L'avvocato De Marchi ucciso da collasso mentre parla ad una riunione del «Lions»
L'avvocato De Marchi ucciso da collasso mentre parla ad una riunione del «Lions» L'improvviso malore lo ha colto alle 23 di ieri a Villa Sassi L'avvocato De Marchi ucciso da collasso mentre parla ad una riunione del «Lions» Un medico presente ha tentato di soccorrerlo con la respirazione forzata; si è spento appena giunto in ospedale - Figura caratteristica del Foro torinese, era assiduo in corte d'assise L'avvocato Armando De Marchi, uno del più noti penalisti torinesi, è morto ieri sera stroncato da un infarto. Aveva 73 anni e avrebbe compiuto fra cinque mesi il mezzo secolo di professione. E' deceduto poco dopo le 23 appena accompagnato al pronto soccorso delle Modinette da una ambulanza proveniente da « Villa Sassi ». Quando è stato colto da malore, l'aw. De Marchi presiedeva una riunione del Lions Club Torino-Superga poiché era In corso il passaggio di consegne tra 11 dott. Nino Cavallotti e ring. Amilcare Bosso. Poco prima aveva tenuto un discorso al numerosissimi soci. Il penalista, che da tempo soffriva di una malattia cardiaca e che già aveva subito un infarto, si è accasciato all'improvviso. E' stato soccorso subito dal prof. Drago, primario dell'ospedale di Chieri, pure lui socio del Lions, òhe gli ha praticato un massaggio cardiaco. Si è anche tentato di iniettare un cardiotonico direttamente al cuore, ma l'ago troppo corto della siringa reperita nell'albergo ha reso difficile l'operazione. L'aw. De Marchi si è leggermente ripreso. Nel frattempo è giunta un'ambula.iza della croce rossa sulla quale è salito anche il prof. Drago ohe ha continuato per tutto il tragitto 11 massaggio cardiaco esterno. Appena giunto al pronto soccorso delle Molinette, prima che si potesse praticare la terapia di rianimazióne, il penalista è spirato. Erano le 23,30. La notizia si è subito diffusa negli ambienti forensi e della magistratura. All'ospedale si sono recati amici e colleghl, fra i quali il presidente dell'ordine degli avvocati Gian Vittorio Gabri. Armando De Marchi era nato a Torino il 16 gennaio 1905. Iscritto all'albo del procuratori nel novembre del '28 era entrato nell'Ordine degli avvocati nel 1934. Ha lavorato fino all'ultimo giorno: proprio Ieri — come pubblichiamo qui sopra — era stato impegnato in un processo per droga. Figura caratteristica del foro torinese era stato sul banco della difesa, e molto sovente della parte civile, nelle vicende giudiziarie-più clamorose del dopoguerra, w -ww Basta ricordare la difesa del partigiano Giuseppe Feletto, imputato dell'omicidio dell'lng. Erio Codecà (il delitto di via Villa della Regina); di Lucia Montaibano, la donna accusata di aver tagliato a pezzi 11 corpo del marito' e di averlo trasportato In una valigia. In entrambi 1 casi era riuscito a strappare all'ergastolo 1 suol clienti. Nel caso Montalbano l'appassionata arringa aveva rovesciato la situazione. L'aw. De Marchi era stato parte civile nel processo per l'omicidio dell'orefice Baudino, assassinato in corso Agnelli dalla banda Panizzarl-Di Luciano-Cardillo. Dopo essere stato difensore nel procèsso per rapina di Silvano Giretto — fratello-mitra — gli era stato accanto nelle vicende successive ohe lo portarono ad indossare 11 saio. Fu padrino del frate quando questi, nella chiesa di Sani-Antonio da Padova, celebrò la sua prima messa dopo essere stato ordinato sacerdote. Nella sua lunga attività, come ci ha detto l'aw. Gabri, De Marchi svolse tutti 1 ruoli della professione: pretura, tribunale, ma soprattutto corte d'assise. E tutto dò non solo a Torino, ma in tutta l'Italia.
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