Il satellite di Plutone ultimo neonato nel cosmo

Il satellite di Plutone ultimo neonato nel cosmo Ruota intorno al pianeta a 19 mila chilometri Il satellite di Plutone ultimo neonato nel cosmo L'astronomo spiega la recente scoperta sul pianeta freddo (—200") PADOVA — Il Sistema Solare continua a riservarci delle sorprese. Anche se già da tempo è iniziata l'esplorazione diretta di singoli pianeti, come è stato il caso della sonda Viking posatasi su Marte, la tradizionale osservazione al telescopio dalla terra ha portato solamente nello scorso anno alla scoperta di un sistema di anelli in Urano e a quella di un nuovo minipianeta, che è stato chiamato Chirone. Ora, un'altra notevole scoperta è stata annunciata dall'osservatorio navale degli Stati Uniti di Washington. Anche il pianeta più lontano dal Sole, Plutone, per molti aspetti ancora poco conosciuto, possiede un satellite che gli orbita attorno, come la Luna gira attorno alla Terra. 11 diametro del satellite è stato stimato inferiore ai mille chilometri e circa un terzo di quello del suo pianeta, all'incirca come nel caso Terra-Luna, ma con la differenza che è Plutone, il pianeta, ad avere dimensioni confrontabili con quelle della Luna. La scoperta, che è stata fatta dall'astronomo J. Christy il 22 giugno scorso, è il frutto di un lavoro sistematico basato sulle osservazioni fotografiche. Il satellite di Plutone, che data la grande distanza da noi si presenta estremamente vicino al suo pianeta, è stato visto da Christy come una debole protuberanza sull'immagine di Plutone. Plutone era tuttora l'unico pianeta «sterno all'orbita terrestre di cui non si conoscevano satelliti. Come è noto, i due pianeti interni, Mercurio e Venere, ne sono privi, mentre altri pianeti come Saturno e Giove ne sono molto ricchi, essendo attorniati rispettivamente da dieci e dodici « lune ». I satelliti dei pianeti del Sistema Solare fino ad oggi conosciuti erano trentadue, il nuovo satellite di Plutone è il trentatreesimo. Le loro caratteristiche fisiche sono molto simili a quelle dei pianeti, la loro luce, come quella dei pianeti, non è propria, ma è quella riflessa del Sole. Le loro dimensioni variano grandemente, da una volta e mezzo quella della Luna, a quelle di pochi chilometri caratteristiche dei satelliti di Marte, molti simili ad enormi massi irregolari, come ci è stato rivelato dalle fotografìe ottenute dalla sonda spaziale Mariner 9. Plutone, che appare come una debole stella appena visibile con un telescopio di media potenza, fu scoperto il 18 febbraio 1930 all'osservatorio Lowell di Flagstaff, in Arizona, da Clyde W. Tombaugh, un giovane astronomo di 23 anni. Il Tombaugh era stato spinto alla ricerca di quello che allora veniva chiamato il pianeta transnettuniano dai lavoro teorico di Percival Lowell, il fondatore dell'osservatorio, il quale aveva predetto la posizione del nuovo pianeta sin dal 1915. I calcoli fatti da Lowell si basavano sullo studio delle perturbazioni del moto di Urano causate da Nettuno e da un pianeta sconosciuto, più tardi identificato con Plutone. La scoperta fu il frutto non solo della tenacia e dell'intuizione di Tombaugh, ma in un certo senso anche del caso, perché successivamente i calcoli di Lowell si sono mostrati non del tutto corretti. La distanza media di Plutone dal Sole è circa quaranta volte quella Terra-Sole, ma essendo la sua orbita molto eccentrica essa varia da 7400 milioni a 4500 milioni di chilometri e pertanto alla sua minima distanza Plutone si avvicina al Sole più di Nettuno. Ne consegue che il periodo di rivoluzione attorno al Sole, cioè l'anno plutoniano, ha la durata di circa 248 anni terrestri, mentre il giorno si alterna alla notte ogni settantasei ore. Trattasi, tuttavia, di un giorno molto diverso dai nostri. Il So- le non è apportatore di luce c di vita, poiché esso appare lontano come una stella molto brillante che non riesce in alcun modo a riscaldare. Si stima, infatti, che la temperatura sulla superficie del pianeta, che si ritiene coperta da metano ghiacciato, sia inferiore ai 200 gradi sotto lo zero. A questo punto mi sembra doveroso ricordare che ricerche sistematiche sul pianeta Plutone vengono attualmente eseguite col telescopio Schmidt dell'osservatorio di Asiago, seguendo una tradizione iniziata a Padova nel 1930 quando il pianeta venne studiato subito dopo la scoperta, prima ancora che gli venisse dato un nome. Una delle grandi incognite di Plutone è stata ed è tuttora la sua massa. La possibilità che si arrivi quanto prima ad una sua precisa determinazione è uno dei motivi per cui la scoperta fatta all'osservatorio navale degli Usa è di grande importanza. Nei calcoli di Percival Lowell essa era stata supposta essere circa sette volte quella della Terra, ma questo valore è poi sempre andato diminuendo nelle varie determinazioni che furono fatte. Nel 1970 si pensava che Plutone fosse un pianeta come Marte, cioè con una massa pari ad un decimo di quella terrestre, ma successivamente, con calcoli che tenevano conto dell'alta riflet¬ tila della luce solare da parte del metano ghiacciato, si è arrivati a concludere che la massa di Plutone fosse addirittura pari a qualche millesimo di quella della Terra. Ora, non appena si saranno accumulate nel tempo osservazioni del nuovo satellite, sarà possibile determinarne il periodo di rotazione attorno a Plutone e. sapendo che questo dista da esso diciannovemila chilometri, sarà semplicissimo calcolo derivarne direttamente la massa mediante l'applicazione della terza legge di Keplero. Ma il discorso non si arresta qui. Una volta nota con precisione la massa, l'orbita di Plutone potrà essere calcolata con maggior accuratezza e se misure al telescopio mostreranno che la posizione osservata differisce da quella prevista dal calcolo, ciò significherà che l'orbita è perturbata da un altro corpo celeste. In questo modo la recente scoperta getta solide basi per un nuovo appassionante problema, quello della ricerca di un possibile decimo pianeta del Sistema Solare, il pianeta transplutoniano. Francesco Bertola ordinario di astrofisica dell'Università di Padova

Luoghi citati: Arizona, Asiago, Nettuno, Padova, Stati Uniti, Usa, Washington