Autobotte piomba su un campeggio esplode il gas: arsi vivi 180 turisti

Autobotte piomba su un campeggio esplode il gas: arsi vivi 180 turisti La sciagura, sulla Costa Brava, fra Barcellona e Valencia Autobotte piomba su un campeggio esplode il gas: arsi vivi 180 turisti La cisterna, carica di propano, è precipitata in fiamme dalla strada adiacente - Decine di ustionati in fin di vita; fra le vittime (quasi tutti tedeschi, francesi e belgi) moltissimi bimbi - La catastrofe ieri alle 16 NOSTRO SERVIZIO PARTICOLARE BARCELLONA — Agghiacciante tragedia, nel primo pomeriggio di ieri, in un affollatissimo camping della Costa Brava — fra Valencia e Barcellona — per l'incendio e lo scoppio di un'autobotte carica di propano liquido. I turisti morti sarebbero 180: 160 corpi sono stati già recuperati, un'altra vcnti.ia debbono essere ancora ricomposti. Uno spettacolo terribile: intere famiglie bruciate vive dal fuoco o dilaniate dalla tremenda esplosione; cinquanta fra « roulottes » e bungalows distrutti; corpi scaraventati in mare, per lo spostamento d'aria, a un centinaio di metri di distanza; decine di feriti e di ustionati gravissimi. Fra i morti — in larghissima maggioranza tedeschi, francesi, belgi e olandesi — vi sono parecchi bimbi. E', questa, la catastrofe che — in Spagna — ha causato il più alto numero di vittime dopo che, il 27 marzo 1977, 575 persone avevano perso la vita nello scontro fra due aerei sulla pista di Santa Cruz di Tenerife. Teatro della nuova sciagura un campeggio turistico chiamato « Los Alfaques », che si trova lungo il Mediterraneo, nel comune di Alcanar, ai bordi della strada nazionale Tarragona-Valencia, a 20 chilometri da San Carlos de la Rapita. Il camping, in attività da qualche tempo, poteva contenere fino a 250300 persone; in questi giorni era al completo. Alle 16 di ieri (ora italiana, che in Spagna corrisponde alle 15) quasi tutti gli ospiti del campeggio, anche per la giornata di sole e il caldo intenso, si trovavano nelle tende, nelle « roulottes » e nei bungalows; soltanto una decina di turisti, compreso un funzionario del governatorato civile di Tarragona, si erano spinti fino alla spiaggia. A quell'ora, sulla strada nazionale che costeggia il camping (una delle più frequentate della Spagna e percorso giorno e notte da camion), un'autobotte che trasportava propano si è incendiata e il conducente, terrorizzato, ha perduto quasi subito il controllo della guida. « Ho visto l'autobotte arrivare giù dalla direzione di Valenza — ha detto più tardi uno dei superstiti, Hans Vetter, 53 anni, di Amburgo —. Secondo me viaggiava a discreta velocità, sui 70-80 chilometri alléora. L'ho notata perché sembrava che viaggiasse avvolta nel fumo ». La cisterna infatti aveva già preso fuoco e, sbandando a zig-zag, ha imboccato come un bolide la stradicciola che dalla statale scende verso il camping e ch'è lunga una ventina di metri. Il grosso veicolo è piombato nel mezzo del campeggio, distruggendo la baracca di legno della discoteca; il gas è esploso, con una tremenda deflagrazione, scavando un cratere del diametro di cinque metri. La deflagrazione ha spazzato via « roulottes » e bungalow; le fiamme, altissime e rossastre, si sono propagate in un balenio sinistro alle tende più vicine provocando, a loro volta, lo scoppio di varie Bombole di butano usate dai campeggiatori per cucinare le vivande: questa serie di deflagrazioni a catena ha causato altre vittime e ha appiccato il fuoco a tutto quello che era stato risparmiato. « E' stato tremendo — ha narrato Antonio Betancurt, agente della Guardia Civile ch'era di servizio di pattuglia lungo la strada nazionale e che ha assistito alla sciagura — Improvvisamente c'è stata una esplosione terrificante un tuono terribile, e ho visto la gente fuggire in tutte le direzioni in cerca di scampo. Alcuni avevano gli abiti in fiamme. Ma né io, né i miei colleghì, abbimo potuto far niente. Per tutta la vita non dimenticherò mai questo spettacolo ». Betancurt, che ha poi partecipato ai primi soccorsi ha detto ai giornalisti, con la voce rotta dall'affanno e dalla commozione, di aver « contato fino a 145 cadaveri; moltissimi, purtroppo, erano di bambini » e tutti orribilmente ustionati: « Identificare le vittime — ha concluso l'agente — sarà difficile anche per i congiunti ». I primi soccorsi sono giunti dagli autisti che transitavano sulla statale; ben pre| sto sono arrivati reparti della gendarmeria, soldati, ambulanze e medici. La zona appariva come quello che è stato definito dal governatore civile di Tarragona « un camping della morte »: auto e « roulottes » sventrate e in fiamme, salme dilaniate, corpi — come quello di una ragazzina forse olandese — scaraventato dalla violenza dell'esplosione a più di cento metri di distanza, altri finiti addirittura in mare. Già alle 18 (ora italiana) negli ospedali di Valenza, Tarragona, Castellon e Barcellona erano ricoverati decine di feriti, in larghissima parte ustionati (e molti di loro avevano bruciature tanto più estese in quanto, al momento della catastrofe, indossavano il solo costume da bagno). A mezzanotte, all'ospedale « La Fé », di Tarragona, risultano ricoverati quaranta ustionati, parecchi in condizioni gravissime: « Non penso — ha dichiarato, sconvolto, il responsabile del reparto, dottor Vicente Mirabet — che saranno in molti a sopravvivere ». r. s. | Un bimbo ustionato nello scoppio dell'autobotte in ospedale a Barcellona (Tel. Ansa)

Persone citate: Antonio Betancurt, Barcellona, Betancurt, Cruz, Hans Vetter, Valencia, Valencia Autobotte, Vicente Mirabet

Luoghi citati: Amburgo, Barcellona, Castellon, Spagna, Valenza