Alassio: sono ormai un ricordo gli "anni ruggenti" del turismo

Alassio: sono ormai un ricordo gli "anni ruggenti" del turismo Si fanno lunghe passeggiate, ma i locali sono deserti Alassio: sono ormai un ricordo gli "anni ruggenti" del turismo Anche i grossi nomi della borghesia sembra abbiano disertato il centro famoso negli Anni Cinquanta - Si pranza con una pizza oppure con una enorme coppa di gelato alla panna NOSTRO SERVIZIO PARTICOLARE ALASSIO — « Ad ogni nuova stagione estiva ci diciamo tra di noi che l'anno precedente era andata meglio, c'era più gente disposta a spendere, non ci accorgiamo che un discorso del genere lo ripetiamo ormai da quattro-cinque anni». Adriano Berrino, il più giovane dei quattro fratelli proprietari del bar «Roma» e creatori del famoso « muretto » di Alassio, non ha dubbi: c'è una costante flessione della clientela nei locali di divertimento della riviera di Ponente, e la responsabilità sarebbe da ascrivere non al tempo capriccioso, ma alla situazione economica generale. Il parere di Berrino è senza dubbio qualificato, ma dando un'occhiata nei venti chilometri di costa che vanno da Pietra Ligure a Laigueglia, ci si accorge di trovarsi sulla riviera delle contraddizioni. Da una parte, infatti, ci si lamenta della rarefazione dei clienti e si ridimensionano i programmi, mentre dall'altra ci si lancia, inaspettatamente, in organizzazioni che richiedono spese non indifferenti. La contraddizione è forse soltanto apparente perché c'è chi di fronte alla crisi economica ritiene che offrendo spettacoli di grosso livello, un prodotto buono, la gente sia ancora disposta a spendere. Ecco quindi arrivare Amanda Lear ed Ilona Staller, la « cicciolina » sexi di una radio privata romana, le sorelle Bandiera e Alan Sorrenti, Rocky Roberts e Antonello Venditti. A prendere tale iniziativa è un impresario milanese, Ferruccio Mannello, che ha scelto anche la località meno turistica di tutta questa riviera, Albenga, nota sinora soltanto per le primizie ortofrutticole ed i numerosi monumenti romani. Mannello ha puntato sulla qualità (dei protagonisti) e sulla quantità (degli spettatori); ha preso in affitto il palasport di Albenga, capienza sino a duemila posti, e riesce a contenere i prezzi al tetto massimo delle cinquemila lire. Così, può permettersi anche di pagare ad Amanda Lear un «cachet» di sette milioni per una serata. Ad Alassio, invece, i Berrino hanno dato un taglio deciso ai programmi. Il « Roof Garden» del «Roma» che gli anni scorsi apriva tutte le sere con spettacoli di arte varia alternati a gala, adesso si limita a tre-quattro giorni la settimana. Verranno, durante luglio ed agosto, Alexander e Bramieri, Silvan e Dino Sarti, Walter Chiari e sfilate di moda. C'è anche chi dice, ad Alassio, che la clientela non è più quella di una volta, selezionata e con grandi disponibilità finanziarie. Adesso i grossi nomi della buona borghesia milanese hanno scelto altri lidi e si fatica a trovare, tra gli ospiti della cittadina, qualche viso noto. « Pensa — mi dice un amico — che se riesci ancora a trovare gli Alemagna, subito dopo sei ridotto nell'elenco a citare Bettega, con tutto il rispetto dovuto ai calciatori ». Il nazionale juventino lo si può trovrae tutti i giorni al «Jockey ». li passatempo preferito dai turisti, almeno in queste prime settimane di luglio, sembra quello del moto perpetuo. La sera, dopo cena, transitare per via XX Settembre, il caratteristico « budello » di Alassio, diventa una faticaccia: tutti i negozi sono aperti e illuminati a giorno, ma desolatamente vuoti, la gente preferisce fare a gomitate nella stretta viuzza osservando le vetrine e concedendosi il «lusso» di un cono gelato. La pau¬ sa è prevista attorno al « dehors », del caffè concerto Balzola, cosicché vi capita di vedere una ventina di persone sedute ai tavoli ed un centinaio in piedi tutt'attorno. Estate di crisi nera? « Non penso, credo piuttosto che sia questo tempo balordo a tener lontana la gente ». Michele Magia, titolare della « Capannina », sembra ottimista. Il suo locale è uno dei pochi sopravvissuti agli anni rug¬ genti del turismo alassino, quando questa baia era una specie di santuario delle vacanze. Dancing all'aperto sotto pini ed alberi da frutta, accogliente e discreto, « La capannina » resta forse l'unico legame con i favolosi Anni Cinquanta. E' anche uno dei pochi ad aver mantenuto l'orchestra in grado di soddisfare quelli che al dancing vanno per il gusto del ballo. Michele Magia ritiene che la pioggia ed il fresco abbiano sinora tenuto lontani i clienti, e la fiducia la dimostra con una nuova realizzazione, un forno ed una griglia per dare la possibilità di uno spuntino dopo la mezzanotte: con tremila lire si può mangiare uno spiedino di carne, bere una caraffa di vino pugliese e assaporare la « bruschettà ». Mettete nel conto altre tre-quattro mila lire per ingresso e consumazione, e vedrete che la spesa non è poi di quelle rovinose. All'orchestra non hanno rinunciato nemmeno il « Caprice » e, nella vicina Laigueglia, « Le palme », mentre invece « La suerte » è diventata discoteca. Anche questo è un segno che la crisi esiste, poiché si tende a contenere le spese per non dover aumentare i prezzi. Chi, forse, se la cava un po' meglio, sono proprio le discoteche che qui abbondano: « Psycotron » preferita dai giovanissimi che muovono i primi passi, e «Boccaccio», «Salerà» e «Lu brecche », « Tabù » e « Roof Paradise » hanno un certo giro di clienti, ma di pienone sinora nemmeno parlarne. Si spera nella seconda quindicina del mese, e come sempre nelle prime due settimane d'agosto. Allora, forse, molti ristoranti che adesso sono deserti, si animeranno. Per il momento gli unici ad avere dei tavoli occupati sono i proprietari di pizzerie e quelle gelaterie che hanno sulla lista delle consumazioni enormi coppe di fragole alla panna prese d'assalto dagli stranieri, ed il cui prezzo varia dalle due alle tremila lire. Vittorio Preve Alassio. La Capannina, dagli Anni Cinquanta una delle mete preferite delle sere d'estate

Luoghi citati: Alassio, Albenga, Laigueglia, Pietra Ligure, Roma