Solidarietà piemontese per i dissidenti dell'Urss

Solidarietà piemontese per i dissidenti dell'Urss Espressa dal Consiglio regionale Solidarietà piemontese per i dissidenti dell'Urss Difficile opera di mediazione tra i documenti presentati dalla maggioranza e dalla de - Una disciplina per le 1076 cave Il saluto ufficiale del consiglio regionale piemontese al Presidente della Repubblica Pertini « nobile figura di combattente antifascista » come lo ha definito Sanlorenzo, ha portato subito 11 discorso sul suo messaggio a Breznev in difesa del dissidenti. VI ha accennato il capo del gruppo de. Bianchi: « 12 processo nel quale l'Urss ha trascinato i giovani Anatolij Shranskt}, Aleksandr Glnzburg, Am. Fllatov, trascina lei davanti al tribunale del mondo ». Bianchi ha ripreso il tema di un'Interrogazione urgente che 11 suo collega di partito Oberto aveva presentato poco prima chiedendo alla giunta di «compiere sollecitamente concreti passi dtrettt a far conoscere la netta condanna Uberamente espressa dalla Ubera gente piemontese per l processi In corso a porte chiuse ». Su questo argomento si sono espressi Debenedetti (psdl), BelIomo (psi), Marchinl (pli) Bontempl (pel) e Vlglione aderendo alla richiesta di Oberto. Ma è stato poi un difficile lavoro di alchimia filologica mettere insieme le due proposte di ordine del giorno presentate una dal pei e l'altra dalla de. La prima, piuttosto blanda, « auspica che nello svolgimento di tali processi stano tutelati i diritti dell'uomo nello spirito del principi sanciti dalla carta finale di Helsinki sottoscritta dalla stessa Unione Sovietica, che fanno parte del patrimonio comune di tutti l popoli civili a difesa del diritti civili e della dignità dell'uomo ». La seconda, esprimendo preoccupazione per i processi, «constata che il richiamo giustificativo a norme positive dell'ordinamento di quello Stato aggrava ti giudizio negativo c sollecita ad Invocare non soltanto il passaggio ad un diverso spirito di tolleranza politica, ma ad una diversa concezione e disciplina giuridica del diritti e delle libertà fondamentali della persona umana ». Il processo viene definito « fat¬ to Incomprensibile nella logica dì un grande Paese » e tale da determinare « effetti distruttivi sulle speranze degli uomini che Insopprimlbllmente tendono alla libertà e alla giustizia e che ne vedono rallentati l già faticosi processi ». Dopo questa discussione appassionata e appassionante si è iniziato quello che è destinato a diventare uno dei più lunghi dibattiti ecologici del consiglio regionale. Si è infatti avviata la discussione della legge « Ricerca e coltivazione di cave e torbiere » che si concluderà oggi. Sono pure in programma le leggi contro l'Inquinamento atmosferico e da rumore e quelle per la costituzione del parchi di Stupinigl e del Ticino. La legge sulle cave intende regolamentare, secondo quanto esposto dal relatore Debenedetti e dall'assessore Marchesotti, gli scavi imponendo un'autorizzazione cui ora non si fa ricorso. Di conseguenza il deterioramento dell'ambiente è continuo, causato, secondo Marchesotti, soprattutto dall'uso irrazionale del suolo e dalle speculazioni. La necessità di una normativa era sentita sia perché la materia è di competenza regionale per esplicita ammissione dell'articolo 117 della Costituzione e per il decreto 616, sia perché gli effetti disastrosi si vedono ad ogni pioggia un po' più forte del normale. In Italia, ha detto Marchesotti, ci sono circa 10 mila cave e 6 torbiere; in Piemonte le cave sono 1076, l'unica torbiera esistente ad Alice Superiore ha cessato di funzionare alcuni anni fa. Ecco il dettaglio delle cave: 406 per pietre ornamentali' con una produzione di 1.424.255 tonnellate di materiale; 113 di argille per laterizi e cementi artificiali (3 milioni 242.680 tonnellate); 481 per sabbia e ghiaia (14.826.500 tonnellate); 37 di calcare (3 milioni 990.750 tonnellate). Hanno un fatturato di 40 miliardi, occupano 2900 persone, altre 10 mila sono impegnate nelle attività Indotte: trasporti, trasformazione eccetera. Questa legge ha richiesto circa 10 mesi di lavoro e consultazioni, ma non ha raggiunto l'unanimità e ieri in aula hanno fatto rilievi e critiche il de Colombino e 11 socialista Calsolaro che hanno presentato una trentina di emendamenti a testa. Altri emendamenti sono stati proposti dalla giunta, quindi si è dovuta fare una lunga seduta dei gruppi per concordarli. Pare che l'accordo ci sia stato, 11 voto è stato rinviato a stamattina. Ma la sostanza rimane intatta: per aprire una cava e gestirla (in termine tecnico: coltivarla) occorre l'autorizzazione del sindaco. « Abbiamo voluto questa delega — ha spiegato Marchesotti rifacendosi anche a parole del suo compagno di partito Rossi — per Impegnare direttamente t cittadini nella difesa del loro territorio ».

Luoghi citati: Alice Superiore, Helsinki, Italia, Piemonte, Unione Sovietica, Urss