Quirinale: Pertini si ambienta e sceglie i futuri collaboratori di Marco Tosatti

Quirinale: Pertini si ambienta e sceglie i futuri collaboratori Il Capo dello Stato di fronte ai nuovi compiti Quirinale: Pertini si ambienta e sceglie i futuri collaboratori ROMA — Sandro Pertini è al lavoro. Ieri, come è sua abitudine, si è recato molto presto al Palazzo, e vi ha trascorso tutta la mattina, prima di far ritorno a via della Stamperia, nell'attico che chiama familiarmente «la mia soffitta». Sono giornate «interne» tutte dedicate a prendere conoscenza dell'ambiente e dei collaboratori ereditati da Giovanni Leone. La persona più importante, nel piccolo «governo» del Quirinale è il segretario generale. Questo ruolo è attualmente ricoperto dal dott. Franco Bezzi, ma Pertini avrebbe già proposto al dott. Tonino Meccanico (da due anni segretario della Camera) di occupare l'incarico. Maccanico si è riservato di accettare l'invito, e la risposta dovrebbe giungere entro una settimana. Nel caso fosse affermativa, è molto probabile che il vuoto lasciato a Montecitorio sarebbe colmato da Vincenzo Loggi, attuale vicesegretario. Il passaggio dal Parlamento al Quirinale sta diventando una tradizione per i segretari generali delle Camere. Due segretari di Palazzo Madama, Nicola Picella e Franco Bezzi, hanno seguito questa trafila; e consigliere di un Presidente della Repubblica, Giovanni Gronchi, fu Francesco Cosentino, che all'epoca funzionario della Camera, ne divenne poi segretario generale. Al trasferimento di Maccanico sul Colle presidenziale è naturalmente piuttosto contrario Pietro Ingrao, cui dispiace perdere un collaboratore stimato e capace. Non vi sono notizie per quel che riguarda l'attuale consigliere diplomatico, il ministro Pignatelli, e il consigliere militare del Presidente della Repubblica, il generale dell'aeronautica BernardiniPertini poi dovrà conoscere e stabilire rapporti di collaborazione con i funzionari addetti ad altri, meno noti, uffici del Quirinale. Fra questi, per esempio. l'amministrazione dei Beni demaniali, cui spetta la cura delle tenute di Castel Porziano, di San Rossore, della Villa Roseberry (presso Napoli), oltre che, naturalmente, dell'antica reggia, prima pontificia e poi sabauda. Inoltre sembra che Pertini sia orientato a nominare proprio consigliere l'on. Renato Ballardini, deputato socialista, attualmente presidente della commissione Lavoro della Camera. Sarebbe la prima volta che un deputato (Renato Ballardini lo è da cinque legislature) compie il passaggio a consigliere del Presidente della Repubblica. Fra l'altro, ciò comporterebbe da parte sua l'abbandono del mandato parlamentare. Renato Ballardini, che è membro del Parlamento europeo, ha un passato di partigiano combattente nella sua regione, il Trentino, e nella sua qualità di avvocato ha difeso operai e sindacalisti in processi politici. • E' ovvio che fino a quando il nuovo Capo dello Stato non avrà realizzato un proprio staff di collaboratori, continuerà a servirsi di quelli attualmente in carica, e la cui esperienza è preziosa, anche perché vi sono numerosi impegni che non possono essere rinviati. Fanfani, come presidente del Senato, ha riempito i ventitré giorni di «vacanza» con l'adempimento di compiti di istituto non rinviabili, per esempio la firma dei decreti presidenziali, l'autorizzazione alla presentazione dei disegni di legge del governo alle Camere, la promulgazione delle leggi approvate. Adesso però la presenza di un Presidente «reale» impone che l'attività normale riprenda a pieno ritmo, ed è proprio in questa circostanza che l'aiuto di collaboratori sperimentati si rivela prezioso. Le scadenze obbligate non impediscono però iniziative impreviste; come ieri l'altro, quando Sandro Pertini, con un gesto tipico di questa figura di Presidente «diverso», ha deciso di compiere un viaggio a Torrita Tiberina, per rendere omaggio alla tomba dell'on. Moro. Il Capo dello Stato ha sostato a lungo in raccoglimento di fronte alla cappella di «Tata Cannata», la famiglia amica dei Moro dove riposa temporaneamente la salma del presidente de, prima di tornare a Roma, scortato da un'auto della polizia la cui protezione inizialmente aveva rifiutato. Oggi Pertini inizia la sua attività «internazionale» ricevendo, in visita di cortesia, il ministro degli Esteri svizzero Pierre Aubert, al termine di una missione in cui gli incontri precedenti sono stati con Forlani e Andreotti. Marco Tosatti

Luoghi citati: Napoli, Roma, Torrita Tiberina, Trentino