Il premio Strega a Camon secondo Carmelo Samonà di Giulia MassariFerdinando Camon
Il premio Strega a Camon secondo Carmelo Samonà Il premio Strega a Camon secondo Carmelo Samonà ROMA — Votano, in ore diverse, i grandi elettori in piazza Montecitorio e i piccoli elettori nel Ninfeo di Valle Giulia: si vota dappertutto, in questa città sgangherata, percossa da venti africani, popolata, in questo momento, soprattutto da turisti quasi nudi e da poliziotti. Nel Ninfeo si vota per il Premio Strega, istituzione consolidata attraver- ia ri si à ti oana, r- so anni di intrighi individuali e di gruppo, di malignità trasparenti o celate, di ambizioni spesso superiori al merito, ma caratterizzata, anche, da amore per una signora decaduta ma ancora dignitosa, la letteratura. Siamo alla trentaduesima edizione di questo premio nato nel 1947 nel salotto di Goffredo e Maria Bellonci, mecenate l'industriale Guido Alberti. Votano gli «Amici della domenica», oggi molti di più dei quarantasette che fondarono il premio. Il 15 giugno, come il meccanismo richiede, hanno scelto cinque nomi e cinque titoli, per poi designarne uno in mezzo a quei cinque. Fra il 15 giugno e oggi, molti giochi sono stati giocati, telefoni hanno squillato anche perentori, amicizie si sono infrante o sono state messe a dura prova: mostro sanguinario, il premio miete vittime ogni anno Con la sua voce bella ed esitante, il presidente Giorgio Sassari legge i cinque nomi: Camon Montefoschi Bonura Vigevani Samonà. L'amico Sandro D'Urso si avvicina al tavolo e grida: «Ciao Gibbo». Finge di confonderlo con «Gibbo», cioè Luigi Barzini, presidente pei molti anni. Bassani non risponde, seccato. Ci sono tre schede bianche. Astenuti? Alle astensioni, in questo periodo, siamo abituati. Astenuto, Montale. Ha votato pochissime volte: una, per Gadda. Lo spoglio delle schede è lento. Attorno a Carmelo Samonà, autore di Fratelli, libro (pubblicato da Einaudi) da molti giudicato il più bello, si stringono, componendo un quadro familiare e un po' tragico, Natalia Ginzburg, Carla Macchia e alcune figure vestite di nero. Dice Ferdinando Camon: «Una madre e r a l e o e 5 ioini, i, e na il o isaeo e i è i ne no a a, nà, iio, aze rre non dovrebbe mai morire, ecco il senso del mio libro» . E' bruno, pallido, ha quarantatre anni, insegna nei Veneto qualcosa come «aggiornamento culturale». Alberto Vigevani ripete che questo è il momento dei professori (anche Samonà insegna letteratura spagnola) e lui è solo editore, Giorgio Montefoschi spalanca occhi azzurri di bambino e si abbandona a piccole cattiverie. Per esempio: per votare allo Strega bisogna avere al minimo cinquant'anni, ma spesso si sta sugli ottanta. Lui ne ha trentatré, non ha mai sperato di vincere: cosi dice, ma quando mai uno che partecipa a una gara, e al Premio Strega, non conta sulla vittoria? Arrivano l'onorevole Susanna Agnelli, alta e indaffarata, e Ruggero Orlando, sempre più cordiale. Quest'anno i politici sono pochi. Il senatore Enzo Bettiza si esibisce in «completo» bianco e scarpe gialle, fra le donne prevale il rosa e il velo. Sorriso guardingo, testa china da un lato, Piero Ottone intensamente finge di ascoltare chi gli rivolge la parola. Inge Feltrinelli semplicemente ascolta. Ci sono editori coi cosiddetti operatori, due librai, Stefano Rossetti e Remo Croce, però mancano i direttori di giornali, scarseggiano i giornalisti: la politica li ha travolti. Alla fine dello spoglio, Camon è il primo, con 117 voti, seguito a breve distanza da Samonà, voti 112. Il libro vincitore, edito da Garzanti, s'intitola «Un aliare per la madre». Lo scrittore prende l'assegno senza sorridere, imbronciato si offre alla televisione, fa una smorfia a una battuta innocua:. «Ha vinto Samonà». Tristezza ha sempre aleggiate sui cinque concorrenti. Forse la colpa è del premio, con le sue sorprese e le trappole e le inevitabili delusioni. Del resto, una certa situazione si rispecchia per esempio nelle parole di Libero Bigiaretti, che si rifiuta di dire per chi ha votato. «Si offenderebbe l'altro — risponde —. Al Premio Strega, si promette sempre il voto almeno a due». Perciò, alcuni piccoli elettori hanno adottato un procedimento non certo elegante: consegnano al prescelto la scheda aperta. Giulia Massari 3^ ì 4F I protagonisti del Premio Strega: Carmelo Samonà, Giorgio Montefoschi, Ferdinando Camon e Alberto Vigevani
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