorso presentato dal loro legale, avv. Villani, richiamando l'art. 37 della Costituzione (parità di retribuzione a parità di lavoro) si sottolineava come nel contratto nazionale metalmeccanici del '73 (art. 5) oltre a stabilire che la paga base deve essere uguale sia che l'operalo abbia 18 o 22 anni, si precisava che anche la contingenza non deve essore diversa. Io stesso principio è stato ripreso nel contratto del "76. Invece, nelle tabelle retributi¬ ve dell'Anima (Associazione aziende metalmeccaniche) e dell'Api (Associazione piccole Industrie) erano state unificate le retribuzioni base ma restavano fasce diverse, in rapporto all'età, per la contingenza. Così ad esempio un operalo metalmeccanico di 16 anni, di secondo livello, tra 11 '76 e il '78 ha preso 236.992 lire in meno di un collega di 22 anni con la stessa qualifica. Contro questa discriminazione 1 ricorrenti si sono rivolti al giudice. Le due cause hanno avuto sorti diverse. L'Allemano ha preferito conciliare la vertenza, davanti al pretore Rossi, riconoscendo al quattro dipendenti le cifre richieste (poco più di un milione). La Filp invece ha resistito in giudizio, sostenendo la legittimità della discriminazione. ma il pretore del lavoro Denaro ha accolto la tesi dell'aw. Villani e ha condannato la società a pagare circa un milione e 200 mila lire. E' la prima sentenza del genere a Torino (si ha notizia di un precedente simile a Milano: sentenza del 16 gennaio '76) e suona come un campanello d'allarme: se gli imprenditori non si adegueranno, centinaia di richieste analoghe saranno portate sui tavoli dei magistrati. Alcune sono già pronte. « Solo a Torino il problema tocca alcune migliaia di lavoratori — dice Dellacqua, coordinatore dell'ufficio vertenze Cisl — ma in tutta Italia sono un esercito, an.he se è impossibile fornire cifre esatte. Il fenomeno del lavoro giovanile è più vistoso nelle piccole e medie aziende, dove cioè il sindacato ha una presenza più modesta ». « La sentenza — ha aggiunto Dellacqua — vale solo per i metalmeccanici, ma rappresenta un primo passo sign'ficativo. Con i prossimi rinnovi contrattuali si tratterà ora di modificare alcune situazioni. In certi settori infatti, non solo per la contingenza ma anche per i salari, esistono discriminazioni tra minorenni e maggiorenni ». Francesco Bullo

Persone citate: Allemano, Angelo Boston, Dellacqua, Denaro, Giorgio Orrù, Giovanni Bua, Plinio Vallino, Roberto Tinnirino

Luoghi citati: Italia, Milano, Torino