Ricetta dei comunisti per le aziende in crisi

Ricetta dei comunisti per le aziende in crisi Ricetta dei comunisti per le aziende in crisi Primo punto: nuovi assetti proprietari • Secondo: ristrutturazione con una corretta mobilità dei lavoratori - Terzo: piani di settore Il pei ha presentato ieri, con una radiografia della crisi che ha colpito l'area torinese e con alcune «ricette», la manifestazione provinciale «per la difesa dell'occupazione» che avrà luogo sabato pomeriggio a Collegno in piazza Bendini. Le cifre sono preoccupanti: dai 1100 della Singer, dopo tre anni senza una sistemazione definitiva, ai 1500 posti di lavoro della Venchi Unica in pericolo; dai trecento della LiquicWmica ai duecento della Riff per la quale è stata presentata istanza di fallimento. E ancora, la Gdmac di Set-1 timo, la Seimart di Sant'Antonino di Susa, la Retini, l'Olivetti di Ciriè, la Torasso di Grugliasco, per non citare che i nomi più noti. «A tutto ciò — ha detto Fassino, responsabile comunista del settore fabbrica — si aggiunge la crisi del tessile che ha in particolare come punti deboli gli stabilimenti dell'ex Vallesusa: negli ultimi due anni e mezzo sono stati spesi circa otto miliardi per lei cassa integrazione. E la situazione è destinata ad aggravarsi dopo la pausa delle ferie quando aziende come la Ceat, la Viberti, la FiatIveco e la Indesit faranno ricorso alla cassa integrazione». Ma di frante a queste indicazioni negative esisterebbero altri dati, secondo i comunisti, che dimostrano come la situazione del mercato del lavoro sia in espansione. Ad esempio, nel primo quadrimestre di quest'anno gli uffici di collocamento hanno avviato al lavoro 19 mila persone. «Chiaro quindi — ha proseguito Fassino — che ci troviamo di fronte ad una palese contraddizione». Come venirne fuori? Il pei torinese propone tre strade. Per aziende sostanzialmente sane e in grado di riaffermare la propria presenza sul mercato, come la Venchi o la Riff, occorre definire nuovi assetti proprietari. In altri casi, invece, si deve procedere alla ristrutturazione aziendale con una «corretta gestione della mobilità per i lavoratori eccedenti». «L'esemplo è quello della Singer — hanno detto i delegati del consiglio di fabbrica presenti all'incontro — giovedì avremo finalmente, dopo cinque mesi d'attesa, l'incontro con il ministro DonaiCattìn forse per scoprire che il gruppo Rinaldi non e più interes¬ sato a noi». Per altre situazioni infine sono Indispensabili 1 plani di settore «ma non siamo disposti ad accettare un programma — hanno spiegato — che prevede 75 mila posti di lavoro in meno». Non sono mancate le critiche, soprattutto al «disimpegno» del ministro dell'Industria, accusato di intervenire quando ormai le situazioni sono incancrenite e all'Unione Industriale che «fino ad ora non è stata disponibile ed ha frapposto resistenze pregiudiziali a tutti i tentativi fatti da Comune e Regione». Dopo gli interventi dei responsabili comunisti nei vari consigli di fabbriche m crisi che hanno illustrato le singole situazioni, Fassino ha concluso ricordando che è stato dato mandato al gruppi parlamentari del pei per sostenere le vertenze in coreo e sottolineando che «Regione e Comune hanno dimostrato di lavorare più e meglio del governo». * Viva preoccupazione è stata espressa dalle segreterie regionali e torinese del pel per la decisione del Consiglio dei ministri di nominare un commissario per l'ospedale Mauriziano. « E' un prouuedimenZo unilaterale — si legge in un comunicato — che contrasta con lo spirito della legge di riforma sanitaria e con gli impegni presi dalle forze politiche nello scorso dicembre. « E' necessario — conclude il documento — definire al più presto II nuovo ordinamento del Maurizianò, provvedendo nel frattempo a costituire il nuovo consiglio d' amministrazione ».

Persone citate: Fassino, Singer, Torasso, Viberti

Luoghi citati: Ciriè, Collegno, Grugliasco, Sant'antonino Di Susa