Una prova di forza di Luca Giurato

Una prova di forza Una prova di forza ROMA — Il vertice tra l segretari dei partiti dell'arco costituzionale, per indicare il nome del candidato alla presidenza della Repubblica si è svolto ieri sera a Montecitorio e sembra fallito. La battaglia per il Quirinale registra una svolta grave, carica d'incognite inquietanti. In un primo momento, l'incontro era stato aggiornato a stamane alle 9,30. Poco dopo si è appreso che Bettino Craxi ne ha chiesto il rinvio. Non si sa, né si può ipotizzare, quando i leaders dei partiti torneranno a sedersi intorno a un tavolo. La de ha proposto, durante il vertice una «rosa» di quattro nomi: La Malfa, Paolo Rossi, Vassali, Bozzii. Il pei ha proposto Giolitti; Craxi ha rivolto un appello accorato, appassionato, alla de. ricordando a quel partito «di avere già bruciato, e ingiustamente, un uomo come Sandro Pertini». Zaccagnini ha replicato che la de non avrebbe mai votato Giolitti, ma era disponibile per la rosa appena presentata. Sembra che, a questo punto, a Berlinguer siano saltati i nervi e qualcuno ha parlato d'un «duro scontro tra il segretario del pei e quello della de». Subito dopo la riunione Biasini, segretario del pri, ha detto che ormai i partiti sono «in una posizione di stallo». «Il candidato sul quale avevamo auspicato una maggiore convergenza — ha soggiunto — era Pertini, ma la sua candidatura sta per cadere. Su altri candidati per ora non c'è convergenza. Se cade la candidatura Pertini, noi continueremo con quella di La Malfa». Ma, alla luce dello scontro « triangolare » dc-pci-psi, non sembra che neppure Ugo La Malfa abbia, per ora, possibilità per il Quirinale. Anche se una dichiarazione ufficiale rilasciata da Berlinguer, poco dopo il vertice, è assai cauta verso la de, gli umori comunisti per l'atteggiamento del partito di maggioranza relativa nella vicenda del Quirinale e, in particolare, per l'andamento del vertice, emergano con sufficiente chiarezza. «Abbiamo espresso, pur escludendo ogni posizione di preclusione pregiudiziale, una nostra preferenza per l'elezione di un presidente non democristiano — ha detto Berlinguer —. A me pare che da parte degli altri gruppi si siano seguiti orientamenti assai diversi e che in particolare la de, pur affermando la propria disponibilità per una candidatura non democraticocristiana, abbia in effetti operato in modo da ostacolare una intesa rendendo più difficile la ricerca di una soluzione unitaria anche attraverso l'astensione dal voto dei propri elettori ». In un cblima, ormai, da « botta e risposta », poco dopo Guido Bodrato, dirigente de vicinissimo a Zaccagnini, ha letto ai giornalisti questa breve comunicazione: « Continuando nella nostra lìnea di ricerca, di una larga convergenza sul nome di una esponente del mondo laico e socialista, il segretario politico Zaccagnini ha comunicato l'adesione dei de alla candidatura di quattro personalità di diverse estrazioni politicoculturali: La Malfa, Rossi, Vassalli, Bozzi. E' così dimostrata nei fatti la massima disponibilità dei democratici cristiani ». Qualcuno non ha infatti mancato di far notare che i nomi presentati dalla de sono ,chi più chi meno, « nell'occhio del ciclone ». In concreto: su La Malfa, c'è il no dei socialisti e lo ha ieri confermato lo stesso Biasini; su Vassalli ,c'è il no del pei, anche se Berlinguer si è affrettato a ridimensionare alcune asprezze anti-Vassalli di due suoi compagni di partiti; su Bozz, che gode di larghe e sincere simpatie personali, non c'è ancora niente di sicuro ma si attende un « veto del pei e del psi. Più. aperta sembra l'ipotesi Rossi, presidente della Corte Costituzionale. Ma un socialdemocratico è già andato al Quirinale; un socialista mai. Craxi potrà accettarlo? Di certo. Romita ha sempre appoggiato il candidato socialista e non si vede come Craxi, se verrà il momento, non possa renregli il favore. Dei quattro, Rossi sembra dunque il meno improbabile. Se cadrà, con gli altri, a questo punto non v'è dubbio che la de verrà fuori con un suo candidato. Da qui le interpretazioni maliziose sulla bontà della « rosa » de. Nessuna malizia, invece, sugli ipotetici Luca Giurato (Continua a pagina 2 in sesta colonna)

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